Profumo di un Fiore d'Inverno

di Florafairy7
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UN ACCORDO

"Non so chi stia leggendo questo libro in questo momento, ma dopo quello che mi è successo ho deciso di mettere per iscritto le mie memorie.
Io sono... beh, non posso scrivere il mio nome completo, per i mortali sarebbe impronunciabile e, semmai qualcuno riuscisse a pronunciarlo, avrebbe troppo potere tra le mani, quindi mi presento con il nome con cui mi chiamano i mortali, sono Nikolai, e sono lo Spirito Immortale dell'Inverno di Linphea."
Flora prese un respiro, poi continuò nella lettura:

"Ho deciso di scrivere queste memorie perché da oggi ho capito che un giorno non ci sarò più. Vymarna mi ha punito per qualcosa che crede che farò, e mi ha tolto l'immortalità... vecchia quercia.
Io non ho intenzione di distruggere Linphea, ma pare che la mia essenza sia dannosa, in qualche modo.
E allora lei e tutto il consiglio mi hanno tolto la mia immortalità e condannato a vivere fra i mortali proibendomi persino di utilizzare la mia magia.
La cosa sarà ufficializzata dopo il prossimo plenilunio, l'Inverno lascerà Linphea, le stagioni diverranno soltanto tre, ed io sarò custode dell'Inverno all'insaputa dei mortali fra cui vivrò.
Non ne sono felice, soprattutto perché tutto questo si ripercuoterà anche sulle mie figlie.
Vymarna distruggerà i loro cuori della natura e toglierà loro la loro magia.
Ce l'hanno con me, e non le biasimo.
Anche se ho amato le loro madri per poco tempo o persino per alcuni momenti, io loro le amo ad una ad una.
Sono delle fate molto potenti, peccato che Vymarna non si renda conto di quanto bene possano fare a Linphea. Loro non sono come me, loro non hanno solo l'Inverno, hanno anche la natura, loro hanno anche la vita."

Qualcuno bussò alla porta e Flora interruppe la lettura, era Bloom. La ragazza aprì la porta e disse a Flora:

"Scendiamo per la cena, forza, vieni."

"Sì..." Replicò Flora schiarendosi la voce.

"Che cos'è?" Chiese Bloom facendo un cenno al libro, Flora lo guardò e poi rispose a Bloom:

"È... è un libro che mi ha dato Avalon." Chiuse il libro e lo poggiò sul comodino alzandosi poi si rivolse alla sua amica:
"Dai, andiamo."

Le due ragazze raggiunsero le loro amiche e insieme scesero per la cena.
Quando si sedettero Aisha notò che Flora era un po' distratta così chiese:

"Va tutto bene?"

"In realtà... no." Rispose l'amica e tutte zittirono aspettando che Flora si spiegasse meglio.
"Vedete, Avalon mi ha dato un libro, mi ha detto di leggerlo. Pare che sia una specie di diario scritto da Nikolai."

Le ragazze si scambiarono tutte uno sguardo d'intesa mentre Flora teneva lo sguardo basso.
Bloom le prese la mano e con un sorriso incoraggiante le disse:

"Beh, ma è fantastico! Voglio dire... potrai avere la possibilità di conoscerlo meglio!"

Flora strinse la labbra e non rispose, le altre sorrisero e annuirono incoraggiando l'affermazione di Bloom. Nessuna disse altro cercando di non peggiorare la situazione e Stella riuscì a cambiare argomento proponendo ad Aisha di confezionarle il body e la tuta per la sua gara.

"No." Rispose categorica Aisha, Stella ne fu scioccata:

"Come no?! Le altre pagherebbero per farsi confezionare tutto su misura da me, da Stella di Solaria, e tu mi rifiuti?!"

"So già che non mi farai scegliere nulla e che farai tutto di testa tua!" Replicò Aisha.

"Beh, ma è ovvio, ho un senso dello stile eccezionale, perché mai dovrei lasciar fare a te?"
Le altre risero ma Stella non ne capì il motivo.

Nel frattempo anche i ragazzi erano a cena ed Helia colse l'occasione per comunicare ciò che gli era successo:

"Mio nonno ha notato l'assenza dell'altro giorno e mi ha chiesto il motivo."

"E tu che gli hai detto?" Chiese Nex.

"Come avevamo deciso, che siamo stati sulla Terra. Ragazzi, presto la regina si accorgerà del furto, cosa facciamo?" Domandò invece Helia preoccupato, Brandon scrollò le spalle e rispose:

"Niente, in fondo il ciondolo appartiene a Flora di diritto."

"Sì, secondo un diritto magico e trascendentale, ma sulla carta quel gioiello è della regina Agata." Ribatté Timmy tirando su gli occhiali, poi guardò Sky, il principe allora disse:

"Avete ragione entrambi. Insomma, la regina Agata ha comprato quel gioiello chissà dove, è suo. Ma la Natura l'ha forgiato per le keimerine quindi è anche di Flora."

"E quindi?" Chiese Nex.

"E quindi quando arriverà il momento vedremo cosa succederà." Sospirò Sky, Brandon aggiunse:

"Una volta che Flora si legherà al ciondolo la regina Agata non potrà strapparglielo via."

"Io rimango dell'idea che avremmo dovuto escogitare qualcos'altro." Borbottò Helia, Brandon replicò:

"Almeno ora il ciondolo ce l'abbiamo."

"Con delle coscienze sporche." Ribatté Helia.

"Abbiamo il ciondolo, Helia, è questo che conta. Hai sentito Flora, la sua magia ha poco tempo." Disse ancora Brandon, Helia non rispose.

