Dopo
qualche mese di tempo mi sento in dovere di condividere una grande
avventura vissuta assieme a un mio carissimo amico. Potrebbe essere
strana come storia, anche tanto, ma almeno è originale. A
parte
questo direi che potremmo iniziare. Ah no scusate, c'è da
fare una
premessa prima di incominciare, vi devo narrare la nostra storia
così
capirete meglio. Partiamo dalla mia: sono cresciuta in un
orfanotrofio senza aver mai conosciuto di persona i miei genitori.
Quello che so di loro è che mia madre era molto giovane
quando mi ha
avuta, appartiene ad una famiglia molto prestigiosa e facoltosa con
un'enorme villa e possedimenti a pochi chilometri da Norwich. Si era
innamorata del figlio del giardiniere della famiglia con il quale era
cresciuta. Cercarono di tenere la loro relazione il più
segreta
possibile e progettavano di fuggire insieme, ma una volta che i
genitori di lei scoprirono la sua gravidanza,licenziarono mio padre
dal suo incarico e lo esiliarono dalla loro proprietà. In
seguito
costrinsero mia madre, una volta avvenuta la mia nascita, di mandarmi
in un orfanotrofio; dato che se si fosse venuto a sapere di questo
scandalo tra le altre famiglie aristocratiche conoscenti, il buon
nome della famiglia sarebbe stato compromesso. Che cosa carina,
grazie nonni. Beh l' orfanotrofio dove mi avevano mandato era gestito
da suore, una figata praticamente. Ovviamente non voglio offendere
nessun credente, ma quella vita non faceva proprio per me. Sono
sempre stata un po' particolare, ribelle e anticonformista,
immaginate le suore quanto erano contente. Cercavano di farmi rigare
dritta ma c'era poco da fare. In quel orfanotrofio feci la conoscenza
di Axim, il mio caro amico che ho citato all' inizio. Lui anche
odiava stare alle loro regole. Dato che io sono sempre stata una
personcina vivace e attiva, mostravo liberamente il mio desiderio di
ribellione; questa cosa saltò subito all' occhio di Axim.
Infatti
dal quel giorno diventammo inseparabili. Facevamo impazzire le suore
con tutte le nostre bravate e finivamo costantemente in punizione, ma
riuscivamo sempre a svignarcela. La storia di Axim era inizialmente
ignota per la maggior parte. Axim sapeva solo che entrambi i suoi
genitori fossero stati rapiti, che suo padre era un indiano
d'America, un Hopi per l' esattezza. Ma c' era un dettaglio molto
fuori dal normale che lo caratterizzava, quasi stenterete a crederci:
sulla sua pelle era inciso un tatuaggio che aveva sia dalla nascita,
un lupo solare ( come lo chiamo io ) che nello specifico era che se
fosse un sole con le sembianze di un lupo. Non è finita qui,
assurdo
da pensare ma quel tatuaggio aveva dei poteri supernaturali: quel
lupo era in grado di cambiare forma in un qualcosa di cui
necessitavamo in un momento preciso ed addirittura era come se a
volte ci ammonisse su pericoli o guai che potevamo correre. Aveva
incorporata in se una sorta di magia arcana della quale non si
conoscevano le origini e il perchè Axim l' avesse inciso sul
suo
corpo. Comunque era un segreto solo nostro, mai nessun altro doveva
venirlo a sapere. Ritornando alla nostra infanzia, all' età
si 12
anni ( la mia ) e 13 ( quella di Axim ), dopo essere stati messi in
punizione per l' ennesima volta, stufi di stare sotto quelle regole
così rigide, estremamente bigotte, sentimmo crescere ancora
di più
in noi quella sensazione di essere intrappolati in una gabbia, senza
la possibilità di essere in contatto con il mondo,
specialmente la
natura; insomma volevamo vivere, viaggiare, esplorare e vivere tante
avventure. Così decidemmo di scappare, ci aiutò
proprio il
tatuaggio di Axim a fuggire, indirizzandoci verso una botola nascosta
che conduceva alla cantina, una volta giunti bastava arrampicarsi
fino allo spioncino che dava sul cortile e darsela a gambe ( per me
è
stato più complicato avendo da sempre la
particolarità di essere
una tappetta ). Beh finalmente eravamo liberi come dei frinquelli.
