Il mondo oltre la finestra

di Yugi95
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Capitolo IV - Il messaggio nascosto
 
Andros 03/04/2016

Caro diario, dopo otto mesi di attenta e scrupolosa analisi, sono riuscito a svelare il mistero che si nascondeva dietro il ritratto della Biblioteca. Non è stato affatto semplice, più di una volta ho pensato di rinunciare. Fortunatamente il Saggio Azekel, l’unico a sapere oltre me della sostanziale modifica subita dal quadro, mi ha spinto a perseverare nella mia ricerca incoraggiandomi a scoprire la verità. Ancora non riesco a crederci, l’euforia e la gioia, che mi pervadono, non accennano a diminuire. Tuttavia è opportuno che mi calmi, non posso permettere che, a causa del mio stato d’animo, qualcuno possa venire a conoscenza delle mie scoperte. Da quando sono nato, ho considerato la confraternita un punto di riferimento, rappresenta per me la famiglia che non ho mai avuto… la vita che non ho mai vissuto. Eppure, nonostante ciò, ho la sensazione di non potermi fidare di nessuno, neanche dei miei più stretti amici come Malik. D’altronde lo stesso Agador non confidava ciecamente nell’Ordine, dal momento che ha preferito ricorrere ad un artificio così complesso per nascondere… beh per nascondere il suo “lascito”. La finta rappresentazione, che ricopriva il quadro originale, era soltanto il primo enigma… il primo passo che mi avrebbe condotto alla soluzione del problema. Il vero rompicapo era, infatti, rappresentato dal ritratto di tutte quelle persone che, sfoggiando radiosi sorrisi, posavano come se qualcuno stesse scattando loro una fotografia.  Oltre ad Agador sono raffigurate altri ventidue soggetti: per un totale di undici uomini, undici donne, compresa una sirena, e, sebbene mi sia sembrato alquanto strano e curioso, una sorta di spirito avvolto in un candido lenzuolo. Mi accorsi quasi subito che ogni personaggio aveva impresso su una parte del corpo un minuscolo numeretto dal significato apparentemente ignoto. I numeri, alcuni dei quali si ripetevano senza motivo o presentavano un piccolo trattino al loro fianco, erano compresi tra 1 e 26, ma non sembravano essere parte di una sequenza né tanto meno di una serie. Basandomi su alcune delle mie esperienze pregresse e sulle nozioni apprese durante il mio percorso di formazione, pensai ingenuamente che ad ogni numero corrispondesse una lettera dell’alfabeto. In passato, infatti, quando i membri della confraternita dovevano redigere messaggi segreti e della massima importanza, era pratica comune sostituire una lettera con il numero che ne determina la posizione all’interno dell’alfabeto. Ad esempio alla lettera A corrisponde il numero 1, alla B il numero 2 e così via… fino alla Z che va convertita nel numero 26. Purtroppo, quando applicai questa “tecnica” ai numeri presenti nel ritratto, il risultato fu un insieme di lettere senza il minimo senso. Trascorsi interi pomeriggi a scervellarmi sul possibile significato di quelle cifre, finché una mattina, mentre mi trovavo nella Biblioteca dell’Ordine, mi capitò tra le mani un antico manoscritto. Il testo narrava le gesta di un antico condottiero terrestre e generale di un imponente esercito vissuto ai tempi di Cassiopea. Questi aveva sviluppato un codice segreto, o meglio un cifrario a sostituzione monoalfabetica, che prevedeva la sostituzione di ogni lettera del testo in chiaro con una lettera che si trova un certo numero di posizioni dopo nell'alfabeto*. Ebbi come un’illuminazione, forse anche Agador aveva sfruttato un sistema de genere. Tutto ciò che dovevo fare era individuare una “chiave di lettura”, cioè un segno che mi permettesse di capire di quante posizioni constasse lo spostamento delle lettere. Tornai di corsa nella mia camera e, esaminando con scrupolosità il ritratto, trovai ciò che stavo cercando. Nel medaglione dell’uomo, infatti, era impresso con caratteri quasi microscopici il seguente indizio: AN. Capii subito: l’alfabeto andava traslato di tredici posizioni. In questo modo alla N sarebbe corrisposto il numero 1, alla O il 2 e via dicendo. Sostituii nuovamente le lettere alle cifre, presenti nel quadro, ma, sebbene fosse più chiaro, il testo risultante mancava ancora di senso logico. Non mi diedi per vinto, sapevo di aver intrapreso la strada giusta. Così giorni dopo mi resi conto che il problema risiedeva nei numeri, incisi sulle figure femminili e sullo spirito posto in alto. A quel punto scandagliai, anche con l’uso della magia, tutte le donne raffigurate nel dipinto. In questo modo mi resi conto che sulla bacchetta della fata dai capelli rossi era segnata una seconda chiave di lettura: AZ. Era la risposta a tutte le mie domande: ai numeri, presenti sulle figure maschili, corrispondevano lettere traslate di tredici posizioni, mentre le cifre, segnate sulle figure femminili, andavano sostituite con lettere traslate di ben ventisei posizioni. Lo spirito volante, infine, avendo una natura diversa da quella dell’uomo e della donna, non presentava conversione. Alla fine, attribuendo ai numeri un ordine da sinistra a destra, ho ottenuto la sequenza: 7 5 12 9 26 – 15 14 – 15 6 16 18 – 13 22 15 25 – 2 8 16 6 5 18 7 14. Questa, applicando il “metodo di decriptazione” da me elaborato e considerando i trattini come spaziatura tra le diverse parti, è diventata la seguente frase: “Trova la luce nell’oscurità”.  Adesso non mi resta che scoprire il significato profondo e mistico di queste parole.