Sky spostò la discussione su un altro argomento, e credeva che sarebbe andato tutto bene. Purtroppo si sbagliava.
Finita la cena i ragazzi tornarono di sopra ma Helia e Brandon ebbero un'altra discussione: lo scudiero sentì Helia parlare con Timmy.

"Pare che a lui e suo fratello piacciano certe cose losche."

Brandon lasciò perdere ciò che Sky stava dicendo e avvicinandosi ai due amici girò Helia verso di lui mettendogli una mano sulla spalla.

"Scusami?!"

"Cosa?" Chiese Helia, Timmy disse:

"Brandon, che ti prende?"

"Stavate parlando di me e di mio fratello, e non provare a negarlo." Esclamò Brandon con rabbia.

"Okay, Brandon, perché non provi a calmarti?" Disse Helia con tono pacato, ma Brandon non si calmò affatto:

"Come vi permettete di parlare di me e di mio fratello in quel modo?! Noi siamo delle brave persone, mi hai capito?!" Era molto arrabbiato, ma per un attimo si gelò e capì che non lo stava dicendo ad Helia, ma a se stesso.

"Non nascondo che secondo me non è stata una brillante idea quella di far infrangere alle ragazze il regolamento magico, e tu sembri piuttosto soddisfatto di quello che hai fatto su Isis. Non mi piacciono certe cose, Brandon, ma a quanto pare a te sì."

Brandon si avvicinò ad Helia e gli puntò il dito contro:

"Non ti devi azzardare... non... NON TI DEVI AZZARDARE!" Gli gridò in faccia, "IO NON SONO COME LUI! E NEANCHE LOGAN LO È!" 
Helia rimase fermo e in silenzio ma fu costretto a battere spesso gli occhi dalla violenza con la quale lo scudiero gli stava urlando contro.

Brandon lo guardò, si allontanò da lui, prese grandi respiri, gli altri lo guardarono, erano sorpresi da quella reazione.

"Io..." Balbettò, poi si fece strada e si avviò in camera sua lasciando tutti di sasso.
Sky guardò Helia, accigliato, e disse:

"Gli avevo già parlato, non ce n'era bisogno, Helia."

"Sky, mi dispiace, non avrei mai pensato che avrebbe potuto reagire in quel modo." Replicò Helia sinceramente ed estremamente dispiaciuto.

"Credo che dovresti parlargli." Disse Sky, Helia annuì mentre Nex chiese:

"A chi si riferiva quando ha detto che non è come lui?"

"Non lo so." Rispose Sky, e si rese conto di quanto poco sapeva sul passato del suo migliore amico.

Brandon entrò in camera sua sbattendo la porta, Logan, che era sdraiato sul letto, si alzò e si mise seduto:

"Ma che ti prende?!"

"Che mi prende?! È Helia! Io... non lo sopporto più! È così buono, Helia! Così sensibile, Helia! Non lo sopporto, non lo sopporto! E tutti gli altri non arriveranno mai alla sua perfezione!" Replicò Brandon camminando su e giù per la stanza.

"Ma si può sapere che è successo?" Chiese suo fratello, Brandon si fermò e rispose:

"Dice che a noi piacciono le cose losche! Il signor poeta perfettino invece ama fare le cose alla luce del sole perché lui è perfetto! Ma si rende conto che quel che abbiamo fatto è stato per il bene della sua ragazza?! Si può sapere perché stai ridendo?" Chiese poi infastidito notando che suo fratello ridacchiava.

"Sto ridendo perché è una novità vederti così. Vedi, quello che senti tu ora è quello che ho sentito io, da sempre... non credevo esistesse qualcuno che potesse far vacillare la tua perfezione."

"A quanto pare non sono perfetto." Concluse Brandon sedendosi sul letto, Logan gli mise una mano sulla spalla e gli disse:

"Sai cosa? Mi piaci di più così. Se a loro non stai bene, sappi che io invece ti apprezzo."
Brandon fece un cenno con la testa, suo fratello gli sorrise.

Ad Alfea le ragazze erano tornate in camera loro e si preparavano per mettersi a letto, Aisha fermò Flora:

"Come stai?"

"Ho voglia di mettermi a letto, domani  andrò a Fonterossa, credo che ne parlerò con Helia."

"Davvero? Beh, sono felice che ti sia tolta tutti quei dubbi, Flora."

La sua amica le sorrise un po' forzatamente e se ne andò in camera sua lasciando un'Aisha un po' perplessa.

La mattina dopo i ragazzi di Fonterossa andarono a lezione, e mentre Sky e Brandon si dirigevano insieme alla classe del professor Codatorta, Sky disse a Brandon:

"Ieri sera non abbiamo più parlato, stai bene?"

"Sì, sì, sto bene." Sorrise Brandon.

"Oh..." Fu quello che disse Sky, poi il principe prese di nuovo coraggio e disse ancora:

"Sembra che con tuo fratello le cose vadano bene, ho visto che parlavate prima."

"Sì, direi che fra me e Logan le cose sono finalmente tornate come una volta."

"Perché avevate litigato?" Chiese Sky, Brandon, sempre con lo stesso sorriso sereno, rispose:

"Niente d'importante."

Sky rimase per un attimo in silenzio, poi sospirò e disse:

"Okay, Brandon, ascolta: c'è qualcosa che non va e ieri sera mi sono reso conto che... insomma, io non ti conosco!"

"Che vuoi dire?" Chiese Brandon alzando un sopracciglio.

"Che non so niente di te prima che diventassi il mio scudiero. Non sapevo che avessi un fratello prima di quando l'ho scoperto circa due anni fa, quando me lo dicesti quasi per sbaglio, e non so niente dei tuoi genitori, non so praticamente niente! Mentre tu sai tutto di me."

"Ma tu sei il principe, e io sono il tuo scudiero, è ovvio che io sappia tutto di te." Replicò Brandon con naturalezza.

