Christmas
Box
“I
love you and you love me
And
that’s the way it’s got to be
I
knew it from the start
‘Cause
Christmas ain’t the time for breaking each other’s
heart”
(The
Ramones – Merry Christmas (I don’t wanna fight
tonight)
Imbronciato
e ancora disteso sotto le coperte fissa il soffitto mal pitturato come
se fosse
quello l’origine di tutti i suoi mali. Sasuke Uchiha
è sempre stato un tipo
mattiniero, a differenza dei suoi coetanei non riesce mai a svegliarsi
più
tardi delle otto e mezza e gli risulta inconcepibile il fatto che
Uzumaki
riesce a restare a rotolarsi fra le coperte anche oltre l’ora
di pranzo. Però
Sasuke è comunque un essere umano e se va a dormire alle
quattro di notte dopo
aver bevuto un discutibile numero di birre e whiskey non possono
svegliarlo
alle sette di mattina con della rumorosa musica punk e credere di poter
sopravvivere.
Poco
importa
se quella è la mattina di Natale.
Svogliato
ma comunque con una sostanziosa furia omicida in corpo Sasuke si mette
seduto e
guarda la porta della stanza lasciata socchiusa con gli occhi
assottigliati in
due fessure. Sente persino gli schiamazzi dell’Haruno e
dell’Uzumaki.
Ciabattando
come il peggiore dei pensionati esce dalla minuscola camera da letto
(che basta
appena per contenere il letto microscopico)
e appena spalanca del tutto la porta i Sex Pistols che
cantano Jingle
Bells lo colpiscono in faccia in tutta la loro violenza. Non capisce se
siano i
sintomi del post-sbornia o se l’intenzione dei suoi
coinquilini sia davvero
quella di svegliare l’intero edificio.
“Buon
Natale, Sas’ke!” bercia Naruto appena lo vede e
ignorando totalmente il tic all’occhio
sinistro. Sta ballando al centro della stanza con Sakura rischiando di
colpire
prima il divano, poi l’albero e la televisione. La ragazza
porta sulla testa
rosa un cappello da Babbo Natale che le sta leggermente grande e le
scivola
davanti agli occhi mentre l’altro ha incastrato nella zazzera
bionda un
cerchietto con le corna da renna aggrovigliate nei fili delle luci di
natale.
“Buon
Natale!” fa eco Sakura raggiante mentre piroetta e rischia di
buttare la
televisione a cassettone giù dalla mensola.
Sasuke
ipotizza invece di rispondere che entro le dieci di quel minuscolo
bilocale non
sarà rimasto nulla. Preso dalle considerazione dei danni che
i due terremoti
formato tascabile dei suoi migliori amici avrebbero potuto causare non
si
accorge che il suo migliore amico gli si è gettato addosso
in quello che
dovrebbe essere un abbraccio ma risulta un tentato omicidio.
“Usuratonkachi”
ringhia cercando di levarselo di torno mentre quello è tutto
intento a fargli
feste come un cane. Come fanno quei due mentecatti ed essere
così pieni di
energie? Eppure ricorda che la sera prima nemmeno loro, soprattutto
loro, non
ci sono andati giù leggeri.
Bah, la magia
del Natale.
Fatto
sta
che Naruto sembra essersi tramutato in un bambino particolarmente
esagitato che
ha preso a gridargli nello orecchie che “E’
arrivato Babbo Natale!” e “Apriamo
i regali!”
Sakura,
l’infame,
non fa nulla per aiutarlo e anzi prende la sua fedelissima Polaroid
Model 1000
iniziando a scattare foto all’aggroviglio che hanno formato
sul pavimento in
mezzo ai balocchi. Poi, si inginocchia accanto all’albero
storto e spelacchiato
che per l’occasione hanno addobbato e afferrate due scatole
impacchettate
gliele tira addosso concentrandosi per mirare loro la testa.
Il moro
la
fissa passivamente visto che il suo unico pensiero coerente va a una
dose
letale di caffeina mentre Naruto rigira il suo pacchetto fra le mani
estremamente estasiato e poi con esagerato entusiasmo inizia a
scartarlo manco
volesse distruggerlo in briciole.
