Samura Champloo - Amore
Un
momento di pausa.
Jin era rimasto
in mezzo alla folla ad osservare tutta la scena: quel piccolo
ladruncolo era
balzato giù dal tetto con estrema agilità, ma
quello che
lo fece restare
di sasso fu la piccola figura di Fuu che incoscientemente s'era buttata
anche lei dalla finestra atterrando sul tetto in maniera goffa e
disorientata, senza contare che solo dopo pochi secondi la vide alzarsi
e correre in direzione della
fine del tetto senza pensare minimamente che un passo falso
le sarebbe costato l'osso del collo.
Lei correva, lui fu
accerchiato dalle guardie che non vedendolo arrendersi lo trafissero al
fianco con la spada, le voci della folla vennero sovrastate dall'urlo
di Fuu che gridò il nome di quel ragazzo e subito dopo, come
se
quell'urlo le avesse tolto tutta la forza in corpo cadde sulle proprie
ginocchia con il capo basso ad osservare dall'alto il corpo a terra
sanguinante di Shinsuke.
La sensazione che Fuu potesse cadere da un momento
all'altro dal tetto prima che Mugen s'accorgesse che lei non fosse
più in quella casa si fece forte nel ronin, così
che
scattò allarmato tra la folla verso quella casa abbandonata,
fece il giro del cortile e si trovò proprio sotto di lei,
l'osservava pensando che sarebbe stato bene provare a tranquillizzarla
ma non riuscì ad aprire bocca in quanto qualcuno lo
precedette
<< Fuu!! Ma che diavolo ci fai lì?
>>
strillò Mugen
dalla finestra, anche lui non se ne capacitò di come quello
scricciolo fosse saltata dalla finestra ritrovandosi sullo strapiombo
del
tetto senza farsi male. Ma lei non rispondette, non perché
non
volesse ma proprio non sentiva le urla del ragazzo del Ryukyu che la
chiamavano, le lacrime le sgorgavano dagli occhi incuranti di
tutto,mentre la folla accorsa scomparve rapidamente tra le vie di quel
paesino.
Mugen s'infuriò, rinfonderò la katana
e agilmente saltò dalla finestra atterrando senza
problemi sul tetto, continuava a chiamarla, ma nulla, quando le fu
abbastanza vicino s'accovacciò e con non molta delicatezza
le
mise la mano sulla spalla facendola voltare verso di se a mezzo busto
<< Sei diventata sorda?! >>
gridò come suo solito, ma
una volta che se la trovò di fronte non potette non notare
gli
occhi gonfi ed i segni delle lacrime lasciate sulle guance candide.
L'espressione incazzata di lui cambiò in una smorfia
indecifrabile "E ora che ha fatto? " si chiese cercando con
gli
occhi la risposta: vide a terra il cadavere del ladro e vide
Jin
far da spettatore dal cortile, lei si stropicciò gli occhi
voltando il capo dall'altra parte << Scusa, non
è niente.
>> cercò di darsi un contegno, ma solo adesso
s'era
accorta di dove si trovasse e che nonostante avesse provato ad alzarsi,
le gambe le tremavano troppo: aveva paura di cadere da un momento
all'altro. Mugen sbuffò s'era accorto che non sarebbe mai
stata
in grado d'alzarsi da sola, così le afferrò il
polso, si
alzò e tenendola ben stretta fece alzare anche lei
<< Ti ha fatto del male? >> chiese
osservandola molto
attentamente: non era ferita, ma era evidentemente sotto shock, il
ragazzo per quanto non l'avrebbe mai ammesso apertamente sapeva che
quella ragazzina aveva un gran coraggio, infatti anche se viaggiavano
da poco insieme tutte le volte che s'era trovata nei guai aveva sempre
trovato il modo di reagire, proprio per questo non riusciva a spiegarsi
il motivo di quelle lacrime.
<< No... Davvero non è nulla...
>> disse lei
cercando di convincere prima se stessa e poi Mugen, che non era per
niente abituato a queste situazioni, lentamente le lasciò il
polso e con delicatezza le diede una piccola spinta sulla spalla
facendole perdere l'equilibrio << Quattrocchi prendila!
>>
lei sgranò gli occhi ed in un istante si ritrovò
tra le
braccia del ronin, Mugen fece un salto
ritrovandosi così anche lui con i piedi a terra
<< Bella
presa! >>
<< Sei un'idiota. >>
sospirò Jin, anche lui
aveva notato i segni del pianto sul visto di Fuu, ed a maggior ragione
pensò che il suo rivale fosse un vero cretino, in uno stato
come
quello come gli era saltato in mente di buttarla
giù dal
tetto a quel modo?
