Perché era meglio che preghi per l'inferno, quando le urla di Salem s'innalzeranno sopra le fiamme. Le streghe banchetteranno con le tue ossa e la tua carne, cuoceranno il tuo cuore e lo doneranno la tua anima alle tenebre. 

Nella notte delle streghe quando tutto perdeva di significato alla luna piena. Il bosco si animava degli spiriti perduti, al canto dei tamburi che fendevano il cielo stellato. Allo sguardo ottengo dei lupi voraci, mentre il loro pelo era illuminato dalla pallida luce del plenilunio. La stessa luce che navigava sul grigiore delle rocce. Canti, versi animaleschi, lo stridere delle ossa, lo scoppiettare del fuoco che divampava alto nell'aria gelida d'autunno. 

Il sangue scorreva sul terreno ricoperto dal muschio umido e dall'odore pungente macchiando gli alberi spettatori spogli della propria chioma. Il tappeto di foglie ormai secche che ne coprivano ogni traccia. 

Le donne dai capelli lunghi e sporchi alzavano le braccia alle stelle. La pelle della bestia era già stata portata in sacrificio. I loro canti raccontavano di sogni, lusinghe e maledizioni. All'oscuro di ogni cosa, dei mortali che seguivano della moralità e dell'etica. 

I loro sguardi accessi, i loro corpi magri e scarni si muovevano contorcendosi l'uno con l'altro. Le loro visioni erano nitide e cristalline, cadendo nell'estasi dell'oblio del diavolo. 

Il caprone era pronto per il sacrificio con quello sguardo impaurito dimenando le corna nervosamente. Il suo belare era un eco fra le urla delle donne che danzavano attorno alle fiamme. Strani odori macchiavano l'aria e la pelle della vittima era già stata venduta.