Sasuke
non
ricorda esattamente quand’è stata
l’ultima volta che ha festeggiato il Natale,
forse doveva essere molto piccolo. Cioè, ovviamente da
quando conosce quei due
scemi la sera della Vigilia e il pomeriggio se ne va a zonzo per la
città a
gelarsi le gambe perché –sempre
per i due
scemi già citati – è
divertente, ma è effettivamente passato troppo tempo
dall’ultima volta che si è svegliato la mattina
presto del venticinque Dicembre
per scartare i regali sotto l’albero. Anzi, se fa bene i
conti è da quindici
anni che non ha un albero di Natale dentro casa.
“O-i!”
una
manata sulla spalla lo fa riscuotere dalle sue fisime mentali
–che non possono
mancare nemmeno a natale! – e il pacchetto quasi gli scivola
dalle dita. Guarda
assassino il biondo e poi veloce inizia a scartarlo in maniera
scomposta sotto
lo sguardo trepidante di Sakura.
Dalla
plastica per imballaggio tira fuori una piccola cornice semplice in
legno
dipinto di azzurro chiaro dove dietro il vetro è stata
incastrata una loro
vecchissima foto. Dovevano avere tredici anni, Sakura teneva ancora i
capelli
lunghi e Naruto quell’orribile tuta arancione e blu. Si
ricorda quel giorno, l’avevano
fatta fuori da un supermercato in una macchinetta del fototessera. Era
uno dei
primi anni in cui avevano iniziato a sopportarsi tutti e tre. Fissa il
sé stesso
più giovane chiedendosi se quella sua nostalgia, erano tutti
e tre più
sorridenti e senza occhiaie con i visi più rosei e i capelli
meno spenti. I tre
bambini nella foto sembravano molto più felici di quanto lo
fossero adesso.
“Waaa, grazie Sakura!” ancora
una volta è
Naruto a distoglierlo dai suoi pensieri mentre ammira il regalo
–uno zaino
fatto a rana decisamente comprato nel reparto bambini.
Haruno
congiunge le mani sotto il mento come se stesse facendo una preghiera e
socchiude gli occhi in un morbido sorriso.
“Aspetta,
aspetta” continua a vociare il biondo “adesso tiro
anche io fuori i vostri
regali” e trafuga sotto l’albero tra la carta
colorata.
Sakura
trova
dentro il proprio pacchetto l’ultimo disco dei Sonic Youth
con tutti i pezzi
speciali mentre Sasuke fatica a trattenere un sorriso davanti alla
biografia di
Syd Barret. Gira il libro guardando il retro della copertina dove
spicca una
delle sue brillanti uscite:
“La
sua band ha un nome molto originale. Ma chi ha
suggerito il nome Pink Floyd?”
“Gli
alieni!”
Lo apre
e
da dentro scivolano fuori delle fotografie fatte con la polaroid di
Sakura.
Sono tutte foto sue e di Naruto fatte di nascosto.
Alza lo
sguardo sui proprio compagni e sente una stretta attorno al cuore come
se fosse
affetto –ok, questa è la Magia del Natale
– ed è improvvisamente felice perché
ha ricevuto dei regali scemi ma gli piacciono davvero tanto ed
è felice
nonostante gli sembri di avere in testa un martello pneumatico. Ed
è felice di
vivere in un bilocale minuscolo e caotico con un lettino
così piccolo che devono
incastrarsi come pezzi di puzzle con gli unici due esseri umani che
riesce a
sopportare.
Senza
dire
una parola e sotto gli sguardi allibiti di Naruto e Sakura
–perché Sasuke non
sorride mai alle sette di mattina, è matematico –
si ridirige verso la camera
da letto. Quando torna regge in mano un unico e piccolo pacco privo di
fiocco.
Sakura
sbatte le palpebre confusa, le ha ancora nere e sbavate di trucco.
“Ma tu...”
“...non
ci
hai fatto un regalo prima!” termina invece Naruto al settimo
cielo strappando
il pacchetto dalle mani pallide.
“Tze”
commenta il moro seccato da tutto quell’entusiasmo.
I due
ragazzi si siedono per terra iniziando a scartare.
“...calze
nere?” comanda confuso Naruto tirandole fuori.
Sasuke
alza
lo sguardo al cielo. “Quelle sono per Sakura. Almeno la
smetterà di andare in
giro con le calze rotte”
A quel
commento la ragazza arrossisce sulle guance e borbotta qualcosa che non
deve
essere molto carino.
“...uno
shampoo?” continua la raccolta allora anche lei confusa.
Ancora
una
volta l’Uchiha è costretto a spiegare:
“Naruto deve capirla che non può usare
il bagnoschiuma sia per il corpo che per i capelli”
“...un
ricettario?”
