I-ta-chi!
Ed
eccomi a postare un'altra fan fiction fresca fresca di contest. Spero
vi possa piacere, non avevo mai trattato questo personaggio, per cui
era
un po' un esperimento! Ringrazio la giudice per aver postato
velocemente i risultati e le altre partecipanti.
Fan
fiction classificatasi sesta a pari merito al Contest "Buon
Compleanno!" indetto da 13d08c81 (iaia).
La
Storia più Tenera:
"I-TA-CHI"
di Arwen88.
Autore: Arwen88
Titolo: I-TA-CHI!
Genere: Sentimentale.
Compleanno scelto: Itachi (9 Giugno)
Rating: Verde
Capitoli: 1
Avvertimenti: What if, One-shot.
Presentazione: Itachi ha sei anni, frequenta l'accademia ninja ed
inizia a rapportarsi con la realtà al di fuori della casa.
Come
può reagire un bambino così piccolo a concetti
come
"orgoglio" e "prestigio"? Sono concetti e realtà veramente
importanti se confrontate con la possibilità di essere
abbracciati da un genitore? Riuscirà Itachi nel giorno del
suo
compleanno a ricevere ciò che più desidera?
Note dell'autore: Ho preso in considerazione che Itachi fosse entrato
in accademia all'età di sei anni per "esigenze di
copione". La storia è tutta dal punto di vista di Itachi,
l'ho
scritta pensando che, nonostante fosse un genio, non è
escluso potesse vedere il mondo esattamente come tutti i bambini della
sua
età...
I-TA-CHI!
Il mio nome è Itachi Uchiha, del prestigioso clan
Uchiha.
Il prestigio del nostro clan è noto in tutta la terra del
Fuoco e anche oltre.
Questo mi riempie d'orgoglio.
Ho imparato sin da piccolo le parole "prestigio" e "orgoglio",
perché sono molto importanti.
Mio padre le ripete spesso. Quando parla...
Devo dare il meglio di me stesso, dimostrare di essere
degno del mio nome.
Qualche volta le dice anche la mamma, ma non tanto quanto
papà: lei talvolta mi
abbraccia. Sono
dei bei momenti.
Vorrei potessero essere più frequenti.
Purtroppo ora abbraccia di più il mio fratellino piccolo
Sasuke. Lui non fa altro che piangere... Però quando dorme
è
carino. Anche se non parla mai. Mamma dice che è
perché
è piccolo, ma che presto dirà la sua prima
parola:
probabilmente sarà qualcosa che ritiene importante, tipo
"mamma"
o "pappa".
Qualche volta per strada, fuori dal quartiere Uchiha, vedo altri
bambini, loro passano più tempo coi loro genitori.
È strano.
Vengono anche abbracciati più spesso.
Talvolta mi chiedo perché.
Qualche volta mi chiedevo che differenza ci fosse tra me e loro.
Un giorno camminavo al fianco di mio padre e gliel'ho chiesto, quel
giorno ho potuto
riconoscere l'"orgoglio" nella sua voce mentre mi diceva: "La nostra
famiglia è più prestigiosa".
Allora ho capito che l'essere prestigiosi è qualcosa di cui
andare fieri... ma non è qualcosa per cui si può
essere
felici.
Infatti nessun bambino Uchiha viene abbracciato quanto i bambini delle
altre famiglie.
Sarà poi così tanto importante il prestigio?
Non ne sono tanto sicuro... ma forse quando sarò
più grande lo capirò!
Qualche giorno fa all'accademia un bambino ha compiuto gli anni, ci ha
invitato tutti alla sua festa.
Ho chiesto a mamma se potevo andarci e lei mi ha detto
di sì, sorridendomi.
Mamma poi ha detto che il mio compleanno sarebbe stato il nove, solo la
settimana prossima!
Papà era in missione e forse non ci sarebbe stato, ma mamma
ha detto che mi farà la torta!
La festa del mio amico è stata divertente!
C'erano i palloncini e tanti dolci, abbiamo fatto un sacco di giochi e
ho riso tanto!
Ad un certo punto, sua madre ha detto che era il momento di
aprire
i regali e dopo ogni pacco che apriva lui era tanto rosso in faccia e
la persona che glielo dava poi lo abbracciava.
In quel momento ho pensato che non vedevo l'ora arrivasse il mio
compleanno: se
la mia famiglia era tanto prestigiosa forse avrei avuto ancora
più amici invitati e ancora più abbracci!
Poi il nove è arrivato.
Ho chiesto a mamma se potevo fare una festa e lei ha detto di
sì, che l'avrebbero preparata lei e mia zia, e probabilmente
avrebbero invitato molti amici di famiglia.
Purtroppo mio padre non era ancora tornato, ma mia madre mi disse di
non preoccuparmi e andare a scuola.
Quando sono tornato, ho trovato tutti gli amici di famiglia in casa.
