-Nonno!- gridò una voce tra le tombe del cimitero.
Un anziano uomo alzò lo sguardo verso la voce, e vide che apparteneva ad una ragazza di sedici o diciassette anni, la quale si avvicinava con sguardo preoccupato.
-Nonno, sei qui da un'ora- gli disse. -Perché non vieni via?-
L'anziano le rivolse un mezzo sorriso, poi posò di nuovo lo sguardo sulle tre tombe di fronte a lui. La ragazza volse anch'ella gli occhi su di esse, non capendo a chi appartenessero : -Di solito fai visita alla nonna. Perché oggi hai voluto vedere anche loro? E chi sono?-
L'anziano indicò le tombe con la mano tremante. -Per favore, nipotina ...- disse con voce tremante. -Leggimi quello che c'è scritto sulle lapidi-
La ragazza si chinò, e lesse la prima iscrizione : -"Uomo di valore, eroe, salvatore, padre ma soprattutto grande amico, qui giace Stefano Abramitich". Chi è?- chiese.
L'anziano scosse la testa : -Continua a leggere-. La ragazza eseguì, spostando lo sguardo sulla seconda lapide : -"Eroina, donna di grande cuore, la migliore amica che si possa desiderare, ma anche grande moglie e madre, qui giace Anna Campbell". Anche lei non l'ho mai sentita-
Infine lesse la terza iscrizione : -"Il più forte tra i combattenti, il più abile degli strateghi ma anche il migliore fra gli amici e gli alleati, qui giace Mario Ibramitch"-
Poi la ragazza spostò lo sguardo sulle date di vita e di morte delle tombe, e spalancò gli occhi sbalordita : -Accidenti! Queste persone sono vissute quasi quanto te, nonno! Guarda ... i due uomini hanno raggiunto i centoventidue anni e la donna centoventisette!-
-Proprio così- disse l'anziano sorridendo con le lacrime agli occhi. -Adesso ho bisogno di togliermi un peso. Non mi resta più molto tempo, perciò vedrò di fare il prima possibile. Ho già fatto visita alla tomba di mia moglie e a quelle dei miei tre amici per l'ultima volta. Ora devo rivelati una cosa prima di partire per l'ultimo dei miei viaggi-
-Nonno ... che stai dicendo?- chiese la ragazza preoccupata dalle parole dell'anziano.
-Ora ti spiego tutto. Vieni qui, e siediti per un'ultima volta accanto a tuo nonno Lyon- disse l'anziano sedendosi su una panchina. La ragazza fece lo stesso.
-Vedi cara- disse il vecchio. -Ora sono le otto del mattino. Vale a dire che, fra circa tredici ore, alle nove spaccate, io compito l'incredibile età, mai raggiunta da nessun uomo mortale, di centotrentacinque anni-
-Ora- continuò Lyon incupendosi. -Sappi che, allo scoccare del mio centotrentacinquesimo compleanno, io, qualunque cosa tu faccia, me ne andrò da questa terra per raggiungere la nonna-
-Nonno ... ma che stai dicendo?- chiese la ragazza spaventata. -Non fare così ... non puoi sapere quando te ne andrai!-
Lyon le accarezzò una guancia : -Invece lo so bene, piccolina, e da molto tempo ormai, così come lo sapevano le tre persone sepolte in quelle tombe. Ma bando alle ciance, saprai tutto a breve-
-Voglio raccontarti la mia storia, nipotina cara- disse con un sorriso. -Non la storia della mia vita che ti ho sempre raccontato, quella è solo la vita di un uomo normale. No, parlo della mia nascosta storia, quella che non ho mai raccontato a nessuno, la storia in cui ottenni questo-
Lyon estrasse dal cappotto uno strano oggetto circolare, che riluceva continuamente di parecchi colori e emanava una sorta di aura benigna, quasi fosse la reincarnazione della tranquillità.
-Che cos'è?- chiese la ragazza prendendolo tra le mani.
-Ora te lo rivelerò- rispose Lyon. -Questo, nipotina, è ciò che mi rimane di un'avventura fantastica, a parte ovviamente la mia longevità. Perché non pensare che sia vissuto tanto per cause naturali, no. Io vivo tanto per un altro motivo, che ora ti rivelerò-
Poi, con la mano raggrinzita, chiuse il palmo della ragazza, che ancora stringeva lo strano oggetto. -Questo ora è tuo, e spero che ti aiuterà a ricordare la storia che ti racconterò, anche se probabilmente non ne avrai bisogno-
La ragazza emise una flebile risata : -Perché tanti segreti? Mi sembra di essere in uno di quei film in cui qualche vecchio baccucco comincia a raccontare come ha salvato il mondo o l'universo ...-
-Bé ... ci sei andata vicino- disse Lyon con un sorriso.
La ragazza spalancò gli occhi : -Mi vorresti far credere che tu hai salvato l'universo?!-
-Oh, no ... non ne ho salvato solo uno- disse Lyon ridendo. -Ma capirai poi. Per ora accontentati di sapere che, se ora sei qui, è per merito mio e delle tre persone sepolte nelle tombe di fronte a me ... ma ora mettiti comoda, e ascolta bene l'ultimo racconto di questo vecchio baccucco- |