"Sì, ma sei anche il mio migliore amico."

Brandon sospirò e disse:

"Sky, non c'è niente da sapere su di me, la mia vita non è interessante come la tua. Ho sempre vissuto su Eraklyon, ho solo un fratello e mia madre era una sarta. I miei genitori non ci sono più, siamo rimasti io e Logan, Logan lo conosci, ecco tutto."

"Oh..."

"Sta' tranquillo." Sorrise Brandon, "Piuttosto, migliore amico, devi sapere una cosa."

"Cosa?"

"Flora ha detto tutto ad Aisha."

"È per questo che si è comportata in modo strano ieri."

"Già... mi raccomando, Sky, nessuno deve sapere niente. E c'è un'altra cosa di cui nessuno deve sapere niente."

"Cosa?" Chiese ancora Sky, curioso. Brandon, con un sorrisetto, rispose:

"Ho un piano."

Nel frattempo ad Alfea anche le ragazze erano andate a lezione e, dopo pranzo, Flora raggiunse Avalon con il quale si dedicò ad un allenamento pratico.

Quel pomeriggio Sky e Brandon erano in camera loro con Logan e stavano studiando, d'un tratto qualcuno bussò alla porta, Brandon fece gesto a suo fratello di nascondersi e così andò ad aprire.

"Helia..." Disse Brandon vedendo il suo amico sulla porta.

"Brandon, ti posso parlare?" Chiese l'altro con il viso scuro, Brandon annuì e lo lasciò entrare.

"Ciao, Sky." Salutò Helia entrando, il principe si alzò e disse:

"Mi sono appena ricordato che devo fare una cosa importante."

"Non è vero!" Esclamò Brandon guardando il suo amico con uno sguardo eloquente, Sky però replicò:

"Sì che è vero, a dopo." Così il principe uscì lasciando Helia e Brandon.
Logan uscì dall'armadio e, sistemandosi i vestiti, disse:

"Helia, che colpo che ci hai fatto prendere!"

Helia forzò un sorriso e poi si rivolse a Brandon, deciso:

"Brandon, sono venuto per chiederti scusa per quanto è successo ieri. Mi dispiace davvero tanto, non avrei mai voluto offenderti. Noi siamo amici e mi dispiacerebbe se una cosa così stupida si mettesse fra di noi."

"Beh, erano molto offensive le tue parole, Helia." Replicò Brandon incrociando le braccia, Helia sospirò:

"Non me ne sono reso conto, scusa. Non volevo intendere che tu fossi un poco di buono, tantomeno insinuare che tu fossi... mi dispiace, ma non ho capito a chi ti riferissi ieri sera."

"A... a qualcuno di cui ora non ho voglia di parlare. Ma grazie per le tue scuse, Helia, per me significa molto."

Il viso di Helia si illuminò con un sorriso:

"Oh, grazie, Brandon!"

"Siamo amici, no?" Sorrise Brandon, Helia annuì con un sorriso, poi disse:

"Ora devo proprio andare, Flora mi ha detto che sarebbe venuta a Fonterossa."

Brandon si costrinse a non spegnere il suo sorriso e disse:

"Beh, allora meglio se vai. Ci vediamo stasera."

Helia salutò Logan con un cenno e lasciò la stanza, quando fu andato via Logan chiese:

"Hai davvero accettato le sue scuse?"

"Beh, certo, Helia è un mio amico." Rispose Brandon scrollando le spalle, Logan disse:

"Ma... ieri sera eri così arrabbiato e ce l'avevi con lui, ora ti è già passata?"

"Ieri sera ero soltanto arrabbiato, ho esagerato e forse la mia rabbia non era poi nei confronti di Helia."
Logan stava per replicare ma Brandon disse:

"Ora devo studiare."
Così sedette alla sua scrivania mentre Logan rifletté sull'accaduto.

Ad Alfea, finito il suo allenamento Flora prese l'autobus per Fonterossa, così raggiunse la scuola.
Sapeva bene dove si trovava la camera di Helia così ci si diresse senza esitazione.
Quando bussò alla porta fu proprio Helia ad aprirle:

"Sei arrivata!" La baciò e la invitò ad entrare.

"Sei solo?" Chiese Flora guardandosi intorno, Helia annuì:

"Sì, Jason aveva da fare. Allora, che succede? Mi è sembrato di capire che c'era qualcosa che ti preoccupava."
Flora si scurì in viso e sedette sul letto di Helia, poi tirò fuori il libro dalla borsa e disse:

"Questo libro... il fatto è che è una specie di diario, è di Nikolai."

"Oh, Flora..." Helia schioccò la lingua, dispiaciuto, e sedette accanto alla sua ragazza prendendole le mani. "L'hai già letto?"

"Solo le prime pagine, non ho avuto il coraggio di proseguire." Rispose Flora, poi si alzò, animandosi: "Il fatto è che ho così tante emozioni dentro di me, così tanta confusione!"

"Lo capisco, Flora. Ma non sei curiosa di saperne di più?" Chiese Helia, seduto, che con pazienza l'ascoltava.

"Ma certo che sono curiosa! Solo che... ho paura. Insomma, io un padre già ce l'ho, Nikolai per me non è nessuno..."

"Non mi sembri convinta." Puntualizzò Helia per farla proseguire, Flora infatti sospirò e disse:

"Ecco... il fatto è che ho paura di sapere di più su di lui. E se gli somigliassi? E se leggendo il suo diario scoprissi che mi sta persino simpatico? Non voglio sostituire mio padre."
Si avvicinò Helia e lui le prese le mani, così con dolcezza le disse:

"Capisco il problema ma, Flora, qualsiasi cosa accada tu non sostituirai tuo padre. Tu lo ami, e se conoscendo Nikolai scoprirai di amare anche lui non ci sarà nulla di male, conosco il tuo cuore e so che è grande abbastanza per amare entrambi allo stesso modo."
Flora sorrise, poi disse:

"C'è... c'è anche un'altra cosa... vedi, ho paura di volergli bene perché lui ora non c'è più."

