Draco Malfoy non era un tipo dai
L'Astuzia del Numero Uno
"Pride can stand a thousand trials."
(Kissing You – Des'ree)
084, Lui
Draco Malfoy non
era un tipo dai nervi facilmente alterabili.
Il suo lavoro, la
sua famiglia, lo stesso Club Esclusivo per Ricchi Investitori richiedevano una
pazienza sconosciuta a gran parte della popolazione mondiale maschile. Eppure,
il ticchettio di una semplice penna contro al tavolo stava demolendo tutto ciò
che aveva faticosamente costruito.
"Potrebbe
smetterla? Mi infastidisce."
"Chiedo scusa,
signor Malfoy." Disse una donna, seduta dietro ad un'ampia scrivania. Secondo la
targhetta affissa alla porta dello studio, la sua professione era quella di
ribaltare le persone, di farle parlare e risolverne i problemi ― ovviamente, ad
un prezzo. Si era presentata come un' analista, vocabolo che Draco Malfoy
aveva fino ad allora totalmente ignorato. In quel momento, le circostanze erano
tuttavia diverse: la donna percepiva una parte del suo reddito, ragione più che
sufficiente per interessarsi a ciò che era.
"Veniamo al suo
problema."
"Io non ho
un problema." Precisò Draco. "Ho solo un fatto da esporre."
"Un fatto che la
riguarda?" Domandò la donna, prendendo appunti su un piccolo taccuino.
"Cosa sta
scrivendo?" Sbottò Draco, infastidito. La donna sollevò lo sguardo oltre la
propria scrivania.
"Signor Malfoy,
lei è un abile affarista. Vero?"
"Sì, il numero
uno nel campo degli affari direi." Disse Draco, senza badare all'assenza
completa di modestia.
"E le decisioni
che prende son frutto della collaborazione con altre persone?"
"Ovviamente, no.
Nessuno può dire a me come lavorare nella mia azienda."
La donna piegò le
labbra in un sorriso di vittoria. "Allora, lasci che io faccia il mio lavoro.
Tendenzialmente, non accetto di ricevere persone che credono di non aver bisogno
di aiuto, ma ho preferito cogliere un segnale nella sua insistenza."
Draco Malfoy
accavallò le gambe. "Ho una proposta da farle a questo proposito."
"Dica pure."
Disse lei conciliante.
"Il motivo per
cui siedo in questo suo... studio non dipende dalla mia volontà come lei
avrà certamente intuito." Disse con tono volutamente sarcastico. "Se non fosse
per mia madre non avrei sprecato tempo prezioso per una stupidaggine del
genere."
La donna depose
la penna ed il taccuino di fronte a sè, incrociando le mani sotto al mento. "Sì,
ho vagamente intuito."
"Bene, quindi
sono convinto che io e lei possiamo giungere ad un compromesso." Affermò Draco,
regalandole un sorriso perfetto. "Io non voglio essere aiutato, ma dal momento
che sono qui ciò potrebbe suggerirle qualcosa."
La donna osservò
attentamente l'uomo, infine appoggiò le spalle alla propria poltrona di pelle.
"Cosa intende dire, Signor Malfoy?"
"Se cercassi di
spiegarglielo," Disse Draco, lisciando la propria cravatta con una mano. "Che
analista sarebbe?"
La donna aggrottò
la fronte, ferita nel suo orgoglio professionale. "Lei non vuole nessun aiuto,
ma è qui. Inoltre, sta cercando di minare la mia professionalità e crede che se
io la facessi uscire dal mio studio, lei non avrebbe modo di sentirsi in colpa e
direbbe a sua madre che la responsabilità è esclusivamente dell'analista, che
non ha saputo adempiere al proprio dovere. E' molto astuto da parte sua."
Il sorriso di
Draco svelò la dentatura bianca e perfetta. "Esser stato un Serpeverde ha i suoi
vantaggi."
"Peccato per lei
che non abbia alcuna intenzione di farla uscire."
Draco incrociò le
braccia al petto. "Ma io non voglio essere aiutato." Sentenziò. "Non può
costringere una persona a parlare, a meno che non usi metodi più espliciti."