Però... non c'erano palloncini... e c'erano solo due o tre
bambini.
Non è stato molto divertente.
Non abbiamo giocato a niente.
Ho seguito mamma in cucina e le ho chiesto se potevamo giocare, ha
fatto un sorriso strano che non sono riuscito a capire... Mi ha detto
che
il nostro clan era troppo serio per giocare. Ci sono rimasto male.
Però mi ha detto che presto avrei mangiato la torta e poi
avrei potuto aprire i regali.
Questo mi ha tirato decisamente su!
La torta era buonissima e poi è arrivato il momento dei
regali:
sentivo che il mio sorriso era enorme... non vedevo l'ora di essere
abbracciato da tutte quelle persone!
Il primo pacco era di mamma e papà, mamma ha detto che
l'aveva scelto mio padre.
L'ho aperto col cuore che batteva forte e dentro... dentro c'erano dei
kunai intarsiati. Bellissimi, certo, ma non so perché avevo
voglia di piangere.
Mamma mi ha accarezzato la testa e io l'ho guardata, aveva lo stesso
sorriso di qualche ora prima...
Un uomo alto alle mie spalle mi ha dato il suo regalo e io l'ho aperto:
altre cose da ninja. L'ho ringraziato e poi ho provato ad alzare le
braccia per essere abbracciato, ma lui mi ha guardato strano, mi
è sembrato confuso e sorpreso. Ho riabbassato subito le
braccia.
Ho aperto tutti i regali.
Nessuno mi ha regalato giocattoli, nessuno mi ha abbracciato.
Tutti gli adulti poi si sono messi a parlare di missioni e di decisioni
del Consiglio.
Mi sono ritrovato seduto sul divano da solo, avevo tanta voglia di
piangere.
Ho sentito un movimento affianco e mi sono ritrovato con Sasuke che
gattonava verso di me.
Mi si è fermato proprio accanto ed ha messo le manine sulla
mia gamba.
Lo sapevo che non sapeva parlare, ma mamma mi ha detto che lui capisce
quello che gli si dice, così ho provato a farlo parlare: ho
avvicinato la faccia alla sua e gliel'ho chiesto lentamente, magari
così rispondeva!
-Qual è la cosa più importante per te?-
Ha iniziato a fare dei strani versi... roba tipo "A-A-I!",
così gliel'ho richiesto!
-Qual è la cosa più
importante per te?-
-I-I-I-TA-CHI!-
Non ci credo... io?
-Io?-
-A! I-TA-CHI!-
La sua parola! Sono io! Sono io!
Ha un sorriso enorme, è bellissimo!
Mi è venuto spontaneo ricambiarlo e... ha tolto le manine
dalla
mia gamba e le ha messe sulla mia faccia... era un abbraccio! Non
proprio fatto bene magari, ma pur sempre un abbraccio!
Era il mio regalo! Il mio regalo con l'abbraccio!
Che bello!
Ho preso Sasuke e l'ho abbracciato forte! Beh, non troppo,
sennò
gli facevo male: l'ho tenuto così finché non si
è addormentato...
Sono contento, ho ricevuto dal mio fratellino il regalo più
bello!
Spero
vi sia piaciuta, se vorrete lasciare un commentino mi farà
naturalmente piacere. Ringrazio ancora la giudice e le altre
partecipanti al contest, non vedo l'ora di leggere le loro storie!
Appena ho tempo passo!
E il banner è bellissimo!!!
"I-TA-CHI" di Arwen88.
Grammatica e lessico: 8.5/10 punti
Stile e forma: 3.5/5 punti
Originalità: 9.5/10 punti
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10 punti
Attinenza al tema: 9.5/10 punti
Impressioni personali: 5/5 punti
Totale: 44/50 punti
Giudizio:
Originale
e commovente. Un Itachi bambino che viene costretto dal prestigio e
dall'orgoglio a non poter assaporare ciò che l'infanzia
dovrebbe significare per tutti. Una barriera invalicabile che una mente
ancora immatura non riesce a concepire. Perché è
difficile convincersi che è meglio un set di armi piuttosto
di un giocattolo come regalo, o che il prestigio è
più importante dell'affetto. Nel vortice di tristezza, solo
una cosa riesce a far sorridere nuovamente quel bambino cresciuto
troppo in fretta. Il regalo più ambito e l'abbraccio della
persona a cui tiene di più. Sembra quasi di trovarsi davanti
ad un inno all'infanzia ed una critica nei confronti di coloro che non
permettono ai bambini di viverla nel modo giusto. Nota dolente della
storia, lo stile. Benché conscia del fatto che il punto di
vista sia quello di un bambino, ho avuto la sensazione che lo stile
fosse poco curato. E i puntini di sospensione sono sempre tre. Il tema
è stato ampiamente rispettato e non posso far altro che
farti i complimenti per questa storia.
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