I love you to the bones.

di ihatelove
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Inizierò a raccontare dall'inverno del 2014, tempi in cui ero sana e provavo ad essere felice, perché forse avevo motivi per cui esserlo, o non mi accorgevo di quanta spazzatura ci fosse intorno a me. Era per Michelle. Michelle era la mia migliore amica, una di quelle amiche che potevi chiamare a qualsiasi orario e con cui poter parlare di tutto, con cui fare cazzate e piangere nel momento del bisogno. C'era una complicità bellissima, stavamo sempre insieme, lei conosceva tutti i miei amici e io i suoi, la mia casa era la sua e la mia macchina anche. Ma più passava il tempo più sembrava che dietro il suo entusiasmo ci fosse solo falsità e invidia, perché forse il nostro rapporto è sempre stato basato su quello. Ma in realtà io non ho proprio nulla da invidiare: sono oggettivamente bruttina e con un carattere di merda, e passo la mia adolescenza a piangere. Michelle sembrava amare i suoi amici, e io non mi divertivo affatto, io avrei voluto tanto stare con lui, e lei con l'amore della sua vita. Ma tutto ciò andò in fumo quando si fidanzò e scelse di allontanarsi da me, colei che è sempre stata etichettata come la sua migliore amica, un corno direi. Provare a riallacciare i rapporti e a farle capire che deve dedicare un po' di tempo anche agli amici fu davvero inutile e una perdita di tempo, sembrava volesse solo approfittarsi di me e della mia ingenuità. Quanto veleno c'era nell'aria. Chiusa ogni porta con lei pensai che mi sarei fatta nuovi amici e che mi sarei comunque goduta la mia adolescenza. Negativo, iniziai ad odiare sempre più l'umanità, i rapporti sociali e a preferire un'uscita in famiglia. Mi sentivo presa in giro, il fucile puntato contro, avrei voluto semplicemente scomparire. L'unica condizione che mi portava avanti era la mia migliore amica a distanza, Alice. Ci siamo conosciute per caso e abbiamo iniziato a parlare del più o del meno, e dopo quattro anni è sempre vicina a me. È sempre stata la prima a sapere ogni dettaglio di me, parlare con lei mi rende felice, mi fa sentire ascoltata e capita, ha quasi un effetto teurapetico su di me. È la persona migliore al mondo e non capisco come faccia a sopportarmi. Peccato viva a Edimburgo mentre io mi trovo in un misero paesino della Cornovaglia, pieno di gente di merda.




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