Sogghignò, lasciando cadere lo sguardo sul petto della donna.
"Molto
divertente, Signor Malfoy." Disse l'analista, aggiustandosi di riflesso il
colletto della camicetta. "Ma ho la soluzione al suo problema."
Draco non diede a
vedere la propria sorpresa.
"Lei non vuole
essere aiutato, tuttavia paga una parcella discretamente alta e non certo per il
bene di sua madre."
Draco Malfoy
borbottò, cambiando posizione. "Questo mi fa supporre che lei vuole esser
aiutato, ma non lo ammetterebbe mai."
"Devo dire
che è brava nel suo mestiere." Disse Draco, liberando un ghigno dalle labbra.
La donna non badò
a tali parole. "Quindi lei non avrà bisogno di ammettere niente; io l'aiuterò
senza che lei debba dire altro. In questo modo, lei avrà tenuto fede al proprio
orgoglio ed io avrò concluso un lavoro."
"Mi pare un
ottimo compromesso." Asserì Malfoy.
Il corpo della
donna si rilassò visibilmente, mentre la figura longinea dell'uomo rimase
impeccabilmente seduta di fronte alla scrivania.
"Dunque, signor
Malfoy, chi è il soggetto della nostra piacevole discussione?"
Draco allargò le
braccia, adagiandole comodamente sui braccioli della poltrona. Sorrise senza
alcun velo di ironia nella propria espressione. "Una donna."
L'analista non si
scompose, semplicemente attese un'altra confessione. "Una donna," Continuò
Draco. "L'ho conosciuta qualche anno fa ad una festa di beneficienza organizzata
dalla mia famiglia. In realtà, sapevo chi fosse senza bisogno di presentazioni."
Lo sguardo di Malfoy tornò ad infondere una certa dose di malizia.
"Aveva già avuto
modo di incontrarla?" Domandò l'analista, scribacchiando sul proprio taccuino.
"La sua famiglia,
esattamente come la mia, ha frequentato Hogwarts per generazioni."
La donna premette
gli occhiali sul naso, senza staccare lo sguardo dal proprio taccuino. "Questa
donna che motivo avrebbe per portarla in questo studio? Ovviamente, come
accordato, mi riferisco ad una semplice situazione ipotetica."
Draco sollevò il
volto in modo altezzoso, liberando l'ennesimo ghigno. "Ho fatto sesso con lei."
L'analista
sollevò velocemente lo sguardo con la bocca parzialmente aperta. Draco sorrise
con sguardo innocente. "Perché quell'espressione? Ho detto qualcosa di
sconveniente?"
La donna emise un
colpo di tosse nervoso. "N-no, ma è certo che non abbia bisogno di un
sessuologo?"
"No, affatto."
Disse Malfoy con tono sicuro. "Lei non ha mai fatto sesso con un suo paziente?"
"Certo che no!"
Sbottò la donna, arrossendo vistosamente.
"Avanti," Incalzò
Draco. "Fuori da questa stanza è una donna come tutte le altre." Disse,
umettando le proprie labbra con la punta della lingua.
"Vuole forse
provocarmi?" Sbottò la donna, osservando l'aria placida ostentata dal proprio
cliente.
Malfoy accarezzò
con le esili dita il bracciolo della poltrona. "Una donna che si circonda di
pelle pregiata come questa ha solo una cosa in mente."
L'analista serrò
le mani di fronte a sé, tentando di mantenere un'espressione forzatamente
cordiale. "Signor Malfoy, forse sta perdendo di vista lo scopo di questo
colloquio."
L'uomo
rispose e sembrò più interessato a contemplare l'arredamento in una sorta di
sfida silenziosa. "Fino ad allora ho sempre creduto che si trattasse di
un'avventura occasionale, una di quelle che più di una volta ho avuto modo di
sperimentare." Disse, rimanendo in silenzio per qualche secondo.
"Invece?" Sbottò
l'analista.
"Invece, niente."
Draco Malfoy si scostò una ciocca di capelli dagli occhi con movenze teatrali.
