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UN ANGELO PER SARAH -
Sarah
era una bella ragazza,lunghi capelli neri,un viso dai lineamenti
delicati,un corpo già ben formato nonostante la sua giovane
età e due grandi occhi scuri che sorridevano alla vita.
Sarah
amava lo sport e la recitazione e sognava di fare carriera nel mondo
dello spettacolo fin dalla più tenera età.
I
suoi genitori nonostante fossero separati la appoggiavano in queste
sue ambizioni e le permettevano di partecipare a concorsi di bellezza
e di frequentare i migliori corsi di recitazione.
Ed fu
proprio grazie a uno di questi corsi che ricevette una borsa di
studio per poter frequentare un corso di recitazione in una delle
migliori scuole del Texas a Dallas.
Nonostante
la distanza fra la sua città e Dallas fosse di 300 km i
genitori le permetterono di partecipare al corso ma lei che non
volendo pesare economicamente sulla famiglia piuttosto che spendere
soldi per dormire a Dallas preferiva tornare ogni sera a casa e ci
riuscì tutte le sere per circa una settimana finché non
accadde qualcosa che cambiò tutto.....
Una
sera aveva dimenticato lo zaino con l'abbonamento dell'autobus e il
portafogli nel teatro della scuola dove avevano fatto le prove per
uno spettacolo.
Sapeva
di doversi sbrigare altrimenti avrebbe perso l'ultimo autobus e
avrebbe dovuto chiamare sua madre perché l'andasse a prendere
in auto.
Quando
entrò nel teatro la sua attenzione fu attirata dal suono
provenienti dall'interno,essendo amante dell'opera e del balletto
riconobbe subito la musica dello Schiaccianoci di Ciajkovskij
.
Incuriosita
si affrettò ad entrare e giungendo ai piedi del palcoscenico
rimase folgorata dalla visione che le si presentò davanti agli
occhi.
Sarah
pensò di non aver visto nulla di più bello in tutta la
sua giovane vita. Sul palcoscenico infatti una figura snella e magra
vestita con una tuta leggera danzava leggiadra come una farfalla ..
..
no,
non come una farfalla ma come un angelo...pensò Sarah.
Un
dolcissimo ed elegante angelo che sembrava volasse sulle tavole del
palcoscenico come se fosse il suo stato naturale le lunghe braccia
roteavano sulla sua testa dove lunghi capelli color miele erano
raccolti in uno shignon alto.
Le
gambe lunghe,magre ma muscolose rasentavano la perfezione mentre si
muovevano in fretta senza mai commettere errori e il suo volto...
..il
suo volto era ciò di più bello e delicato che Sarah
avesse mai potuto immaginare se non in qualche quadro d'autore....
La
fronte era alta,le sopracciglie ben delineati e gli occhi anch'essi
color del miele erano grandi e luminosi e anche da lontano la giovane
donna riusciva a vedere la luce che c'era in loro dimostrando quanto
amore ci fosse in quel bellissimo angelo per ciò che stava
facendo.
Poi
lo sguardo di Sarah si posò lentamente sulle labbra che
sembrava formassero un piccolo cuore sul viso della ballerina che
sorrideva mentre danzava e quel sorriso sembrare realmente quello di
una creatura che non poteva appartenere a questo mondo...
Eterea
come un angelo e delicata come una libellula.
Sarah
era ipnotizzata da tanta meraviglia finché un forte rumore
echeggiò nel piccolo teatro ,la ballerina.
Il
suo bellissimo angelo era caduta e ora imprecava tenendosi il
ginocchio destro con entrambe le mani.
-”
Maledizione “
I
suoi bellissimi occhi si riempirono di lacrime e posando la fronte
sul ginocchio dolorante cominciò a piangere.
Sarah
ebbe un attimo di smarrimento non sapendo come poter aiutare la
ragazza di fronte a lei.
Voleva
avvicinarsi ma aveva paura che avrebbe potuto metterla a disagio e
non sapeva cosa fare ma il suo dubbio durò pochi secondo
perché sentire i singhiozzi della ragazza provò tanta
pena,si avvicinò lentamente e la giovane donna non si accorse
di lei finché un toccò sulla sua schiena non attirò
la sua attenzione.