"Vieni qui." Helia la tirò a sé e la fece sedere sulle sue ginocchia, le posò una mano sulla guancia e le disse:

"Devi rischiare, non puoi privarti di un amore per paura di soffrire, e se il tuo cuore mai si spezzasse ci penserò io a rimetterlo a posto. Sì?"
Flora annuì ed Helia la baciò. 
Flora sentì il suo cuore spezzarsi in due ma preferì dare ascolto a quella parte che sentiva amore e dolcezza e mise a tacere l'altra.

"Ho una buona notizia!" Annunciò poi il ragazzo, Flora sorrise:

"Adoro le buone notizie! Di che si tratta?"

"Krystal mi ha detto che oggi incontrerà Vymarna."

"Sul serio?! Oh, Helia, spero proprio che possa aiutarci! All'inizio ero un po' scettica, ma in fondo è la nostra unica possibilità."

"Andrà tutto bene, Krystal è la principessa di Linphea, Vyamarna dovrà prenderla in considerazione."
Flora abbracciò Helia e lui la tenne stretta a sé. 
La fata rifletté su quanto era fortunata ad averlo con lei e che mai e poi mai avrebbe voluto perderlo.
Passarono insieme il resto del pomeriggio, poi per Flora fu ora di tornare ad Alfea.

"Non c'è bisogno che mi accompagni, passa un autobus fra qualche minuto." Lo rassicurò Flora, Helia storse le labbra:

"Ne sei sicura? Perché ci metto un att..."

"... Helia, sta' tranquillo!" Sorrise Flora, "Ci vediamo, okay? Ti amo." Lo baciò ed Helia le disse:

"Ti amo anch'io."
Così Flora andò via ed Helia tornò in camera sua dopo che lei ebbe svoltato l'angolo.

Quel pomeriggio le aveva chiarito le idee, le aveva sgombrato la mente. Helia era tutto quello che potesse desiderare ed era inutile farsi tante domande.
Poi lo incontrò, anzi, ci si scontrò.

"Fa' attenzion... Brandon!" Esclamò Flora raccogliendo la borsa da terra, il ragazzo le diede una mano a raccogliere le sue cose dicendo:

"Mi dispiace! Andavo di fretta, ho dimenticato di consegnare il mio... e questo cos'è? Caspita, sembra antico..." Disse poi osservando il libro, Flora lo prese e replicò:

"Lo è, e credo che sia molto antico."

"E che ci fai con un libro molto antico?" Chiese ancora Brandon appoggiandosi con la spalla alla parete, Flora lo guardò per un attimo storcendo le labbra, poi rispose:

"Apparteneva a Nikolai."

Brandon sgranò gli occhi e si ricompose subito, si affrettò a dire:

"Flora, mi dispiace, io non avrei mai creduto che..."

"... Va tutto bene." Lo interruppe Flora con una mano avanti, forse anche per allontanarlo.

"Oh... beh..."

"Non andavi di fretta?" Chiese Flora cercando di uscire da quella situazione, Brandon annuì:

"Sì, giusto..." La superò e Flora tirò un sospiro di sollievo, ma lo scudiero si trattenne e chiese:

"Flora..." Lei si girò con un sorriso forzato, "... è tutto a posto?... intendo... fra di noi..." Probabilmente gesticolò un po' più del dovuto.

"Ma sì, certo! Perché mai non dovrebbe?" Chiese Flora mantenendo quel sorriso, Brandon si costrinse a sorridere e rispose:

"No... già, insomma... ci vediamo." E così andò via, Flora sospirò ancora una volta, posò il libro nella borsa e lasciò Fonterossa.

Brandon andò nella classe del professor Simons per consegnargli il suo compito finito all'ultimo minuto e fu fortunato di trovarlo ancora lì a quell'ora.
Dopo una ramanzina da parte del professore sul suo vizio di procrastinare e quindi essere sempre in ritardo per i suoi impegni scolastici, Brandon fu libero di andare e tornò in camera sua.
Fu impossibile non pensare a lei, a quel punto.

"Che hai?" Chiese Logan vedendolo tanto pensoso.

"Stavo solo... pensando." Rispose suo fratello scrollando le spalle.

"Oh, di quello me n'ero accorto anche da solo! A chi stavi pensando?"
Brandon lo guardò, Logan alzò entrambe le sopracciglia in attesa di una risposta e così Brandon rispose:

"Ho visto Flora, prima, in corridoio. È stata da Helia."

"E..."

"E credo che ora praticamente mi odi! E non riesco a sopportarlo!"

"E perché dovrebbe odiarti? Sembravate andare piuttosto d'accordo..."  Disse Logan sfregandosi il mento, Brandon sospirò e si spiegò meglio:

"C'è stata una... cosa fra di noi. Tutto puramente legato ai fini del piano, una cosa professionale... il punto è che credo di averla offesa. Tu non li hai visti lei ed Helia insieme di solito, sprizzano amore da tutti i pori e..."

"Okay, quindi l'hai baciata ma credi che lei non abbia provato niente, anzi che ora ce l'abbia con te. Il punto è, fratellino, che tu invece hai provato qualcosa ed è per questo che stai così."

Brandon lo guardò senza parole, Logan, con un sorrisetto, disse:

"Che ti aspettavi? Sono tuo fratello, se non ti conosco io..."

"Beh, hai centrato il punto, ora che faccio?"