L'analista
aggrottò la fronte. "Come niente?"
"Niente.
Non sa cosa vuol dire, forse?" Domandò Malfoy, divertito dalla reazione che le
sue parole avevano suscitato.
La donna serrò
con forza la mano attorno alla penna con la quale aveva ripreso a scrivere. "Il
suo discorso, signor Malfoy, presupponeva un seguito."
"Non esiste un
seguito," Disse con tono lascivo. "Dopo quella notte non ho avuto il piacere di
vederla di nuovo."
"Quindi, ammette
che rivederla sarebbe stato un piacere." Sottolineiò la donna.
"Può darsi di
sì," Osservò Malfoy. "Come di no. Lei baserebbe tutto su una scopata?"
"SIGNOR MALFOY."
L'espressione della donna divenne livida.
"Oh, non faccia
la pudica. Si tratta di un vocabolo perfettamente esistente e comunemente
utilizzato." Disse l'uomo, fingendosi scandalizzato. "Ad ogni modo, lei come
giudicherebbe una donna che va a letto con un uomo come me e sparisce il
giorno successivo senza lasciare traccia della propria esistenza?"
"Una donna
stupida, ma allo stesso tempo intelligente."
"Immaginavo che
lo avrebbe detto, ma non la pago per questo."
La donna sospirò.
"Signor Malfoy, ha mai pensato di fare ricerche per sapere dove fosse? Non mi
dica che con tutto il suo potere non ne sarebbe in grado."
Le labbra di
Malfoy si piegarono in un sottile sorriso. "Oh, ma è esattamente quello che ho
fatto."
L'analista lo
guardò, stordita. Man a mano che quella visita bizzarra si protraeva nel tempo,
la sua pazienza professionale subiva un crollo vertiginoso. Dopo qualche secondo
di silenzio, Malfoy si portò in piedi, seguito dallo sguardo della donna. "E
credo di esser riuscito nel mio intento."
Sorpresa, la
donna sgranò lo sguardo. "Ha intenzione di abbandonare questa seduta? Una
dipartita prematura non prevede sconti sulla parcella."
"Non sarà
necessario; mi fissi il prossimo appuntamento."
La donna aggrottò
la fronte. "Ne è sicuro? Sono passati a malapena venti minuti da quando si è
seduto." Disse, porgendo un biglietto da visita all'uomo.
"Più che certo."
Confermò Draco. "Lei lo è?"
L'espressione
della donna si fece ulteriormente sorpresa. "E' la prima volta che un paziente
lascia questo posto in tempi così brevi. Devo ammettere che averla come paziente
è altamente stimolante. Professionalmente, ovvio."
"Ovvio." Ripeté
Malfoy, procedendo verso la porta dello studio. "Non dubiti della propria
bravura signorina, oggi ho fatto grandi progressi e la prossima volta avrò
premura di aiutarla a valutare la qualità di questa pelle." Aggiunse, poco prima
di sparire nella piccola sala d'attesa.
La donna, rimasta
sola, fissò la poltrona che aveva fino ad allora ospitato Draco Malfoy. La morsa
allo stomaco che l'aveva torturata per tutto il tempo della visita si attenuò di
colpo, facendole provare un notevole sollievo.
"Molto astuto."
Disse tra sé e sé, estraendo dal cassetto della propria scrivania una targhetta
dorata che aveva accuratamente nascosto. Con cura la depositò di fronte a sé,
con il proprio nome rivolto verso la porta dello studio e sospirò sconfitta, ma
inconsapevolmente soddisfatta.
Fine
Note a fondo
pagina ― Dopo diverso tempo mi ritrovo a scrivere la parola fine ad una
storia dove a farla da protagonisti sono nuovamente Draco e Ginny. Ovviamente,
tolta l'immagine finale potrebbe trattarsi di chiunque voi desideriate. Questa è
la quarta storia scritta per l'iniziativa di
Temporal-mente e
finalmente anche per la
Big Damn Table! I credit principali per l'immagine da me creata vanno a
ShabbyPrincess e
SylvieVC.
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