Fragole selvatiche

di funny1723
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FRAGOLE SELVATICHE




Mina si stiracchiò fra le lenzuola. Alexander, steso accanto a lei, le cinse la vita con un braccio e le baciò una tempia. 
La pelle diafana di lui sembrava quasi iridescente quando illuminata dalla pallida luce lunare. Pareva un bel dio, Alexander, specie quando sorrideva. Un dio antico e implacabile, capace di distruggere mondi interi con un dito. 
Pareva un bel dio, Alexander, e Mina si crogiolò nell'idea che fosse suo. Solo suo. Per sempre.
Si girò a guardarlo, gli occhi traboccanti amore e dolcezza. 
Ora che gli aveva dato tutto e che tutto aveva ricevuto, ora che aveva toccato con mano sensazioni impalpabili quali la gioia ed il piacere, ora che era diventata un tutt'uno con la natura, con la notte; ora, Mina si era resa conto che non aveva mai realmente amato nessun'altro prima di lui. 
Era come se tutta la sua vita non avesse mai avuto altro scopo che l'aspettare l'arrivo di Alexander. 
Lui la completava in modi che Mina non riusciva neanche a capire. 
Alexander era stato per lei ciò che Ade a suo tempo fu per Persefone. Mina gli sfiorò appena le labbra con un bacio. 
L'uomo sorrise, in pace come non lo era da tempo. 
"Le tue labbra sanno di fragole selvatiche." 
Mina sorrise e lo baciò ancora, questa volta con più calma, concedendosi il tempo per assaporarlo. Alexander la strinse maggiormente a sè e le rotolò sopra. 
"Ho sempre amato le fragole selvatiche, sai?" 
La ragazza lo guardò maliziosa. 
"Ma davvero? Perchè non me lo dimostri, dunque?"
La risata di Mina si perse fra le labbra di lui.
 




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