E rieccoci qui
a sintonizzarci su queste frequenze (???).
Questa volta
il contenuto è diverso, anche perché far
interagire Masamune e Mitsunari senza che ci scappi il morto
è maledettamente difficile. Lieta di aver limitato il tutto
ad una minaccia non concretizzata.
In fondo
Hanbei gliel'ha detto a Mitsunari di non andare a rogne!
Iniziativa: Questa
storia partecipa al contest “Christmas Game! Puzzle
Time!” a cura di Fanwriter.it!
Numero
Parole: 492
Prompt/Traccia:
“Sono certo che tu sia nella lista dei bambini
cattivi!” “Tu a breve sarai in quella
dell’ospedale”
Nota:
ModernAU
Che
tra lui e Ishida non corresse buon sangue era noto ai più da
diverso tempo.
Masamune avrebbe voluto evitare di incrociarlo in quel mese,
ma ci teneva almeno a dare il suo regalo a Yukimura prima di partire
per tornare a casa.
Ovviamente Ishida Mitsunari doveva confermare, come al
solito, la sua preziosa essenza di spina nel fianco. Non lo sopportava,
non ne ha mai fatto mistero. Ancora non riusciva a capire come
effettivamente quella pallina di burro che prendeva il nome di Yukimura
riuscisse effettivamente a condividere il suo spazio vitale con uno
come Mitsunari. Ieyasu effettivamente aveva accennato qualcosa a
riguardo di coinquilini fuggiti disperati da quell'appartamento, ma a
quanto pareva Sanada resisteva stoico lì dentro senza
apparenti problemi o psicosi.
Yukimura comunque ancora non c’era, e Masamune si
trovava seduto sul divano del piccolo salotto fissando il pavimento.
L’attesa di Sanada già era un supplizio per lui,
ma attenderlo con Mitsunari nello stesso spazio vitale era una mera
violenza nei suoi confronti. Mitsunari di suo non gli aveva prestato
attenzione, preso come era dall’imminente sessione di esami,
e si era presto ritirato nella sua stanza non offrendogli nemmeno una
tazza di té.
Masamune sospira, quasi spalmandosi sul divano. In Giappone
le festività natalizie erano tristi. Ricordava con una certa
malinconia i suoi inverni a Los Angeles, con la città
addobbata a festa, Babbi Natale ovunque guardasse e cibo che sembrava
crescere davvero sugli alberi. Era sempre emozionato, e per tutto
dicembre cercava di fare il bravo bambino così da non dover
mentire troppo a Santa
Claus per meritarsi i suoi regali. Se ci ripensava, Kojuro
aveva sfruttato la cosa al meglio e lui ci era anche cascato come un
povero fesso.
In Giappone era tutto completamente diverso.
C’erano le luci, vero, ma Masamune proprio non riusciva a
cogliere la stessa atmosfera. Era quasi deprimente.
Con la coda dell’occhio Masamune nota Mitsunari
uscire dalla sua stanza con un libro in mano, ringhiando parole
incomprensibili di cui metà però erano parolacce
che capiva fin troppo bene. Il ragazzo ride dentro di sé,
quasi impressionato da quel lato così scomposto di Ishida, e
gli viene quasi voglia di scherzarci su.
« Sono certo che tu sia nella lista dei bambini
cattivi! Tutte quelle parolacce non si dicono! » gli sembra
di tornare adolescente e di sentire Kojuro che lo rimproverava, e la
cosa lo diverte ancora di più. Ciò che Masamune
non aveva tenuto in conto, lui con la sua carriera universitaria che
ormai colava a picco, era quanto fosse pericoloso uno studente di
economia sotto una sessione di esami che non capiva una fava di quello
che stava studiando. Esattamente, quello che era Mitsunari in quel
momento.
« Tu a breve sarai in quella
dell’ospedale! » gli ringhia questi, con voce quasi
tombale, facendo impallidire Masamune che quasi desidera sprofondare e
farsi inghiottire dal divano. Pregò che Yukimura arrivasse
presto, o sicuro di lui non sarebbe rimasto nemmeno un capello.
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