I can change the world for
us {come with me}
«Mio figlio è lieto di
conoscervi.»
♥
«Che cosa hai pensato la prima volta che mi hai visto?»
Cosimo piegò la testa di lato, osservando Contessina
appoggiata al suo petto nudo.
«Che intendi?»
«Quel giorno, quando ci siamo incontrati per la prima
volta, cosa hai pensato?» specificò lei nuovamente, con tono dolce.
«Che non volevo sposarti.» rispose secco Cosimo,
poggiando una mano sulla guancia di Contessina e invitandola a guardarlo. «Ero
arrabbiato, non capivo a quel tempo.»
«Lo so questo. Io voglio sapere la prima cosa che hai
pensato di me. Quando mi hai
guardato, avrai avuto un pensiero su di me.»
«Tu su di me l’hai avuto?»
«Sì.» ammise lei, con sicurezza.
«Mi è concesso di saperlo?»
«Soltanto dopo che tu avrai risposto a me.» disse
Contessina, alzandosi leggermente e facendo mettere seduto nel letto anche
Cosimo.
Nella stanza calò il silenzio, illuminata solo dalla luce
che Cosimo teneva sul comodino accanto a lui. Il castello dormiva e la notte era
uno dei momenti preferiti di Contessina, quando poteva parlare liberamente con
suo marito e rilassarsi nelle sue braccia. Aveva imparato che era un bene
concludere ogni giornata in modo pacifico, se delle discussioni o dei litigi
avevano animato i loro pomeriggi. Sapeva interpretare benissimo ogni gesto di
Cosimo, sapeva capire quando era dell’umore per parlare di qualcosa o quando
preferiva semplicemente addormentarsi tenendola stretta a lui.
«Non detti legge, donna.» mormorò lui, accennando un
sorriso. Contessina sorrise a sua volta e si avvicinò per dargli un bacio.
«Ero arrabbiato prima di entrare in quella stanza, perché
non volevo sposare questa Contessina de’ Bardi, chiunque ella fosse stata.
Quando ti ho visto mi sono arrabbiato ancora di più, in verità.»
Contessina gli rivolse uno sguardo interrogativo, non
comprendendo le parole del marito.
Cosimo alzò un mano e le accarezzò la guancia, scendendo
con il pollice a toccarle leggermente il labbro.
«Eri così bella,
Contessina.» spiegò lui, facendo brillare gli occhi di lei di comprensione. Il
fatto che lei gli fosse piaciuta aveva placato i suoi propositi contro il
matrimonio e Cosimo, testardo com’era, si era ripromesso che non avrebbe voluto
in alcun modo sposare la sua futura promessa.
«Ero?» rispose lei sorridendo.
Cosimo si sporse, soffiando sulla candela e immergendo la
stanza nell’oscurità. La baciò, mentre lei avvolgeva le braccia attorno a lui
si godeva le sue mani che la carezzavano.
E Contessina sapeva che quell’urgenza, quei baci caldi e
il suo nome, sussurrato nel piacere che provavano, era il suo modo di dirle
tutto ciò che provava.
«Non mi hai risposto però, Contessina.»
«Che avevi gli occhi più belli e tristi che avessi mai
visto.»
Cosimo restò senza parole, con il viso appoggiato tra i capelli
di Contessina, addormentandosi con la consapevolezza che nessuno al mondo, neanche
i suoi genitori, l’aveva capito come lei.
Nessuno l’avrebbe
mai amato come lei.
Salve!
Ritorno con una piccola raccolta di non so ancora bene
quanti capitoli, dove mi piacerebbe inserire vari missing-moments tra Cosimo e
Contessina, contando di pubblicarne uno a settimana finché non esaurisco le
idee. ♥
Noterete quasi sempre una citazione in alto, che è
solitamente la sintesi dell’ispirazione che mi ha fatto scrivere la storia.
Il titolo è un verso della canzone “Renaissance” di Paolo Buonvino e Skin. ♥
Spero che la lettura vi sia piaciuta e sarei felice se mi
lasciaste un commentino **
Grazie ancora,
EclipseOfHeart