<< Fuu, stai bene? >>
chiese mentre le fece
poggiare i piedi a terra, ma lei non rispose, tanto meno s'era
infuriata per quello che aveva fatto Mugen, il suo sguardo era
fisso sulla polizia che passandole davanti stava trascinando il
cadavere di Shinsuke, istintivamente tentò di raggiungerli,
ma
Jin l'afferrò prontamente il braccio fermandola
<
>
<< Ma..>> non potette ribattere, la presa
di Jin si fece
sempre più lenta ma lei rimase immobile ad osservare quegli
uomini andar via, finché anch'essi non si dispersero tra la
folla.
<< Io vado.. >> disse Mugen portando le
mani dietro la testa
<< Dove? >> chiese Jin
<< Ho qualcosa da fare, ci vediamo alla stalla...
>>
e mentre anche Mugen sparì tra la folla diretto
chissà dove, Jin e Fuu tornarono alla stalla. Durante il
tragitto calò un silenzio tombale, lui era abituato a star
zitto, ma lei non sapeva cosa volesse dire: parlava in
continuazione, dalle cose più stupide a quelle
più serie,
per non parlare degli acuti che sapeva tirar fuori quando litigava con
il compagno di viaggio! A Jin non piaceva la confusione, ma quel
silenzio gli piaceva ancor meno. Entrarono nella stalla, il ronin
iniziò a levigare la lama della spada con una pietra trovato
la
mattina al risveglio, mentre lei aveva passato tutto il tempo con le
ginocchia al petto, e la testa poggiata sopra di esse a guardare il
cielo dalla piccola fessura presente nella stalla.
<< Ne vuoi parlare? >>
<< Di cosa? >> chiese lei atona,
anche a lui fece
strano ma non potette non sperare che Mugen tornasse in fretta per
poter dividere il peso di quella situazione, e come se qualcuno avesse
esaudito le sue preghiere la porta venne spalancata senza alcun ritegno
<< Yo! >> aveva stampato
in faccia il sorriso
della soddisfazione << Forza buoni a nulla, andiamo a
mangiare!
>> disse soddisfatto come non mai.
<< Con quali soldi? >> chiese Jin
guardandolo
sospettoso, il ragazzo si diresse verso Fuu, si chinò
leggermente davanti a lei e dalla giacca tirò fuori un
sacchetto
di stoffa e glielo fece dondolare davanti agli occhi <<
Guarda
qui signorina "il gioco d'azzardo è sporco!" con questi
possiamo
andare a mangiare, e a dormire in un posto decente! Prova ancora a
dirmi che sono un'idiota adesso! >>
<< Come hai fatto a vincere tutti quei soldi se non avevi
nulla
da poter scommettere? >> chiese il ronin cercando di
mantenere un
contegno nonostante il suo stomaco continuasse a brontolare
rumorosamente.
<< E' un segreto, comunque adesso possiamo andare a
mangiare!
>> Jin fu il primo ad uscire dalla stalla seguito da
Mugen, ma
Fuu non si mosse da quell'angolino, le si era chiuso lo stomaco
<< Io non vengo, ci vediamo dopo. >> disse
lei senza
aggiungere nessuna predica, ramanzina o discorsi per non sprecare soldi
che Mugen odiava più di questa storia del samurai di
girasoli.
<< Fuu domani ci rimetteremo in viaggio, devi mangiare
qualcosa,
sono due giorni che siamo digiuni. >> disse Jin solenne
come
sempre, ma lei non rispose si limitò ad alzare le spalle,
Mugen
esplose << Lasciala perdere! Se non vuole mangiare meglio
per
noi! >> nessuna risposta, e allora continuò
alzando sempre
di più la voce << Non t'aspettare di vederci
tornare, con
questa montagna di soldi stasera andiamo a far baldoria con vere donne!
>> normalmente sarebbe scoppiata una litigata
solo per come
lui le si era rivolto, ma quello che i due non potettero non notare fu
con quanta noncuranza Fuu riusciva a sostenere lo sguardo arrogante del
compagno di viaggio, e con quanta semplicità fissandolo
negli
occhi riuscì a dirgli << Fate come
vi pare. >>
<< Se ti sento dire una mezza parola sul fatto che hai
fame
durante il viaggio, ti butto nel primo fiume che trovo!
>> quelle
parole tuonarono nell'aria, ma non vedendo reazione nemmeno dopo questo
anche Mugen uscì dalla stalla sbattendo la porta
talmente
forte da far tremare quella bettola, Fuu si morse il labbro e
lanciò violentamene un sandalo contro la porta
<< Sei un
cretino! >> strillò, ma nessuno
poteva sentirla.
