We were destined to meet each other again

di zannarossa
(/viewuser.php?uid=100477)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Era stata una giornata difficilissima a lavoro, per cui non vedeva l'ora di tornarsene a casa, farsi una doccia, chiamare Tyrion per farsi quattro risate e andarsene a letto.
Jaime si strofinò gli occhi per scacciare il sonno che minacciava la sua guida.
“Ci mancava solo la pioggia!” pensò, guardando scocciato il parabrezza attraversato totalmente da rivoletti d'acqua che nemmeno il movimento regolare del tergicristallo faceva cessare. Fermatosi all'ennesimo semaforo rosso guardò distrattamente nello specchietto retrovisore, per accorgersi che stava per essere raggiunto da un auto a velocità decisamente troppo elevata.
Prima che potesse reagire in qualsiasi modo si sentì un sinistro scricchiolio di freni seguito da una leggera botta sul bagagliaio della sua Peugeot.
 “Niente di serio, per fortuna!” sospirò, per poi ricordarsi con rammarico di dovere scendere sotto la pioggia per firmare una maledetta constatazione amichevole.
Sarebbe stato più che contento di lasciare perdere tutte le scartoffie pur di andare a casa. Al diavolo tutto: poteva prendersi benissimo un'altra auto o pagare il meccanico...
Trasalì quando qualcuno bussò deciso al suo finestrino: “Mi scusi molto, signore! Potrebbe scendere?”
 Jaime trasse un altro profondo sospiro raccogliendo le forze, tirò su il colletto della costosa giacca firmata e scese sotto il diluvio, trovandosi faccia a faccia con la donna più brutta che avesse mai visto.
Più alta di lui, larga quasi una volta e mezza, labbra gonfie, naso enorme… il tutto incorniciato da un giubbotto mimetico scialbo su jeans da uomo. Jaime increspò poco elegantemente la bocca in una smorfia.
Il bestione sembrava molto a disagio.
“Sono veramente spiacente per la sua auto, signore! Ho sottovalutato la pioggia e i miei freni si sono inceppati… Non so davvero come scusarmi...”
 “…Senta. Consideriamolo un piccolo disguido, e pace.” tagliò corto il Lannister, fradicio fino al midollo e con la pazienza al limite. “Non mi interessa la burocrazia, né i danni subìti dalla mia auto.”
 “Io invece ti tengo a risarcirla, perché è colpa mia se..." cominciò infervorata lei.
“Siamo tutti e due d'accordo che è lei in torto, ma io le dico che non mi interessa il suo denaro. Lei ha subìto danni?” sbuffò Jaime, dando un'occhiata veloce alla carrozzeria della piccola macchinetta blu posta un po’ storta rispetto alla carreggiata.
“Fortunatamente no” rispose la donna con un che di tono marziale “ma insisto affinché mi dia il suo numero. La capisco, non vuole stare sotto la pioggia in una situazione così sgradevole: per cui se lei mi dà il suo contatto mi premurerò di richiamarla..."
Tanta testardaggine fece scattare qualcosa nella testa di Jaime, come la sensazione di cominciare a ricordare qualcosa di importante a lungo dimenticato. E poi, quegli occhi così azzurri...
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3573387