"Ora vai dritto da quella ragazza e le dici come stanno le cose!"

"Non posso farlo! Sei impazzito?!"

"No, sei impazzito tu! Brandon, da quando ti conosco, e sarebbe a dire da quando sono nato, non ti ho mai, e dico mai, visto in difficoltà con una ragazza! Mi dici qual è il problema?"

"Il problema," Brandon gesticolò come fosse un professore che spiegava la lezione,"che io una ragazza ce l'ho già, che Flora un ragazzo ce l'ha già, che Flora e la mia ragazza sono amiche e che io e il suo ragazzo siamo amici, e che io e Flora siamo amici!"

"Ehi, ehi, frena... mi fai venire mal di testa... dunque è una situazione complicata, anche se basterebbe un attimo a risolverla... torniamo però alla solita questione: tu sei troppo integro, troppo perfetto."

"Oh, per favore, non ricominciare..." Sbuffò Brandon, Logan disse:

"A proposito, cosa c'entrava papà con la tua discussione con Helia?"

"Niente." Rispose Brandon, serio.

"Si è capito che ti riferivi a lui, non sono scemo..."

"... ah no? Questa mi è nuova!" Lo interruppe Brandon per alleggerire l'argomento ed evitare di aprire un discorso che non aveva assolutamente voglia di affrontare.
In quel momento entrò Sky e i due fratelli s'interruppero.

"Interrompo qualcosa?" Chiese il principe notando la situazione, i due risposero nello stesso istante.

"No!" Il maggiore, "Sì!" Il minore, Brandon guardò il suo amico:

"Sul serio, non interrompi niente. Come è andata con Bloom?"

"Alla grande, anche se mi ha raccontato che lei e le altre ragazze sono molto preoccupate per Flora e temono la reazione della regina Agata."

"Ci credo... presto risolveremo tutto." Disse Brandon pensoso, suo fratello gli lanciò un'occhiata cercando di capire cosa gli stava frullando nella mente.

I ragazzi scesero per la cena, poi tornarono in camera e si misero a letto.
Nonostante tutto Brandon era convinto di quello che aveva intenzione di fare, con quello non c'entrava il bacio, non c'entravano le sue emozioni.
Fu difficile addormentarsi a causa di tutti quei pensieri ma il mattino dopo si svegliò di buon'ora.
Andò a prepararsi mentre Logan dormiva ancora e Sky si era appena alzato.

"Sei sicuro di volerlo fare?" Gli chiese il suo migliore amico, Brandon annuì:

"Certo che sì. Guardarsi in faccia ed aspettare non ci porterà a nulla, bisogna agire!"

"Sai che avrai bisogno della magia?"

"Ho già risolto." Assicurò Brandon mentre si sistemava i capelli.

"Non ti chiederò come e non ti farò più domande, meno ne so meglio è." Disse Sky alzando le mani, Brandon lo guardò dallo specchio con un sorrisetto.

"Io vado, mi ci vorrà un po' per raggiungere Linphea."

"Buona fortuna." Gli augurò Sky, Brandon sorrise e uscì.
Lo scudiero percorse silenziosamente i corridoi della scuola e andò a prendere la sua windrider, allora partì. La destinazione era Linphea, ma prima dovette fare una sosta a Selvafosca.
Arrivato a Selvafosca si fermò e s'incamminò fra alberi e cespugli raggiungendo il villaggio delle pixies.

Quando ci arrivò vide molte, moltissime pixies e si rese conto che quelle che conosceva lui non erano le uniche esistenti. Quelle che lo conoscevano però lo notarono subito e gli si avvicinarono.

"Brandon, che ci fai qui?" Chiese Amore svolazzandogli davanti.

"È successo qualcosa alle ragazze?!" Chiese invece Lockette, preoccupata.

"No, ma..." Provò a dire Brandon ma fu interrotto da Caramel:

"Sono in pericolo? Le hanno attaccate?!"

Brandon alzò le mani per calmarle e disse:

"Le ragazze stanno benissimo, non dovete preoccuparvi. Ho bisogno di parlare con Chatta."

"Con Chatta? E come mai?" Chiese Amore con una punta di gelosia nella voce.

"Beh, sentiamo." Disse la fatina delle chiacchiere incrociando le braccia, Brandon l'afferrò per il vestitino e si scusò con le altre:

"Pixies, perdonatemi, ma è una cosa privata."
Così, lasciando le fatine senza il tempo di replicare, si allontanò e lasciò andare Chatta che rimase a fluttuare davanti a lui dicendo:

"Non devi azzardarti mai più a prendermi in questo modo, sono stata chiara?! Sono una fatina, io, e vado rispettata!"

Brandon alzò gli occhi al cielo e replicò:

"Va bene, scusa. Senti, è una cosa importante, riguarda Flora."

Chatta divenne seria di colpo e chiese:

"Che succede alla mia fata?"

"Ha bisogno di tornare su Linphea e abbiamo poco tempo, ho intenzione di andare su Linphea e proporre un accordo a Vymarna."

"Mmm..." Fece Chatta strofinandosi il mento, "... Mi sembra una buona idea. Ma dov'è Helia? È lui che dovrebbe occuparsene." Puntualizzò la fatina, Brandon richiamò a sé tutta la pazienza che aveva e rispose:

"Helia fa affidamento su Krystal, io però di quella principessina non mi fido affatto."

"Neanch'io, Flora non le sta per niente simpatica."

"Ho bisogno di te per andare su Linphea, avrò bisogno della magia per raggiungere Vymarna."

Chatta rifletté per un secondo, poi disse:

"È un buon piano, ed anche se non mi stai troppo simpatico... è per Flora, quindi ci sto."
Brandon tirò un sospiro di sollievo, Chatta andò a riferire alle sue amiche che avrebbe avuto da fare, così raggiunse lo scudiero ed insieme si diressero su Linphea.

