Chiaroscuro

di gietzeng
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CHIAROSCURO
scritta da gietzeng, tradotto da Alessia Heartilly

"Lo farei di nuovo," sussurrò Quistis nell'oscurità del Centro di Detenzione.

L'isolamento a luce bassa cercava di minare il ritmo circadiano del corpo umano, rimuovendo le differenze tra il giorno e la notte. Gli effetti a breve termine includevano fatica, disorientamento, insonnia, e la perdita di un'intera settimana di lezioni che avrebbe dovuto poi recuperare.

"Lo farei di nuovo," sibilò, come fosse il suo mantra, un talismano contro il buio invadente.

Lo disse quando la vergogna della sua condizione erose la sua determinazione, tenendolo davanti a sé come una candela.

"Lo farei di nuovo," disse, ricordando la confessione tra le lacrime della ragazza, zampillata in getti di parole strizzate tra i singhiozzi.

"Lo farei di nuovo," disse, immaginando l'espressione vaga e disinteressata sul viso del Preside. Si era pulito gli occhiali mentre lei parlava, sottolineando che anche se riusciva molto bene nelle sue lezioni di interrogatorio, il suo istinto non rendeva il ragazzo un bugiardo, né portava prove. Devi aver ricostruito male la vicenda, perché è chiaro che non può essere andata così e io non sprecherò il tempo del Garden a seguire pretese futili derivate dal cuore spezzato di una stupida ragazza qualunque.

"Lo farei di nuovo," ringhiò, immaginando il sorriso disinvolto sulla faccia del ragazzo mentre chiacchierava con i suoi amici alla mensa.

"Lo farei di nuovo," intonò, le parole che suonavano sospettosamente come un "so cosa hai fatto". La teiera piena di caffè che descriveva un arco nell'aria, al rallentatore, il vetro che andava in pezzi contro la faccia del ragazzo mentre il liquido bollente gli colava addosso.

"Lo farei di nuovo," e i muri della sua cella si confondevano con il corpo di lui, i suoi pugni che cercavano tutti i punti deboli del ragazzo, i suoi attacchi freddi e imparziali, un perfetto seminario su come mutilare un uomo.

"Lo farei di nuovo," aveva detto al Comitato Disciplinare quando le avevano ordinato di spiegare la sua condotta, certi che avesse semplicemente perso il controllo di sé.

"Lo farei di nuovo," aveva detto al Preside quando lui l'aveva informata con tono grave che, dato che il ragazzo non avrebbe più potuto camminare senza assistenza, non avevano avuto altra scelta che licenziarlo dal Garden.

"Lo farei di nuovo," aveva detto a Seifer mentre la accompagnava al Centro di Detenzione, rifiutando la piccola pila che lui cercava di metterle in mano. L'oscurità della sua cella non le faceva paura.

"Lo farei di nuovo," mormorò dopo una settimana, mentre le guardie si allungavano dentro la cella, mentre lei sbatteva le palpebre, per riportarla di nuovo alla luce.

*****
Nota della traduttrice: non fatevi ingannare dalla brevità di questa storia. L'autore ha fatto cose migliori, ma per conoscerlo questa è un buon inizio^^
La traduzione è stata betata da DefenderX.
Alla prossima! - Alessia Heartilly





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