Apple cider vinegar

di M4RT1
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Prologue

 

February 17. 1914

 

Odore di terriccio. E umido. Luce giallo scuro, quasi tetro.

Newt non osava alzare gli occhi dal pavimento, nonostante fosse perfettamente consapevole di quanto maleducato apparisse. "Devi guardare in faccia i tuoi interlocutori, Newton" diceva sempre suo padre. "Non è bello che continui a fissar loro le scarpe."

Eppure, era più forte di lui. Come se qualche incantesimo lo avesse tenuto costretto in quella posizione – collo piegato, testa bassa, sguardo dritto sugli stivali leggermente consunti del Preside Dippett. Come se non riuscisse neppure a immaginare di poter tornare a star dritto al centro dell'ufficio circolare in cui era stato portato mezz'ora prima.

— Sei uno studente brillante, signor Scamander.

La voce dell'uomo sembrava venire da lontano.

— Ottimi voti, carriera impeccabile. Mi dispiace doverlo fare.

Newt annuì appena, un fremito che gli scuoteva spalle e schiena. Aveva cominciato a sentire freddo qualche minuto prima, quando un alito di vento aveva trovato una fenditura nella finestra e l'umidità della notte e del terreno aveva cominciato a insinuarglisi dalla divisa fradicia alla pelle.

— Ma tu comprendi, signor Scamander, che lasciar libera una Creatura del genere e in verità anche solo possederla ti renderebbe passibile di pene molto più severe di questa.

La luce aveva cominciato a penetrare dalle pesanti tende rosso rubino, disegnando giochi interessanti sul pavimento di pietra.

— Mi dispiace.

Quando Newt si rese conto che il Preside non stava più parlando, erano trascorsi vari minuti. L'uomo, altero nella sua veste grigia, aveva camminato fino alla sua scrivania e ci si era seduto dietro, il collo dritto, la barba corta e in ordine nonostante fosse solo l'alba. Nella stanza era tornato il silenzio, rotto solo dallo sciabordare del Lago Nero in lontananza e dal respiro sommesso alle spalle del Tassorosso.

Per la terza volta, Newt si costrinse a ignorarlo.

— Signor Scamander  lo richiamò il Preside. Si costrinse ad alzare gli occhi, prima sul pavimento, poi sui piedi della scrivania in mogano, poi su fino alle mani del Preside, dove si bloccarono di nuovo, incapaci di proseguire oltre. — Te lo chiedo un'ultima volta: sei stato tu a liberare la Manticora all'interno del cortile della scuola?

Il respiro alle sue spalle sembrò farsi più pesante mentre gli occhi spingevano per tornare giù. 

—  sussurrò.

— Mi dispiace: sono costretto ad espellerti.
 



N.d.A.: come penso molti di voi, ho visto recentemente il film di "Animali Fantastici e dove trovarli" e ne sono rimasta affascinata. In attesa del prossimo, che ahinoi arriverà solo nel 2018, ho pensato di scrivere su come secondo me è stata la vita di Newt fino all'anno dei film: infanzia, Hogwarts, amici, tutto. Questo Prologo, come avrete capito, è ambientato durante la sua espulsione, che ho pensato di inserire a metà del suo Sesto Anno. A partire dal primo capitolo, però, tornerò indietro per raccontare la storia dall'inizio.





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