Non mancarono i battibecchi fra i due ma arrivarono sani e salvi fino al pianeta della natura, così andarono proprio a casa di Flora.
Si avviarono alla porta ma Chatta si fermò e chiese:

"Perché lo stai facendo?"

Anche Brandon si fermò e si girò per guardarla, la fatina fluttuava a braccia incrociate a pochi passi da lui.

"Per Flora."

"Sì, ma perché?" Chiese ancora la pixie assottigliando gli occhi.

"Perché le voglio bene, perché non voglio che perda la sua magia. Perché Yana è pericolosa e perché ho promesso di proteggerla e di esserci per lei. Ti basta?"

"A me sì, l'importante è che basti a te." Replicò Chatta che lo superò ed andò a bussare alla porta, Brandon, che era rimasto di sasso, si scosse e la raggiunse.

Quando Alyssa aprì la porta li accolse con un sorriso:

"Brandon, Chatta! Siete arrivati! Venite, entrate."

Brandon e Chatta entrarono ed Alyssa chiuse la porta.

"Prego, sedetevi." Li invitò la donna e i due presero posto, poi lei li raggiunse.

"Brandon, ci tenevo a ringraziarti per quello che hai intenzione di fare per la mia Flora." Disse Alyssa con un'espressione dolce che ricordava tanto quella di sua figlia, Brandon sorrise e replicò:

"Non lo dica nemmeno, voglio bene a Flora e sa che è necessario fare qualcosa."

"Flora è davvero fortunata ad averti."
Chatta si accigliò, Brandon si affrettò a dire:

"Alyssa, credo che sia meglio chiarire questa cosa: io non sono il ragazzo di Flora."
Alyssa ridacchiò e replicò:

"Questo lo so, caro."
Brandon non disse nulla e Chatta s'intromise:

"Lo conosci vero Helia?"

"Sì, certo, è stato qui, e devo dire che è un ragazzo delizioso." Rispose la donna, Chatta sorrise soddisfatta, poi chiese:

"Allora, come possiamo aiutare Flora?"

Alyssa con un cenno della testa riordinò i suoi pensieri, così rispose:

"Brandon, ti ho già detto cosa fare a grandi linee, ma ora ascoltami con attenzione. Andrete da Vymarna. Chatta, la tua presenza sarà fondamentale, non avete un'udienza e solo un'entità magica vi permetterà di accedere a lei. Arrivati da Vymarna, attenzione, non fatevi intimorire dalle sue ninfe, è nost... cioè, è compito loro proteggerla e cercheranno di mandarvi via. Di' loro che vuoi proporle un accordo, ti ascolteranno. Brandon, è importante ciò che farai e io..."

"... Alyssa, deve stare tranquilla, voglio farlo." La rassicurò Brandon, allora Alyssa continuò:

"Per far nascere nuove ninfe Vymarna ha bisogno di molta, moltissima energia, che purtroppo non ha, è per questo che le ninfe non nascono spesso, Vymarna deve conservare energia, e quando nasce una nuova ninfa, una deve andare via, è il ciclo della Natura. Ma tu le darai parte della tua essenza, grazie a quella nuove ninfe verranno al mondo e nessuna se ne andrà. Vymarna ti darà in cambio ciò che vorrai."

"Vymarna non può chiederla agli abitanti di Linphea?" Chiese Chatta, Alyssa scosse la testa:

"Donare la propria essenza a Vymarna è un atto di volontà, e poi, ci sono delle conseguenze..."

"Che tipo di conseguenze?" Chiese ancora Chatta.

"Sarai legato al pianeta per sempre, una parte di te apparterrà a Vymarna. Noi Linpheiani nasciamo legati al pianeta, è vero, ma solo in una minima parte, donare parte della propria essenza a Vymarna invece vuol dire appartenere a lei. Pochi hanno avuto il coraggio di farlo e l'hanno sempre fatto per avere in cambio qualcosa d'importante, è così che il primo sovrano di Linphea, Myrthus, divenne re."

"Non sembra una cosa troppo pericolosa..." Commentò Chatta, Alyssa sospirò:

"Non lo sembra, forse, ma lo è. È doloroso, e appartenere a Vymarna vuol dire che la tua vita dipende da lei, sarà come esserle legato come se fossi una sua ninfa. Se lei soffre, tu soffri. Se lei muore..."

"... Sconfiggeremo Yana prima che Linphea possa mai essere in pericolo, staremo tutti bene." Disse Brandon, Alyssa gli sorrise con un po' di amarezza.

"Lo farei io, ma non posso, lei mi ha punita e mi ha ripudiata, non accetterebbe la mia essenza. E nemmeno quella di Rodols, suo padre lo fece e una parte di Rodols è già legata a lei, in una piccolissima parte."

"Alyssa, glielo ripeto, lo faccio perché voglio, non deve giustificarsi né preoccuparsi." Le disse Brandon, poi si alzò, Alyssa lo imitò e lo accompagnò alla porta.

"Fate attenzione, il Bosco Oscuro sa essere pericoloso. Brandon, dammi notizie."

"Prima di tornare a Fonterossa passerò di qui e le racconterò tutto." Le assicurò Brandon, Alyssa sorrise, gli aggiustò il colletto e gli baciò la guancia:

"Buona fortuna."

Così Brandon e Chatta andarono via ed Alyssa tornò dentro.
Brandon si toccò la guancia che Alyssa gli aveva baciato.

"Che ti prende?" Chiese Chatta vedendolo assorto nei pensieri.

"Niente," Rispose lui scuotendo la testa, "solo dei ricordi. Muoviti, pixie, andiamo."