Intanto nella locanda i due ragazzi stavano mangiando a
sazietà
<< Sei un animale, ho capito che hai fame ma
potresti darti
un contegno?. >> disse Jin guardando con sdegno il modo
in cui
mangiava il compagno di viaggio
<< Oh quella rompi palle non c'è e ti ci metti
tu? Mangia e zitto! >>
<< Sei patetico... >>
<< Che hai detto? >> disse pronto a metter
mano sull'elsa della spada
<< Che bisogno avevi di dirle quelle cose?
>>
<< Non sono mai andato appresso ai capricci di una donna
se non
per secondi fini, e non ho intenzione d'iniziare ora! >>
Jin sospirò, poggiò le bacchette sopra la ciotola
del
riso cercando di richiamare l'attenzione di Mugen << Oggi
ho
avuto la sensazione che volesse seguire quel ragazzo....
>> disse
serio, ripensando a quella corsa sul tetto che ancora non riusciva a
spiegarsi
<< Eh? In che senso? >>
<< Quando sei entrato non hai notato nulla di strano?
L'hai trovata legata o con un coltello alla gola? >>
<< Adesso che ci penso.. quando sono entrato
volevo
sgozzare quel tipo perché ci aveva rubato i soldi, ma lei mi
ha
chiesto di lasciarlo andare, solo che poi sono arrivati tutti quei
maledetti e non ho fatto proprio caso a che fine avesse fatto. Quando
l'ho vista là su quel tetto ho pensato che quel ragazzino se
la
fosse trascinata dietro, ma ha detto che lui non le ha fatto del male,
e le ho creduto, non era ferita. >>
<< Infatti, lui si è buttato e subito dopo
incoscientemente s'è buttata anche lei. >>
calò il
silenzio, anche l'altro smise di mangiare << Che cosa
vorresti
dire? >>
<< Penso che probabilmente si sia innamorata di quel
ragazzo,
ecco perché non ha nemmeno risposto alle tue provocazioni..
>>
<< Ma figurati! Al massimo sarà in quel
periodo del mese
dove le donne sono insopportabili, ecco perché è
più irritante del solito! >> riprese a
mangiare, mentre
Jin lo fissava con un sopracciglio alzato << Non ti
preoccupare,
è impossibile che si sia innamorata di quel tipo!
>>
Fuu s'era sdraiata cercando di dormire, ma non ci riusciva proprio:
aveva tante cose per la testa, come chiudeva gli occhi le immagini
della madre morta si sovrapponevano a quelle di un campo di girasoli e
subito dopo il viso della madre di Shinsuke le apparve così
triste che ricominciò a piangere. Si voltò verso
la porta
nella speranza che quei due tornassero da un momento all'altro, rimase
per un po ad aspettarli ma non vedendo nessuno sospirò
profondamente "Quei due idioti saranno andati in qualche bordello a far
festa con chissà quali donnacce!" pensò mentre
s'asciugava frettolosamente le lacrime.
Era tanto tempo che non restava davvero da sola di notte in quel modo,
la mente iniziò a viaggiare "La mamma è morta da
un anno,
ed io sono qui per fare un viaggio che non so nemmeno io a cosa mi
porterà, ho costretto quei due buoni a nulla ad
accompagnarmi,
ma se questo viaggio durasse in eterno? " si voltò sul
fianco
"A volte ho come la sensazione di star perdendo l'obbiettivo, e se non
dovessi trovare quel samurai? Probabilmente quei due mi
lascerebbero con una scusa, in fin dei conti loro sono davvero forti,
io cosa potrei mai fare senza di loro? " per un istante le ultime
parole di Shinsuke le
tornarono in mente: le aveva promesso che si sarebbero incontrati un
giorno, ma lui quella promessa non avrebbe potuto mantenerla, quel
ragazzo era stato tutto sommato gentile con lei, non come Mugen che non
faceva altro che offenderla o Jin che non prendeva mai apertamente le
sue difese facendo continuamente da spettatore.
Aveva la testa pesante, si sentiva terribilmente in colpa per quello
che era successo il pomeriggio, lei voleva soltanto aiutare quel
ragazzo, per questo l'aveva fatto scappare, non avrebbe mai
potuto
pensare che sarebbe morto davanti ai suoi occhi in quel modo
così cruento, se solo non avesse urlato lui non l'avrebbe
presa
come ostaggio, e chissà che cosa sarebbe successo...