Alzò
lo sguardo e appena i suoi occhi si immersero in quelli color
cioccolato di Sarah,un brivido percorse la sua schiena come se quegli
occhi fossero ciò che aveva sempre sognato di incontrare,come
se fossero destinati a restare per sempre nei suoi.
Sarah
provò la stessa identica sensazione e questo la spaventò
immediatamente ma lei aveva la sua prontezza di spirito a salvarla e
ruppe il ghiaccio con una battuta.
“Non
credevo che gli angeli potessero imprecare “
Le
sorrise con il suo grande sorriso e arrossendo un po in volto.
La
ballerina rispose al sorriso con un altro sorriso che rese il suo
volto ancor più bello agli occhi dell'altra che istintivamente
le aveva posato la mano sulla spalla.
“Hai
bisogno di aiuto ? “
Amy
scosse la testa ma quando cercò di alzarsi non ce la fece.
Le
braccia di Sarah le circondarono i fianchi aiutandola ad alzarsi
mentre quelle della ballerina si posarono sulle spalle della più
piccola.
Entrambe
furono sorprese di quanto sembrasse naturale essere così
vicine.
Si
sentirono come se fossero tornate a casa dopo una vita intera vita.
Una
volta in piedi Sarah si rese conto di quanto fosse rilevante la loro
differenza di altezza. L'altra ragazze infatti era più alta di
lei almeno una testa ma questo non spaventò Sarah anzi le
diede una sensazione di protezione essere dominata fisicamente da una
persona tanto dolce e bella.
“Grazie
.”
rispose
Amy con il braccio sulla spalla della più piccola che la
accompagnò piano piano agli scalini aiutandola a sedersi.
“Vuoi
che ti vada a prendere del ghiaccio ? Cosa posso fare per aiutarti ?
“
La
ragazza più grande si asciugò le lacrime con la mano e
la guardò senza smettere di sorridere.
“No
tranquilla ora mi passa. “
Poi
allungò la mano.
“Amy.
Sono all'ultimo anno “
“ Sarah.
Matricola in visita nella tua scuola. “
Si
strinsero la mano sorridendo.
“Sai
non credevo che tu avessi tanta forza.”
Sarah
la guardò e le spiegò che era merito della palestra e
dello sport.
Poi
le domandò cosa fosse accaduto al suo ginocchio e Amy le
raccontò la storia di quando un ragno l'aveva punta
lasciandola paralizzata in un letto per giorni e di come una volta
guarita le avevano trovato un grumo nel ginocchio dove era stata
morsa e aveva dovuto operarsi rinunciando per sempre alla danza.
MA
lei non voleva arrendersi e appena poteva si dedicava alla sua
passione.
“Ami
tanto danzare vero? “
Le
chiese Sarah seduta accanto a lei sui gradini che portavano in
platea.
Amy
annuì con la testa.
“Non
hai idea...E' un dolore immenso non poter più inseguire il mio
sogno.”
I
suoi occhi si riempirono nuovamente le lacrime ma questa volta le
fermò prima che cadessero ingoiando il dolore che le faceva
tanto male al cuore.
“Non
dovresti sforsare il ginocchio “
Continuò
Sarah arrossendo quando si rese conto che erano ancora con la mano
stretta una nell'altra la allontanò immediatamente
passandosela fra i capelli.
Amy
provò una grande tenerezza nei confronti di quella ragazzina
seduta accanto a lei che voleva sembrare spigliata e dal carattere
aperto era in realtà una gran timidona e le regalò un
bellissimo sorriso.
I
loro occhi si incontrarono ancora una volta.
“Non
dovresti mai smettere di sorridere”
si
lasciò sfuggire Sarah pentendosene subito dopo.
Amy
si morse il labbro inferiore.
“Nemmeno
tu …. “ le rispose arrossendo.
Rimasero
sedute su quei gradini per ore raccontandosi praticamente tutto delle
loro vite come se si stessero aspettando da tempo per poterlo fare.
Dimenticandosi dei genitori che le aspettavano a casa,dell'ultimo
autobus per la città di Sarah che era ormai partito da tempo.
Sarebbero
rimaste li tutta notte parlando di loro.
Ma
l'incantesimo fu rotto dal custode che le interruppe rimproverando
Amy.
“Acker
quante volte ti ho detto che questa non è ora di venire qui?
La prossima volta avviso i tuoi genitori.”
