Parte Terza: Inverno
Capitolo X –Il gelo
della neve
***
Pallida no, ma più
che neve bianca
che
senza venti in un bel colle fiocchi,
parea posar come persona stanca:
Quasi un dolce dormir
ne’ suo’ belli occhi,
sendo lo spirto già da lei
diviso,
era
quello che morir chiaman gli sciocchi:
morte
bella parea nel suo bel viso.
(Petrarca- Dai Trionfi vv166-172)
***
Niente si muove, nulla respira, tutto è fremo in una statica
quiete che trasuda dolore.
Ma siamo solo in due in questa
stanza.
Solo noi due.
O forse dovrei dire di essere solo,
abbandonato alla mercè di nemici mascherati. Di nemici invisibili, dai moti del
mio animo sofferente.
Osservo le tende di questo baldacchino, alle quali tante
volte mi sono appeso nelle domeniche mattina della mia infanzia, quando,
svegliatomi presto, m’infilavo sotto le coperte
riscaldate dal calore dei miei genitori.
Ma adesso questo letto è
freddo. Freddo come il corpo che ospita,
quel corpo così bello e sfiorito, quel corpo che ho
tanto amato.
Quel corpo vuoto, senza fiamma, senza moto.
Quel corpo morto.
§
-Draco, siediti- la voce di Severus Piton
vibrava per delle sensazioni sconosciute. Il suo volto era cinereo,
solcato da due profonde occhiaie.
Era al fianco di Silente, imperscrutabilmente serio, gli
occhi stretti nel loro azzurro chiaro oltre la mezzaluna delle lenti.
Il vuoto mi premeva nelle orecchie. Il nulla si contorceva nel mio
stomaco.
Non pensavo, non capivo.
Già sapevo.
Le ginocchia hanno ceduto da sole sulla sedia. Il buio degli
occhi di Piton adombrava le mie emozioni.
-Draco, mi dispiace, ma….- la sua voce
s’era rotta a metà della frase, mentre la mia espressione ricercava conforto
sui volti dei presenti.
Silente, con un gesto della mano, aveva preso parola.
-Draco- la sua voce era lontana, lenta, priva di tono- mi
dispiace informati di un avvenimento terribile accaduto ieri sera a Malfoy Manor-
un brusio lugubre le sue parole, lo scialacquio del fiume nel suo alveo –Tua
madre, dopo essere caduta in una grave crisi depressiva ed aver perso
completamente la ragione, si è uccisa.-
Il vuoto che mi permeava le orecchie ed il nulla nel mio
stomaco si sono
schiusi, ingoiandomi voracemente nel loro baratro infinito.
Ho sentito freddo.
§
Mia madre dorme fra queste lenzuola
candide, la pelle diafana spicca per pallore. Le sue braccia sono fuori dalle coperte, rivestite dal tenue azzurro merlettato
di una tunica. Il suo capo è posato sulla corona aurea dei suoi capelli, sparsi
sulla federa bianca del cuscino. Riflettono l’oro del sole che con flebili
raggi filtra dalle tende scostate della finestra.
Mia madre dorme, il volto d’avorio rigido in una maschera di
travagliata quiete, pulito nei suoi lineamenti aristocratici, il naso piccolo
all’insù, gli occhi pacatamente chiusi cerchiati da una vago
alone blu e la bocca, un tempo rosea e generosa, è schiusa in una curva rigida e striata di
viola.
Quella bocca che tanti baci ha posato sui miei capelli sta lì leggermente dischiusa, come a voler
riprendere un sospiro sfuggito via troppo in fretta.
Mia madre dorme, il suo respiro è
così leggero da sembrare inesistente.
§
-È stata trovata riversa sul tuo letto
dall’elfo domestico stamattina- le api ronzavano arrabbiate nelle mie
orecchie. Erano api o parole, soffiate a
fior di labbra come bestemmie? – Dal suo racconto pare fosse uscita fuori di testa, cantava, urlava, piangeva. Ha rotto tutti i
vasi della casa. Litigava con qualcuno, ma era sola. Era come se fosse tornata
bambina, questo si evinceva dalle sue parole, e litigasse
con una delle sue sorelle. Poi, si è calmata. Ha creduto si
fosse addormenta. Ha detto che, benché questo sfogo
fosse stato peggiore, capitava che talvolta cadesse in crisi profonde.-
Guardavo gli occhi di Silente senza vederli. Una mano magra
premeva la mia spalla con vigore. Io avevo smesso di respirare. Avevo smesso
d’esistere.
