Ombra
Grace
è luce.
Lo
penso, mentre le mani
stringono la stoffa del suo vestito e le gambe scivolano sul pavimento,
lente,
seguite dalla gonna, il ritmo segreto di una canzone che non suona
nessuno.
Grace
mi guarda, con i suoi
capelli di sole e i suoi occhi di cielo, mi guarda e, per qualche
secondo, mi
vede. È solo per qualche secondo, prima che il valzer
termini – è sempre una
nota stonata, la fine.
Poi,
di nuovo, sparisco nell’ombra
di cui sono fatto.
-Vuoi
ballare?
Il
cuore nel mio petto suona un ritmo
frenetico e disordinato. Trecentododici martellate contro le costole e
un
secondo – si gira a guardarmi -, un battito mancato e la
consapevolezza della
ciocca disordinata che non trova il suo posto e mi dondola in mezzo
alla faccia
– incontro il suo sguardo – un calore decisamente
insolito al pensiero che devo
necessariamente essere morta – lo
sai che
non potrei mai dire di no a quegli occhi, vero Daisy?
La
banda suona una canzone troppo
veloce che io non so ballare, e forse avrei dovuto pensarci prima
– non avevo
pensato che avrebbe potuto rispondere di sì – ma
è immediatamente la mia
canzone preferita.
-Questa
musica è bellissima- dico
in uno slancio di felicità, il cuore che pompa adrenalina e
sangue, sangue che
affluisce alle guance, invase da un sorriso larghissimo. Non mi importa
quasi
neanche dei palmi sudati – quasi.
Ci
metto qualche secondo a notare
che James non mi ascolta, troppo impegnato a guardare qualcuno che
è appena
entrato. Qualcuno di più biondo di me, un paio di occhi a
cui non può davvero dire
di no, un vestito meno
carino del mio ma che cade come se fosse stato cucito sulla ragazza
più bella
del mondo e poi la ragazza più bella del mondo
l’avesse indossato. Ecco Grace.
Gli occhi di James si riempiono di luce, e con uno stacco che mi sembra
troppo netto
l’orchestra smette di suonare.
James
si allontana, forse mi dice
qualcosa o forse no, prima che io possa sentire alcun suono che non sia
il
ronzio lento del sangue che continua a scorrere, indifferente.
In
un attimo sono tornata nell’ombra,
un bicchiere troppo pieno di un liquido non ben definito in mano e
Lucie che
accanto a me dice qualcosa che non afferro e mi guarda comprensiva.
C’è una
nuova canzone, ora, una canzone lenta e perfetta, di quelle in cui si
può stare
più vicini di quanto sarebbe altrimenti permesso. Jamie
chiede a Grace di
ballare, lei sorride e concede un po’ del suo sole a chiunque
possa vederla.
Dondolano
insieme ed è perfetto.
Della mia bella sonata allegra non rimane altro che un’ombra
slavata.
Note
Autrice
Torno
su questo fandom dopo
secoli e sono felicissima; avevo questa marea di cosette corte e varie
su
Shadowhunter che prendevano polvere nel computer e quindi credo che
aggiornerò
piuttosto in fretta (non è vero, me lo
dimenticherò).
Ah,
spero che vi sia piaciuta
questa prima Flash, perché ho intenzione di proporvi sia
James che Cordelia
altre volte (non necessariamente insieme, eh), e che magari abbiate
voglia di
lasciarmi un commentino (magari. Dai).
E
quindi… alla prossima!
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