Amy
guardò l'uomo facendogli una linguaccia come fosse una bimba
dispettosa.
“Sono
maggiorenne.” rispose dispettosa.
Facendo
sorridere Sarah che si rese conto che non era tanto angelica quella
peste di ragazza.
“ Comportati
da tale allora”
“va
bene,va bene ce ne andiamo..” brontolò Amy alzandosi con
l'aiuto della sua piccola amica e avviandosi verso l'uscita.
“Dovrei
prendere l'autobus “
Disse
Sarah rivolgendosi ad Amy.
L'uomo
la sentì e le rispose.
“ Alle
23 difficile ci siano autobus ragazzine.”
Sarah
impallidì.
“Che
faccio ora?Se chiedo a mia madre di venirmi a prendere fra andata e
ritorno facciamo le cinque del mattino.”
Vedendola
preoccupata Amy la invitò a casa sua per dormire.
“Lo
sai che sono minorenne vero? “
le
fece notare mentre salivano in auto.
“Vivo
con i miei un fratello e due sorelle..difficile che ti salti addosso
non credi? “
Sorrise
Amy mettendo in moto facendola ridere.
“ E
poi adesso che arriviamo a casa mia madre telefona a casa tua e
spiegherà la situazione ai tuoi stai tranquilla.. Siamo brave
persone noi Acker.”
“Non
avevo dubbi su questo.”
Una
volta a casa di Amy Sarah fu accolta con simpatia da tutta la
famiglia e dopo aver preparato una cioccolata calda alle due ragazze
visto che fuori era inverno e faceva freddo,la madre di Amy telefonò
a casa di Sarah spiegando che la ragazza aveva perso l'ultimo
autobus e che l'avrebbero ospitata a casa loro per quella notte.
Le
due donne parlarono abbastanza a lungo.
“Mia
madre le starà dicendo perfino il suo numero di scarpe per
dimostrarle di potersi fidare”
sorrise
Amy senza rendersi conto che aveva tutto il naso sporco di panna.
Istintivamente
Sarah allungò la mano e tolse con dolcezza la panna dal naso
di Amy soffermandosi un po troppo sulla sua linea perfetta.
(n.d.a.
: ok questa è scopiazzata ma la controparte non era Sarah ;) )
Amy
la guardò con un sorriso molto dolce e forse se sua madre non
fosse entrata proprio in quel momento avrebbe avuto la tentazione di
baciare quelle dita che sfioravano il suo naso.
La
più giovane ritirò subito la mano ma la donna aveva
assistito a tutta la scena e sorrise capendo che qualcosa stava
accadendo.
“La
tua mamma ha detto di stare tranquilla. Era arrabbiata all'inizio ma
le ho spiegato che hai aiutato Amy e ha capito...”
poi
si rivolse alla figlia.
“E
riguardo a te “signorina” … se non la smetti di
sforzare quel ginocchio rischi di perdere l'uso della gamba a causa
della tua testardaggine “
Voleva
sembrare arrabbiata ma era impossibile arrabbiarsi con Amy,con il suo
sorriso si faceva perdonare sempre.
“Lo
so mamma,non lo farò più...ma tu sai quanto mi manchi
la danza.”
“Lo
so tesoro...”
accarezzò
il viso della figlia con tenerezza.
“Potresti
provare con il teatro “
intervenne
Sarah.
“Sei
un talento naturale per il balletto. Tu l'arte ce l'hai nel sangue.
Potresti provare la carriera di attrice o di modella e credimi
ruberesti un sacco di cuori..”
Ancor
una volta quella sera Sarah si era lasciato sfuggire un pensiero
troppo audace che fece arrossire violentemente Amy ,la quale evitò
lo sguardo della madre abbassando gli occhi.
“..io..volevo
dire... io ..non...”
Ora
Sarah stava balbettando non sapendo cosa dire per riparare il danno.
LA
madre di Amy sorrise comprensiva.
“Sarah
ti ho sistemato un letto nella camera delle ragazze. Credo sia meglio
che andiata a dormire. Domani c'è scuola.”
Le
ragazza acconsentirono contemporaneamente con la testa.
Quella
serata segnò l'inizio di una lunga e difficile amicizia fra le due
ragazze che le avrebbe accompagnate per tutta la vita......
….........continua...................
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