-Si è avvelenata con una pozione che doveva aver trovato fra
le cose di tuo padre. È morta cadendo in un sonno profondo, senza sogni, senza
visioni. È scivolata via dalla vita come un’ombra fra le ombre.-
Ma ormai io non l’ascoltavo più.
§
Tento di provare qualcosa che non sia
quest’immenso fardello al centro del petto, un
incendio che divampa con furia nella profondità della mia anima.
L’enorme peso del vuoto.
Osservo ancora mia madre nel suo sonno, attendendo il suo risveglio, provando a cogliere dalla fessura fra sue
labbra l’alito di vita.
Ma mia madre non sta dormendo.
Mia madre è morta.
§
Una cascata d’oro fine
sul mio guanciale. Delle labbra morbide sulla mia fronte.
-Mamma, aspetta, resta ancora un poco qui con me- la mia
voce da bambino, squillante e tenera.
Un sorriso ad ombreggiare il suo volto giovane e bello.
- Solo cinque minuti, Draco- la dolcezza di un tono
scocciato.
Una canzone mormorata lentamente, una
carezza leggera, l’alito di un affetto.
La bruma delle favole, quella che vedi e non puoi cogliere.
La gioia senza nome e movimento, quella imbevuta
di cedevole monotonia.
Un tempo passato, incastonato oltre le barriere del ricordo.
Quel ricordo che gli anni sfocheranno
con il loro andamento barcollante.
Una sensazione che resterà imperitura, capace di filtrare
oltre i muri del passato.
-Buonanotte Draco- un altro bacio,
regalato sulla pelle morbida di un bambino.
Poi solo l’eco dei passi lontani.
§
La notte in cui si è nascosta non ha più fine. Ha
dispiegato il manto della sua follia e si è celata nelle sue pieghe profonde.
È fuggita, mi ha abbandonato, mi ha lasciato completamente
solo in questo limbo senza frontiere.
La luce limpida che filtra in questa stanza
mi appare come un riflesso di buio.
Gli scuri solchi sotto ai suoi
occhi si allungano dando l’impressione d’incavarsi sempre di più.
Il suo corpo è composto sotto le coperte,
le sue braccia si allungano sui fianchi.
Le sue unghie sono nere.
Ed io la odio.
La odio perché nel momento in cui avevo più bisogno di lei
mi ha abbandonato, scivolando in se stessa e disperdendosi nel suo labirintico
essere. La odio perché non è stata capace di trovare una via d’uscita, perché
non ha avuto il coraggio di lottare, perché ha
preferito abbandonarsi con voluttuosa facilità fra le braccia della morte, come
una cortigiana sul corpo dell’amante.
Perché non mi ha amato abbastanza.
Se mi avesse amato veramente non avrebbe perso tempo e
fatica a pensare a se stessa.
Si sarebbe curata di me senza rimuginare sulla profonda voragine
del suo dolore.
Invece ci si buttata dentro con il
melanconico sorriso dell’indifferenza.
Ed io sono rimasto solo.
§
-Draco smettila di correre, mi fai venire il mal di testa!-
Stridente come il ghiaccio contro il vetro.
Le ero corso in grembo, con un sorriso ingenuo da bambino.
Mi aveva issato sulle ginocchia.
-Ubbidisci sempre alla tua mamma.-
Dolce, come un’unica goccia di miele.
Un abbraccio, la fragranza di un profumo.
Quel profumo, il suo profumo.
Quello che
la rivestiva come una seconda pelle, che le patinava l’anima con quell’inteso aroma fresco eppure pesante.
Quello che per anni ho percepito
volteggiare nell’aria della mia camera prima d’addormentarmi.
Quello che mi sono sempre sentito addosso nei momenti del
bisogno, pronto a consolarmi.
-La tua mamma ti vuole bene.-
Il morbido contatto di una pelle.
Il potersi abbandonare placidamente fra le onde di quell’affetto,
il cullare leggero dell’amore.
-Per sempre.-
Il retrogusto amaro della bugia.
§
La neve fuori dalla finestra cade,
uno strato sull’altro, indifferente dell’essere di mia madre disciolto in un
veleno.
Vedo i fiocchi bianchi ondeggiare lentamente, trascinati da un’aria densa di
gelo.
Poi si posano, come una carezza, come i baci di mia madre quando ero bambino.
Ma in questo momento sono svuotato.
Svuotato da ogni sentimento, ogni sensazione, escluso
il dolore che preme sulle pareti del mio spirito come un fiume in piena su di
una diga.
Fermo i miei occhi nuovamente su mia
madre.
Finalmente ha trovato la pace, attraverso un’afrodisiaca
eutanasia.
Poteva chiedermi di venire con lei, di accompagnarla.
