Il fantasma della Guerra

di martina_1534
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Era lì davanti a me, con gli occhi che mi fissavano.
Lo spirito di un uomo mi parlava, ansioso.
“Dovete aiutarmi, ho bisogno d’aiuto.”
Non riuscivo a credere a ciò che si poneva dinanzi ai miei occhi: uno spettro che invocava il mio aiuto.
“Placati spirito, dimmi di cosa hai bisogno.”
Ero sbigottita dalle mie stesse parole, ero forse brilla? Avrei giurato di no, ma in quel momento tutto mi sembrava causato dal’ alcool.
“Tanti anni fa, durante la Seconda Guerra Mondiale, abbandonai la mia donna per andare a combattere nel’ esercito. Le dissero che l’avevo tradita per vendicarsi di me”
Ero commossa da quella storia, a tal punto da guardare il mio, al mio fianco, con gli occhi colmi di lacrime. Volevo dirgli qualcosa ma non riuscii ad esprimere nulla.
“Lei non è morta, è viva. Ha trovato la fonte dell’eterna giovinezza. Voglio parlare con lei, lasciami entrare nel tuo corpo per favore.”
Acconsentii d'istinto e lui entrò. Mi diressi, istintivamente, con il mio ragazzo al mio seguito, in una casa al di fuori del bosco. Arrivati, entrammo.
“Ciao” dissi, in un tedesco che non conoscevo.
La ragazza si girò e mi fissò.
“Ciao” rispose, sempre in tedesco, lei.
“Non ti ho tradita” spiegai.
“Frederick non mi disse questo”
Un minuto di silenzio. Il fantasma si sentiva chiaramente tradito, potevo provarlo io stessa.
“Andai in guerra e morii. Guardami negli occhi e leggi le mie verità.”

La donna pensò per un attimo e poi disse: “Ti leggo, ti perdono e ti amo. Da’ pace alla tua anima e presto verrò da te.”
Il fantasma, finalmente felice, abbandonò il mio corpo e svenni.
Mi svegliai di nuovo nel bosco, con il mio uomo accanto. Il fuoco era ancora acceso. Pensai subito ad un sogno ma nelle fiamme trovai inciso “Grazie” in tedesco.





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