Perché si preoccupava così tanto? Il cuore le
batteva
forte, non riusciva a capire, solo una cosa era certa: prima di partire
per Nagasaki avrebbe voluto rivedere la madre di Shinsuke per l'ultima
volta, iniziò a pensare a cosa mai avrebbe potuto dirle, e
tra
quei pensieri senza accorgersene sprofondò in un sonno
profondo.
I due ragazzi avevano mangiato a scoppiare, Jin si stava incamminando
verso le vie interne del paese alla ricerca della locanda o di un
bordello << Quattrocchi dove pensi di andare?
>>
<< Non avevi detto di voler far baldoria?
>>
<< Domani mattina non voglio sentire isterismi sul
perché
siamo andati a donne, abbiamo mangiato fuori, o sul perché
puzziamo d'alcool invece di pensare a risparmiare! Ho già il
mal
di testa solo se me l'immagino che urla e non sono nemmeno
ubriaco! >>
<< Che cuore tenero.. >> lo
canzonò Jin
<< Mai come te che hai chiesto alla signora di portare
via quei
dango,che premuroso! >> rispose a tono Mugen, i due si
guardarono
con aria di sfida, normalmente si sarebbero messi in guardia pronti
allo scontro, ma mancava qualcosa, si mancava la solita tirata
d'orecchi che gli ricordava che non dovevano battersi finché
non
avessero trovato il samurai dei girasoli, era strano ma sotto sotto ad
entrambi mancava quella voce acuta sempre pronta a metter bocca in ogni
cosa che facessero, lasciarono perdere lo scontro e si diressero verso
la stalla.
Ogni volta che s'allontanavano o che uscivano specialmente la notte,
Fuu restava sveglia ad aspettarli: a volte la trovavano imbronciata, a
volte preoccupata, altre volte crollava dal sonno non appena si fosse
assicurata che stessero bene, ma non quella volta. Erano rientrati
e lei era già sprofondata tra le braccia di
Morfeo, Mugen
le si avvicinò chinandosi verso di lei spostandole i capelli
dal
viso: aveva pianto di nuovo, sbuffò pesantemente forse Jin
non
aveva tutti i torti << Ma guardala dorme come
un ghiro, e
poi fa storie quando la lasciamo sola da qualche parte,che rompi
palle!. >>
<< Shh! La sveglierai!.>>
<< Svegliarla? Russa più di me!
>> la conversazione
finì lì, la notte passò velocemente,
ed il mattino
seguente Fuu s'alzò presto, gli occhi le bruciavano
parecchio,
sentì un suono familiare, si voltò e li vide:
Mugen stava
russando come suo solito spanciato sul fieno, mentre Jin dormiva con la
schiena poggiata al muro stringendo la katana, come se si trovasse
costantemente in uno stato d'allerta. Sorrise dolcemente, se erano
lì questo voleva dire che non erano andati a far baldoria da
qualche parte, ma erano tornati da lei,vicino alla spada di Mugen c'era
un fagottino con un bigliettino, lo prese e lesse "Per Fuu"
aprì
velocemente quel pacchetto, e vide che alla locanda quei due le avevano
preso i dango che tanto amava, in fin dei conti a modo loro quei due a
modo loro sapevano essere premurosi.
Guardò fuori da quella fessura, era presto, se si fosse
sbrigata
avrebbe risolto tutto prima di partire, così più
silenziosamente che potesse uscì dalla stalla facendo
attenzione
anche a chiudere dolcemente la porta, Jin aprì lentamente
gli
occhi: Fuu era appena uscita, Mugen dormiva profondamente, se
l'intuizione che aveva avuto la sera precedente fosse stata vera forse
sarebbe stato meglio lasciarla andare senza seguirla, il viaggio verso
Nagasaki era troppo importante per quella ragazza, qualunque cosa
stesse andando a fare così presto, non le avrebbe
impedito
di rimettersi in viaggio, richiuse gli occhi riprendendo il sonno prima
della partenza.
Fuu s'era avviata verso quella casa poco più su della
stalla,
aveva tante cose per la testa, si era preparata una specie di discorso
da fare a quella signora così dolce, ma quando
arrivò
davanti alla porta dell'abitazione tutte le sue convinzioni
svanirono "Cosa ci sono venuta a fare qui? " si chiese
restando immobile davanti
a quella vecchia porta, tutto quello che voleva dirle svanì
dalla sua mente, chiuse gli occhi stringendo forte i pugni , fece per
voltarsi ma la donna aprì la porta chiedendole
notizie del
figlio,lei non sapeva cosa dirle, ma la madre essendo tale tra le
lacrime le disse che ne era convinta che il figlio avrebbe fatto quella
fine, ma lei cercò di dire qualcosa per rincuorarla, ma le
lacrime sul viso della donna la spiazzarono, non c'era nulla dire, non
poteva fare nulla, fece un piccolo inchino e se ne andò
prima
che le lacrime sgorgassero anche dai suoi occhi.