Invece no, ha fatto tutto da sola.
Mi ha lasciato qui.
La morte si è stesa su di lei come un velo traslucido. La
osservo con la consapevolezza che è l’ultima volta che ho la possibilità di vederla,
di sentire la compattezza di quelle carni.
È ancora bella.
Un ciuffo di capelli le ricade gentilmente sulle fronte chiara, pizzicando i suoi occhi.
Mi chino cautamente a
scostarlo con la mano, con leggerezza, come se temessi seriamente di svegliarla.
Poi mi piego ancora di più per posarle un ultimo bacio in
fronte, mentre le sussurro che, nonostante il suo egoismo innato, nonostante
sia arrabbiato con lei, le voglio ancora bene.
Le mie labbra tremano al contatto con la sua pelle tesa.
Perché lì mia madre non c’è più.
È gelida.
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D’accordo, picchiatemi pure, ditemi
che sono un essere sadico privo di sentimenti, che sono ingiusta, che questa è
una crudeltà gratuita, ditemi puro tutto questo, so di meritarlo.
Povero Draco, mi rendo conto di essere stata veramente
cattiva. Eppure quand’ho iniziato questa ff avevo poche idee in mente: le sensazioni di Draco in
vista di un tale sconvolgimento e quest’avvenimento,
punto nodale della storia asse sul quale ruoterà ogni cosa.
Sì, ora con il senno di poi mi sono resa conto di essere
stata fin troppo crudele nei confronti di Draco. Non vogliatemene male, prima o poi le cose si sistemeranno. Prima
o poi…
Questo capitolo è stato difficile da scrivere. Ho tentato di
dare forma ad un dolore tanto forte da non poter essere completamente descritto.
Così in più punti ho utilizzato la poesia, unico mezzo per raggiungere
l’irraggiungibile, per
descrivere l’indescrivibile. Forse questo capitolo è venuto pesante
e noioso, so bene che bisogna leggerlo veramente con attenzione per capirlo,
forse è eccessivamente doloroso, ma non posso farci nulla. Ditemi
sinceramente cosa ne pensate nei commenti, vi raccomando.
A proposito, mi sono accorta di aver fatto
un errore grossolano nel capitolo precedente. Il capitolo era il IX non XI! L’ho
corretto, dandomi mille volta dell’idiota!
Ed ora andiamo alle
recensioni!
Patty: Era corretta la tua previsione? In
molti ci hanno azzeccato, anche se non so quanti di loro sono stati felici di
farlo… Il capitolo precedente, come forse anche il prossimo, era
un susseguirsi d’emozioni, senza pause. Quanto a questo appena postato…non lo
so, è stato difficile, ma ho fatto del mio meglio! Grazie mille per la
recensione!
Tink: In bocca al lupo per le interrogazioni allora, non preoccuparti
se non arrivi a leggere e commentare puntuale. OK, hai indovinato. Ho
lasciato qualche indizio qua e là che rendevano la cosa prevedibile, in
effetti. Ma non tutto è come sembra….attenzione…Il ruolo
di Ginny? Beh, non vorrai che ti rovini la sorpresa
dicendotelo, vero? Grazie per il commento.
Iago: Blaise si
rivedrà, anche se nell’ottavo capitolo era in grande spolvero… Potterino non è proprio cotto di Ginny (Draco al suo solito
ha enfatizzato la cosa), ma vederla con Malfoy ha,
come dire, creato dentro di lui una sorta di conflitto interiore alla base del
quale ci sta un sentimento che non è esclusivamente affetto ed amicizia….purtroppo per lui! Ho letto e commentato il vostro nuovo capitolo, ma cerca di capirmi, sono nello stato intermedio
fra il rincoglionimento totale e un incalcolabile
numero di ore di sonno arretrato; mi era passato sotto gli occhi senza che me
ne accorgessi (non solo, avevo inviato il mio capitolo con il numero
sbagliato….)
Romana: Sono
felice che tu ti sia tranquillizzata. Ti assicuro che fra Draco e Ginny lui non
c’entra per nulla. Allora Blaise ti piace? Meno male!ci saranno altri confronti
del genere (o anche un tantino diversi) e spero di essere riuscita a ricreare in tutti lo stesso effetto. Purtroppo hai visto bene, le
notizie di Silente sono tragiche…Il personaggio di Narcissa,
se non per pochi istanti, non compare mai direttamente nella ff, ella vive attraverso Draco,
attraverso i suoi pensieri e continuerà a farlo, continuerà ad esserci. Grazie
mille per la recensione!
