SUR L'OBJECTIF

di bleuaimevert
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Il  vento continua a soffiare imperterrito e nella radura regna il buio
 
Le goccie di pioggia seguitano a cadere incessanti e dal cielo lampeggiano tuoni di ogni genere di forma.
 
E’ un paradosso. Un paradosso perché tre minuti fa mi ritrovavo in classe e ora sono accasciato per terra con la guancia poggiata nel fango.
 
Ma come diavolo sono finito qui?
 
Mi alzo dal terreno ma immediatamente scivolo e cado col sedere.’Ahia’ penso mentre mi aggrappo ad un ceppo scivoloso.Quando finalmente mi ritrovo in piedi,scorgo il faro in cima alla collina che illumina poco o niente il paesaggio e sento i miei capelli appiccicati al volto. ‘Okay,datti forza e raggiungi il faro magari sei al sicuro e trovi un modo per pararti il culo’ incito me stesso ma nemmeno la voce profonda del mio subconscio non riesce a nascondere lo scetticismo.
 
Cerco di avanzare nel breve selciato ma noto che c’è troppo vento.Non sarà mica una tempesta?Inizio a procedere fino ad arrivare in cima alla collina e vengo travolto da angoscia e preoccupazione…..proprio davanti a me,di fronte ai miei occhi si presenta un tornado dalle dimensioni mastodontiche e in questo momento chiaramente(non dovrei dirlo)mi sto cagando in mano perché,ottuso quale sono,pensavo fosse una burrasca violenta. Il tornado si trova nel centro di quella che una volta era la mia città natale e,travolgendo e risucchiando tutto quello a cui va incontro,distrugge ogni cosa. La scuola,la tavola calda,la mia vecchia casa e tutti gli altri edifici,nulla ormai esiste più. In ansia agito le mani cercando aiuto ma non c’è persona che mi riserba risposta. Mi trafigge l’animo pensare che nessuno sia più vivo.
 
Mentre ‘contemplo’ la forza devastatrice del turbine,vedo una barca volare letteralmente in direzione del faro finchè non arriva a colpirlo e causargli una profonda crepa che lo fa dividere a metà. L’estremità di esso cade sopra di me e insieme a questo sopraggiunge il buio.Poi più nulla,nemmeno un soffio di respiro o vento.









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