Brandon e Chatta s'incamminarono verso il centro del pianeta, camminarono dunque lungo il sentiero abitato dalle farfalline colorate e arrivarono al famoso bivio scegliendo poi la strada di sinistra.

"Non... non mi piace questo posto..." Borbottò Chatta guardandosi intorno mentre si strofinava le braccia.

"È il Bosco Oscuro," Spiegò Brandon, poi sospirò. "Ci sarebbe posto sulla mia spalla se una certa fatina avesse paura."

"Paura io?!" Esclamò Chatta con fare spavaldo, "Ma se sono la pixie più corag..." Fu interrotta da un ululato, così volò sulla spalla di Brandon con la coda fra le gambe. "Scherzavo. Ho paura, ho tantissima paura."

Brandon ridacchiò ma tese l'orecchio e mise mano alla spada.

Nel frattempo ad Alfea le ragazze si dirigevano in classe del professor Palladium, Stella sospirò tristemente attirando l'attenzione di tutte, nessuna le disse nulla. La fata del sole splendente allora ci riprovò e sospirò ancora, stavolta con più forza e più tristezza.

"Va bene, Stella, che ti succede?" Chiese Bloom.

"Oh, bene, qualcuno che si accorge di me!" Esclamò la fata, Musa disse:

"Oh, andiamo, Stella, sai che ti prendiamo in giro! Ma stavolta sembra che qualcosa di serio ti preoccupi, allora?"

"Beh, vedete, ci sono dei problemi con Brandon." Rispose Stella col broncio.

"Come mai?" Chiese Tecna, pronta a trovare in fretta una soluzione analiticamente.

"È distante, distratto, non..."

"... non ti gira intorno come se fossi la ragazza più bella della Dimensione Magica?" Tentò Aisha, Stella annuì.

"E, per precisare, io sono la ragazza più bella della Dimensione Magica... solo che lui sembra non accorgersene."

"Stella, sarà solo un periodo, vedrai che Brandon tornerà presto quello di sempre." Le disse Flora, convinta di ciò che stava dicendo. Sapeva che Brandon non aveva affatto pensato tutto ciò che aveva pensato lei a proposito di quel bacio. Sapeva che per lui non era valso niente e probabilmente la distanza da Stella era dovuta al fatto che era solo turbato da ciò che era successo, forse si sentiva in colpa per aver baciato un'altra ragazza mentre il suo cuore apparteneva a Stella.

"Lo spero, beata te che di questi problemi non ne hai." 
Flora strinse le labbra.

A Fonterossa invece i ragazzi stavano risistemando le loro armi per dirigersi poi alle scuderie dei draghi, Timmy chiese:

"Sky, come mai Brandon non è venuto a lezione?"

"Lui... aveva da fare oggi." Rispose il principe.

"Cosa?" Chiese Nex: tra di loro si dicevano sempre tutto, o quasi.

"Faccende da sbrigare su Eraklyon, tornerà oggi pomeriggio, credo."
La scusa sembrò convincente perché i ragazzi non chiesero altro. Sky, dal canto suo, si chiedeva come potesse passarsela, in quel momento, il suo migliore amico.

Male, se la stava passando male.
Delle creature molto simili a dei magilupi, ma non amichevoli come Amarok, l'avevano attaccato. Chatta si era rifugiata sul ramo di un albero, impotente contro delle creature tanto grandi e feroci.
Brandon invece cercava di difendersi come poteva. Il primo magilupo gli saltò addosso, lui con un gesto lo respinse ma provò un forte dolore all'avambraccio, lo guardò e vide che la creatura l'aveva morso.

"Eh no, ora è una cosa personale!" Esclamò lo scudiero che affondò un fendente colpendo a morte il magilupo.
La seconda e la terza ed ultima creatura allora si prepararono a saltare e con un solo balzo gli furono addosso gettandolo a terra.
Brandon sentì gli artigli delle creature che affondavano lentamente nel suo petto, non poteva alzare il braccio poiché uno dei magilupi glielo teneva fermo. Il magilupo gli si avvicinò al volto, ringhiando, ma prima che potesse ferirlo Brandon strinse una gamba al corpo così con un calcio allontanò la prima creatura, libero dalla sua presa riuscì a liberarsi anche dall'altra.
Con la spada di nuovo stretta fra le mani poté colpire le creature, ne ferì una a morte, l'altra, stremata, scappò via.
Brandon riprese fiato e rimise la spada nel fodero, Chatta volò verso di lui.

"Andiamocene di qui." Disse Brandon alla fatina, lei si guardò intorno e gli disse:

"È per questo che non devi avvicinarti alla mia Flora."

"Come, prego?" Chiese Brandon infastidito, la pixie rispose:

"Guardati intorno, Helia non l'avrebbe mai fatto. Brandon, non sarò esperta come Amore, ma ho capito che c'è qualcosa che bolle in pentola. Devi starle lontano, Flora non è fatta per quelli come te."

Brandon non disse nulla ma s'incamminò, Chatta lo seguì.
S'inoltrarono nel Bosco Oscuro e la vegetazione era sempre più fitta. Poi arrivarono al punto in cui c'erano i rampicanti che coprivano l'antro naturale di Vymarna.
Brandon spostò i rampicanti ma invece di trovare gli alberi, le lucciole e la grande quercia, trovò un muro di pietra.

"Entità magica, ricordi?" Disse Chatta con un sorrisetto, Brandon alzò gli occhi al cielo e fece spazio alla fatina che, con le manine ricolme di polvere di fata, spostò i rampicanti, ed ecco che l'antro si mostrò ai loro occhi.