Lollo: Puoi dirlo bene, guasta
feste insopportabili ficcanaso. Sono un programma tutti e tre: Potter
colto da un’insana forma di gelosia, Weasley fratello con manie iperprotettive e stupide, la Granger
perennemente con il suo fare saccente… effettivamente leggendo i libri prendono
un altro spessore questi tre, ma si sa: tutto va visto a 360°! Credo che anche tu abbia intuito la notizia
di Silente, vero? Grazie per la recensione!
Byakko: Possibile sì, come hai ben
notato!Sinceramente, mi dispiace anche per Draco, ma non avevo altra scelta,
come ho già spiegato. La battuta su “Ginevra” è piaciuta a tanti, la mia amica
Chiara prima fra tutti... che dici, ho postato
abbastanza in fretta? Grazie per la recensione.
Meimi: Grazie per i complimenti, credo che
alla fin fine sistemandola un po’ quest’intervista a
Zabini la si possa anche mandare…sì, Blaise è proprio
affascinate, non c’è che dire! Grazie mille per la recensione!
Sabry_Slytherin: Bisognerebbe dare una lezione a
questi Grifondoro ficcanaso, vero? Diciamo
che prima o poi Draco si scoccerà e risponderà loro in tono un po’… piccante?
Purtroppo le tue speranze sono vane, è qualcosa di grave, la cosa più grave che
potesse accadere a lui. So che adesso può sembrarti
orribile, ma ho spiegato che era necessario. (Sembro la Rowling
a parlare così….!) Questa non ci voleva davvero per Draco. Poverino, non sarà
facile riprendersi, per nulla. Grazie per il commento.
Sissichi: I soliloqui di Draco non mancano mai
(a questo benedetto ragazzo ho dato una mia caratteristica, quella di tendere
all’autoanalisi!). la storia si evolve, il pensiero si
evolve. Sì, la notizia è tremenda, l’ennesima botta che
colpisce e stavolta, forse, distrugge il povero Draco. Ma c’è sempre qualcosa che ti fa passare la voglia di
morire, sempre. Prima o dopo…Grazie per la recensione.
Seyenne:
il diritto del lettore è quello di commentare quando
vuole, anche se, ovviamente, ogni recensione per me è una festa e gradirei che
queste venissero fatte sempre! Ma io, da lettrice, so che talvolta nelle storie
che vengono pubblicate capitolo per capitolo in un
breve lasso di tempo è difficile essere precisi. Draco tenta di staccarsi dal
tutto, di creare una barriera fra sé e ciò che lo circonda, è la sua
autodifesa. Anche in questo capitolo si nota: lui
descrive il suo dolore dandogli forma, ma con un distacco quasi irreale che ti
permette di comprendere tutte le sue sensazioni. Sì, è vero, la presenza di
Ginny per Draco è come un cachet… soprattutto adesso… Grazie per il recensione.
Kyomi89: Che
bello, che bello, un'altra lettrice! Dieci capitoli in
un sol colpo? Questo vuol dire che non ti ho annoiato!
Grazie per i complimenti, grazie davvero. Sì, nei libri i Serpeverde
appaiono un po’ viscidi, in parte stupidi (vedi Tiger
e Goyle….) anche se la Rowling
si smentisce dicendo che sono furbi ed astuti (Tiger e Goyle, furbi ed astuti….questa donna si mette nei guai da sola). Sia Zabini che Nott sono delle ombre che talvolta compaiono senza lasciare
traccia… mi auguro che non siano gli ennesimi flat characters del romanzo. Sarebbe un tantino irreale e controproducente… Grazie, spero
continui a leggere e lasciare qualche recensione!
Gioia:
Spero che il primo giorno di scuola sia andato bene (Io stamattina appena
alzata ho visto diluviare ed ho deciso di tornarmene a letto…). Quanto a
Malfoy hai ragione tu, nei libri non appare tutto
questo gran personaggio! Eppure credo che dietro quei suoi lineamenti affilati
si nasconda qualcosa di più e la sua condizione mi ha
sedotta a tal punto da…scrivere questa ff. Quanto a Bellatrix
visto e considerato che mi ha apparentemente ucciso Sirius
non ho alcuna intenzione di sapere cosa c’è dietro il suo visino angelico: è
semplicemente una pazza omicida, secondo me! Andiamo Gioia, si sa, la politica
c’entra sempre, in qualunque cosa…Ti voglio bene, grazie per continuare a
commentare.
nisi corvonero: il capitolo precedente si concludeva un po’
male, lasciava in una curiosità angosciosa….questo
capitolo invece è angosciante e basta. Nel prossimo Draco ricomincerà con i suoi rompicapo… Grazie per aver recensito!