Percorremmo buona parte del bosco poco più avanti dell'
orfanotrofio
e provammo una sensazione di connessione spirituale con esso, ci
sentivamo così a nostro agio e spensierati. Purtroppo non
avendo mai
potuto documentarci sulla sopravvivenza in natura per quanto
riguardava il cibarsi e costruirsi un rifugio sicuro per la notte, ci
ritrovammo in cammino da 5 giorni avendo dormito poco più di
2 ore
per notte e avendo mangiato quei pochi tocchi di pane che ci eravamo
portati dietro. Quando stavamo per perdere le nostre speranze e le
nostre forze, successe un'inaspettabile svolta: dopo tutti quei
giorni di cammino ci imbattemmo in un ecovillaggio . Era pazzesco: vi
erano case sugli alberi oppure case prefabbricate, sistemi di
irrigazione artigianali, orti, bestiame, e molto altro da rendere il
villaggio completamente autosufficiente. Un piccolo pezzo di paradiso
in poche parole. Venimmo accolti a braccia aperte, ci offrirono
subito da mangiare e da bere, ci fecero fare un bagno e le donne del
posto tempo qualche giorno realizzarono a mano qualche vestito da
indossare. Raccontammo loro tutta la nostra storia, a parte la
questione della particolarità del tatuaggio di Axim, non
perchè non
ci fidassimo di loro, anzi, , ma per una questione che nonostante il
loro altruismo e ingegno, non eravamo certi che capissero a fondo e
non volevamo che cambiassero idea su di noi e ci guardassero con
altri occhi. Oramai ci eravamo nettamente affezionati a loro,
adirittura una coppia che non poteva avere figli decise di ospitarci
a casa loro e a crescerci e diventammo così una famigliola
un po'
stramba, ma meglio così. Josh e Lesley erano e sono tutt'
ora delle
persone fantastiche, altruiste, affettuose e un po' fuori di testa,
in modo positivo ovviamente. Lesley era la parrucchiera/estetista del
villaggio, ovviamente usava prodotti interamente naturali. E' sempre
stata una donna creativa e solare, le sue doti culinarie sono assai
rinnomate, la cosa che mi fa impazzire dei suoi piatti che sono
pescitariani con prevalenza di verdure, speziati e ogni volta si
studiava qualche composizione nuova. Grazie a lei ho potuto
sperimentare tante acconciature diverse, ma alla fine optai per un
taglio lungo e sbarazzino con una francettina corta sempre rimanendo
del mio colore naturale, ovvero biondo. Josh invece si dedicava alla
coltivazione di piante di aloe, per poterne ricavarne la polpa e il
succo per la prarazione di creme, lozioni curative, centrifugati
ecc... Una cosa che mi è sempre piaciuta della sua persona
è il suo
sarcasmo e la sua ironia, faceva veramente scassare; ma al tempo
stesso è anche dotato di ingegno e manualità. Che
rimanga tra noi,
assolutamente niente di sconvolgente ma non si sa mai, nel tempo
libero con altri amici si dedicava ad un' attività a cui si
interessava anche Bob Marley. Vabbè comunque eravamo un
sacco uniti
e potevamo esprimere la nostra vera essenza senza essere puniti o
giudicati, ci insegnavano come essere autosufficienti, dal cucire,
cucinare, imparare a fare oggetti artigianali utili nella vita di
tutti i giorni con quello che si trovava in natura, a saper
riconoscere e indentificare gran parte delle piante per saperne le
proprietà e i benefici oppure sapere quali sono velenose e
che
quindi sarebbe meglio non ingurgitare. Ebbi l' opportunita di crearmi
un mio stile unico e originale un po' fuori dagli schemi e inoltre
decisi di dedicarmi alla cura e all' allevamento del nostro bestiame,
dato che ho sempre provato un amore fortissimo per gli animali. Axim
invece si dedicò all' arte di disegnare e realizzare tattoo
con uno
stile particolare e diverso da altri. Anche io me ne feci realizzare
qualcuno, fui la sua prima cavia e devo dire che non me ne pento. Li
realizzava con una tecnica giapponese, in pratcava usava le sue mani
come se fossero una macchinetta: una la teneva come base d' appoggio
degli aghi e con l' altra li prendeva dall' estremità
inferiore, li
spingeva sulla pelle per penetrarla superficialmente e ritornava
indietro con velocità costante, come una macchinetta
appunto. Ah tra
l' altro in quel villaggio ebbi l' opportunità di trovarmi
un
amichetto peloso, che avevo sempre sognato di avere: era una
cagnolina di media altezza, a pelo corto che aveva un manto a strisce
che sembrava quello di un gatto come le sue orecchiette a punta,
decisi di chiamarla Pekira. Diventammo inseparabili, mi seguiva
ovunque andassi ed era ed è tuttora instancabilmente vivace
e con la
voglia di giocare 24h su 24; ma è sempre stata anche molto
protettiva nei miei riguardi e affettuosa. Beh in breve abbiamo dei
bellissimi ricordi riguardanti la nostra nuova famiglia e la gente di
questo villaggio, insomma finalmente avevamo una casa che ci
conferiva pace e stabilità. Appena compiuti io 18 e Akim 19
anni
decidemmo di dedicarci ad una delle nostre passioni più
grandi:
viaggiare. In un primo momento viaggiavamo nelle città
vicine senza
denaro, con i nostri zainetti e ci arrangiavamo come potevamo,
chiedendo vitto e alloggio a persone che conoscevano la nostra grande
famiglia. Poi in seguito decidemmo di trovarci dei lavoretti per
cercare di racimolare abbastanza soldi per poter viaggiare anche all'
estero. Eravamo riusciti a trovare un appartamentino a Londra in
condivisione con un paio di amici conosciuti li. Io avevo trovato un
lavoretto come toilettatrice nelle mostre canine, Axim invece come
tatuatore ospite in vari studio.
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