Tuo, Aenuashiba.

 
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Note dell’autore: Buondì a tutti. Lo so… lo so. Leggendo questo e il capitolo de “La rinascita della Fenice”, avrete pensato che qualche rotella mi sia ormai saltata XS. A dirvi la verità, le rotelle le ho perse da prima che iniziassi a scrivere queste storie ahahahahahaha. Venendo al capitolo, come avrete sicuramente notato, non si colloca a differenza degli altri alla fine di una della serie delle Winx. Non temete, per la vostra grande gioia il prossimo rispetterà i canoni precedenti XD. Tuttavia sarà l’ultimo a posizionarsi al di fuori della cronologia della fanfiction principale. Dal sesto capitolo in poi, infatti, (attenzione spoiler :D) le vicende di Aenuashiba si svilupperanno in un arco di tempo posteriore alla partenza di Bloom per la Dimensione della Fiamma della Fenice. Terminata questa breve parentesi, torniamo a questa pagina di diario. Aenuashiba, dopo un lungo periodo di studi, riesce a scoprire un messaggio criptato all’interno del ritratto. Purtroppo per lui e, conseguentemente, per noi la frase è alquanto mistica e non fornisce una risposta alle domande che il giovane mago si era posto. Vi do un altro piccolo spoiler, anzi per chi ha una buona memoria madornale ;D: il vero significato di questa frase lo si scoprirà ne “La rinascita della Fenice” perché… beh… perché solo lì può essere svelato il mistero XD. Concedetemi gli ultimi due appunti e poi concludo. Allora la frase segnata con il simbolo * è stata presa da Wikipedia, in modo tale da potervi fornire una spiegazione chiara e precisa su che cosa sia un cifrario a sostituzione monoalfabetica. I cifrari, che ho usato per criptare in messaggio, sono il ROT 13 (A→N) e l’Atbash (A→Z). L’ispirazione di sostituire il numero con la lettera, infine, non saprei proprio dirvi da dove l’ho presa, ma, poiché sono sicuro di non essere un genio XD, posso sicuramente affermare che non è una mia invenzione. In secondo luogo ho deciso d’inserire nel testo tutto il ragionamento sull’uso del cifrario e non la semplice frase finale, perché, come ho già detto in passato, non mi piacciono le cose calate dall’alto. Purtroppo devo sempre, concedetemi l’espressione :D, toccare con mano la veridicità e la concretezza di ciò che scrivo. È un mio difetto ahahahahahaha. Tuttavia alcuni di voi potrebbero avere da ridire sul fortuito ritrovamento del libro, che ha suggerito ad Aenuashiba il possibile uso di un cifrario da parte di Agador. Sappiate solo questo… nella storia nulla succede per caso… a buon intenditore poche parole ;D. Adesso ho definitivamente concluso. Scusatemi per avervi annoiato un’ennesima volta, ci sentiamo per i prossimi capitoli :D :D :D.
Yugi95
 




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