Quando un filosofo incontra un brigante...

di Illidan
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Un giorno Protagora incontrò un brigante.
-O la borsa o la vita!- gridò questi sguainando la spada.
-Oh, una rapina! Una situazione del tutto sfavorevole per me, ma fortunata per te, giusto?- domandò il filosofo tranquillo.
-Eh, direi proprio di sì.- ribatté il brigante soddisfatto.
-Bene, questo è proprio ciò che sostengo io: “l’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono”.- affermò Protagora accarezzandosi la barba.
-Cosa?... Le cose che sono in quanto non sono…?- mormorò il masnadiere confuso abbassando la spada e grattandosi il capo con l’altra mano.
-Mi spiego meglio: questa particolare situazione non è di per sé buona o cattiva; per me è cattiva, ma per te è buona. Difatti, - aggiunse avvicinandosi al brigante – se fossi io ad essere armato – e tolse la spada di mano al brigante ancora confuso – i nostri ruoli si invertirebbero e dunque anche il nostro giudizio sulla situazione attuale. Hai capito ora?- concluse puntando la spada alla gola del brigante.
-Ehm, credo di sì…- rispose questi sudando freddo.
-Bravo, ora dammi tutti i soldi che hai!- ordinò il filosofo freddamente. Il brigante balbettò di non avere una dracma bucata. Protagora sbuffò:-E va bene, mi terrò solo la tua spada. Ora vattene, ma tieni il mio biglietto da visita: un corso di retorica da sofista potrebbe aiutarti.-
Il brigante lo prese e fuggì via, maledicendo l’assoluta non relatività della propria mala sorte.

La parte fra le virgolette è una citazione da un testo di Protagora.




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