La luce nell'oscurità

di Lisaralin
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#3 - Nonna


“Che poi, ma che meriti ha davvero?”
La sala comune di Serpeverde è deserta – da qualche parte fuori Hogwarts un mucchio di esaltati si sta sgolando davanti a quattordici scemi che corrono dietro a una Pluffa – perciò Albus può lasciarsi sprofondare sul divanetto con scarpe e tutto, sbuffando come ogni volta che il discorso cade su suo padre.
“Il mago che ha sconfitto l’Oscuro Signore? Il bambino sopravvissuto? Il prescelto della profezia? Certo, tutto perché mia nonna si è sacrificata per lui! Lily Potter dovrebbe essere la vera eroina.”
Nonna Lily è bella e coraggiosa in qualsiasi storia, non importa chi sia a raccontarla. Il suo ricordo ha il potere di sbriciolare in singhiozzi persino un gigante come Hagrid. Albus non sa se tutto ciò che si dice di lei è vero, ma gli piace crederlo. Gli piace pensare che suo padre sia il cretino che è perché nonna Lily non era lì per mandargli Strillettere quando serviva. Gli piace immaginarla con gli occhi verdi fiammeggianti di rabbia alla notizia che Harry intende vietare a suo figlio di frequentare l’unico vero amico che abbia mai avuto.
Gli piace immaginarla dalla sua parte.
“Se ti può consolare, mia nonna era una Mangiamorte.”
Il bello di Scorpius è che sa buttarti in faccia le verità più gravi con un’alzata di spalle e la leggerezza di una risata. È il suo modo di tenersi in equilibrio sul vuoto, e un dono che Albus gli invidia.
“Una Mangiamorte che ha mentito all’Oscuro Signore per ritrovare suo figlio, però” sorride Albus a sua volta. Conosce bene i fatti, anche se sono avvenuti prima della sua nascita. Ci sono storie che nella sua famiglia si raccontano spesso.
“E in questo modo ha salvato anche mio padre. È davvero stupido da parte sua non riconoscerlo.”
Scorpius rimane senza parole per un attimo, e nel suo sorriso balena qualcosa di nuovo – non è più la smorfia complice dell’equilibrista, ma una luce che arriva a far brillare gli occhi chiari, sgranati nell’improvvisa consapevolezza.
“Non ci avevo mai pensato.”
“Alle nostre nonne, allora.” Se fosse un mago più esperto a questo punto farebbe apparire due boccali di Burrobirra con uno sventolio della bacchetta, ma non se la sente di rovinare il momento mandando a fuoco la sala di Serpeverde. Quello che conta è il pensiero, dopotutto.
“Le vere eroine della guerra magica!”




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