Brandon e Chatta si fecero strada mentre il suono dei loro passi veniva coperto dalla folta erba, le lucciole intorno a loro creavano un'atmosfera quasi mistica mentre sentirono dei mormorii e si alzò una leggera brezza.
Un movimento di alcune foglie li fece girare alla loro sinistra, non videro nulla. Poi si ritrovarono davanti la driade che li aveva accolti la prima volta.

"Ciao!" Salutò lei con un sorriso, "Ci siamo già visti, non è vero?"

"Sì, ci siamo già visti e..." Brandon non riuscì a finire la frase perché da una brezza si materializzò Astrea, la aria dai capelli scuri.

"... e vi abbiamo già mandati via. Cos'altro vuoi?"

"Sono venuto a proporre un accordo a Vymarna." Rispose Brandon, le altre ninfe si materializzarono in un istante, uscirono dagli alberi, apparvero dalla brezza e uscirono dal corso d'acqua.

"Che tipo di accordo?" Chiese Astrea, con espressione seria, mentre le altre ninfe più giovani le si erano raccolte intorno.

"Voglio concederle la mia essenza." Rispose Brandon guardando la ninfa negli occhi, Chatta si era appoggiata sulla sua spalla, intimidita dalle ninfe.
Si alzò un mormorio, Jovia fece tacere le altre con un gesto e chiese a Brandon:

"Cosa vuoi in cambio?"

"La keimerina dovrà avere il permesso di tornare su Linphea."
Jovia e Astrea si guardarono, tra le ninfe si alzò di nuovo un mormorio, qualcuna indicò il ragazzo.
Brandon disse:

"Allora, mi fate parlare con Vymarna o no?"
In quel momento la terra tremò, tutti si girarono verso la grande e antica quercia, a quel punto la vecchia driade uscì dall'albero facendo dondolare i suoi numerosi fronzoli di legno.

"È così difficile capire che io ci sento? So di essere vecchia, ma..." Borbottò Vymarna, Astrea disse:

"Vymarna, lui viene per la keimerina!"

"Lo so, Astrea, l'ho capito. Ora tu, ragazzo, vieni qui, avvicinati." Brandon, anche se un po' intimorito, fece come gli era stato detto, Vymarna gli fece gesto di accomodarsi e lui sedette sull'erba di fronte alla vecchia ninfa, solo il grande masso li divideva.

"Una pixie!" Sorrise Vymarna, "Voi creature ormai abitate a Selvafosca, non è vero?"

"Sì, è vero." Rispose Chatta, un po' titubante, seduta sulla spalla dello scudiero.

Vymarna allora si rivolse a Brandon, mentre le sue ninfe ripresero le loro sembianze da esseri della natura:

"Stavolta nessuna offerta floreale? Peccato."

"Non me ne intendo di fiori, ma Flora sì."
Vymarna si accigliò sentendo il nome della keimerina, Brandon allora aggiunse:

"Vymarna, entrambi sappiamo che Flora non è pericolosa."

"Questo lo dici tu. Ancora non ha piena coscienza del suo potere ma quando sarà così... oh, non la voglio sul mio pianeta."

"Ma... la profezia..."

"La profezia chiede alla keimerina di distruggere quel male, è vero, ma questo non vuol dire che Linphea sarebbe al sicuro con lei qui... ad ogni modo, mi è sembrato che volessi propormi un accordo, per lei."

"È così." Annuì Brandon.

"Pare che la sua questione interessi a molti. La discendente di Myrthus è venuta qui ieri per chiedermi la stessa cosa."

"Krystal? E tu cosa le hai risposto?" Chiese il ragazzo, Vymarna scrollò le spalle:

"Sei qui per chiedermi la stessa cosa, mi sembra ovvio che a lei non l'ho concessa."

"Ma lei non ti ha proposto in cambio la propria essenza." Replicò Brandon, Vymarna sospirò, poi disse:

"Mi metti in una situazione difficile..."

"Solo un giorno, ti chiedo il tempo per farla legare al suo cuore della natura. Per poche ore avrai la mia essenza. Allora?"

Vymarna tamburellò le dita sul grande masso mentre si alzò una leggera brezza che portava con sé dei mormorii.

Coucou miei piccoli germogli! Come promesso, rieccomi con un nuovo capitolo! :)
Quante cose sono successe! Allora, partiamo dall'inizio: il libro. A quanto pare Nikolai ha scritto delle memorie e grazie  a questo diario potremo conoscere la sua storia e la storia di Linphea nei tempi antichi... Flora, come ha spiegato ad Helia, è un po' turbata, e a questo punto direi che il Team Helia può ritenersi soddisfatto per il recupero di palla, infatti Flora è andata dritta dal suo ragazzo per chiarire questi dubbi su suo padre ed Helia ha saputo ascoltarla con pazienza e, diciamocelo, è stato dolcissimo! *-* anche una Team Brandon come me non può non avere gli occhi a cuoricino!
Parlando di Helia, nonostante la discussione avuta con Brandon, è stato umile e ha saputo scusarsi sapendo di aver sbagliato, non so voi, ma per me questo vuol dire molto su una persona, le cose piccole valgono molto. E, a proposito di cose piccole, vorrei fravi soffermare sulle differenti reazioni dei due fratelli... cosa c'entra? Voi pensateci...
Brandon coglie tutti di sorpresa con questo suo nuovo piano (momento feels anche per lui mentre ricorda la sua mamma quando lascia la casa di Flora)... voi che ne pensate?
Perdonatemi per questo poema, ma voglio riuscire a trasmettervi tutto di questi capitoli perché dietro piccoli gesti ci sono più significati...
Ancora voglio ringraziarvi per la lettura e per tutte le recensioni lasciate, siete dolcissimi!
Vi strAmo,
xoxo Florafairy7





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