Si fermò poco prima di tornare dove aveva passato la notte,
pianse per l'ennesima volta, da quando aveva iniziato a viaggiare non
aveva avuto poi tutto questo tempo d'essere triste o di pensare a cose
deprimenti, doveva sempre vigilare su quei due che non ne facevano una
giusta nemmeno per sbaglio. Sospirò e si asciugò
le
lacrime: lei non aveva tempo per queste cose, doveva trovare il samurai
dei girasoli, doveva fargliela pagare, ma come poteva dire queste
parole se in un giorno s'era buttata giù in quel modo?
Alzò la testa al cielo e fece un fioretto: una volta che
tutta
questa storia fosse finita avrebbe potuto perdonarsi finalmente tutte
le volte che aveva fatto preoccupare la madre, e non appena avesse
fatto ordine nel suo cuore, avrebbe scritto alla madre di Shinsuke, per
dirle che il figlio è morto per cercare d'aiutarla e che era
un
bravo ragazzo, dolce e premuroso, e, sicuramente le avrebbe scritto
quanto le fosse dispiaciuto di non essere riuscita a dirle tutte queste
cose in faccia al momento della sua partenza, ma che è
proprio
grazie a questo evento così doloroso che aveva trovato la
forza
di rimettersi in carreggiata, determinata più che mai nel
proseguire la sua ricerca.
<< Dove sarà finita quella stronza?!
>> chiese Mugen spazientito grattandosi la testa
<< Non lo so... che dici dovremmo andare a cercarla?
>>
<< Se la trovo la getto davvero nel fiume! Questa dannata
fretta
di trovare 'sto samurai dei girasoli, e poi la mattina che dobbiamo
rimetterci in viaggio sparisce! >>
<< Quando arriva cerca d'essere gentile con
lei... >>
sospirò Jin immaginando l'ennesima lite sterile fatta d'urla
e
insulti
<< Eh? >> un ghigno si palesò
sul viso del ragazzo
dalla pelle abbronzata << Senti un po non è
che ti piace
davvero quella ragazzina chiassosa? >>
<< Come puoi essere tanto idiota? >>
<< E allora perché te ne preoccupi
tanto? >>
<< Odi tanto questa ricerca del samurai dei girasoli,
eppure
quando hai lasciato il compito di guardia del corpo degli Yakuza invece
d'andartene sei tornato indietro a cercarla nel bordello dov'era
finita, con quale coraggio insinui che io possa provare dei sentimenti
per lei? >>
<< Che vuoi dire bastardo?! >>
urlò Mugen sfoderando la katana
<< Fatti sotto! >> si mise in guardia Jin
<< VOI DUE! Non posso lasciarvi un momento da soli che vi
trovo a
far a botte!! Vi siete per caso scordati l'accordo??!! >>
i
due ragazzi si voltarono, era Fuu che come suo solito imbronciata e con
le braccia conserte li stava rimproverando, si avvicinò
verso di
loro sbuffando << Allora andiamo? >>
Mugen e
Jin rinfoderarono le spade e in silenzio s'avviarono, avevano
notato gli occhi e le guance arrossate della ragazza, ma non chiesero
nulla, il solo fatto di quella strigliata mattutina voleva dire che
s'era ripresa.
La ragazza osservava di dietro le grandi spalle di Mugen e Jin, forse
non erano gentili come quel ragazzo, però sicuramente
l'avrebbero accompagnata anche oltre Nagasaki se le informazioni non si
fossero rivelate vere, aveva ritrovato il vero obbiettivo di quel
viaggio, e con una nuova determinazione nel cuore si
soffermò ad
osservare il panorama dal ponte, accennando un saluto militare, quel
che era successo in quei giorni se lo sarebbe portato nel cuore per
sempre.
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Salve a tutti!
Volevo
ringraziarvi per aver
letto questa piccola one-shot, ho voluto soffermarmi su questo punto
particolare dell'anime in quanto mi ha molto colpita la
sensibilità di Fuu che è dominante in questa
puntata,
rispetto alle altre dove Mugen e Jin sono protagonisti assoluti tra
risse e combattimenti spettacolari.
Detto questo, vi
ringrazio per aver letto la Fanfic, spero vi sia piaciuta.
Lady Semiramide.
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