“Non
ho
intenzione di essere la vostra cameriera per sempre”
“...verdura
in sacchetto?”
“Se
vi
limiterete alla carne morirete entrambi giovani”
“Un
buono
sconto dal parrucchiere?”
“Sakura,
la
tua ricrescita fa piangere tutti”
“Un
vocabolario tascabile?”
“Almeno
impari qualche parola nuova, Naruto”
“Due
pupazzi?”
“Sì,
almeno
di notte smetterete di starmi appiccicati”
Poi,
silenzio. I due ragazzi fissano il fondo della scatola con gli occhi
sbarrati.
“E’
quello
che penso io?” balbetta Sakura con gli occhi che si fanno
lucidi.
“Li
vedi
anche tu?” risponde invece Naruto con un sorriso ebete sulla
faccia.
A quel
punto Sasuke sbuffa fintamente infastidito, in realtà
è solo imbarazzato. “Sì,
quelli sono tre biglietti. Il nove Aprile a San Francisco. Per il
concerto dei
Nirvana” snocciola.
“Io...
io...” Sakura comincia a piangere guardando quei tre piccoli
fogli di carta che
al momento le sembrano il tesoro più bello del mondo. Naruto
non dice niente,
si alza solo e lo placca in un altro abbraccio-orso. Sasuke non
protesta.
Perché
è
Natale.
**
“Fa
freddissimo” protesta Sakura in un brivido quando accende la
macchina. L’abitacolo
si illumina e
subito fa partire il
riscaldamento. Sasuke sul sedile del passeggero davanti non risponde
mentre
Naruto, dietro, borbotta qualcosa di indecifrabile.
È
tardi,
non troppo, l’orologio della radio segna le 23:48, e la
strada è tutta buia per
eccezione del Bara Taka dal quale sono appena usciti dopo aver
festeggiato con
gli altri del loro gruppo. Naruto dietro sta tenendo abbracciata la
bottiglia
di Jack Daniels che Karin e Suigetsu gli hanno regalato.
Sakura
appoggia la testa allo schiena, non dovrebbe guidare lei ma dei tre
è quella
che ha bevuto meno.
La radia
sfuma le ultime note degli Oasis e la voce maschile del conduttore
invade l’abitacolo.
“Questi sono gli ultimi minuti della notte di
Natale!” dice con voce allegra e
grossa “Li lasceremo scorrere con questo pezzo dei Ramones, Merry Christmas (I don’t wanna fight
tonight).
Buonanotte!”
La voce
del
conduttore viene subito sostituita da quella di Joy Ramone e Naruto
dietro
ridacchia e comincia a cantare anche lui storpiando il ritmo e
sbagliando
qualche parola.
Sakura
scuote la testa divertita, Sasuke fissa ancora davanti a sé.
Si sente la testa
leggera e privo di cinture di sicurezza.
“Potremmo
fare sesso” esordisce nel silenzio dell’abitacolo
tra le note della canzone
rumorosa.
Haruno
sospira pesantemente. “Ti prego, non in macchina”
“E’
scomodo”
conferma Naruto abbracciato a quella bottiglia panciuta come un koala.
Torna il
silenzio per qualche altro secondo, poi il moro specifica.
“Tutti e tre”
Sakura
salta sul posto come punta da uno spillo. “Cosa?”
esala.
Al
biondo
invece scivola l’amata bottiglia dalle mani. “Ma
che schifo, io non mi metto a
fare sesso con uno sconosciuto”
“Non
hai
capito un cazzo, come al solito” sbuffa allora
l’amico. “Facciamo sesso tutti e
tre. Insieme”
Le
parole
galleggiano nell’aria man mano che assumono significato.
“Insieme?”
domanda Sakura.
“Insieme”
“Ma
tipo un
threesome?” indaga Naruto.
“Non
tipo”
fa una pausa “Ma un threesome”
Silenzio.
“Oh”
ancora silenzio, poi la bottiglia rotola sui sedili e Naruto si sta
togliendo il
giubbotto “Comincia a fare caldo, qui”
Sakura
annuisce concorde facendosi aria con una mano. “Ma come te ne
esci, Sasuke”
protesta arrossendo perché sì, ci sta pensando e
sì, le piace e sì, è ubriaca
pure lei.
L’interpellato
sorride minaccioso e sexy mentre si slaccia la sciarpa dal collo e tira
la zip
del giubbotto restando in camicia. Sakura non riesce a smettere di
fissarlo
ipnotizzata e sta inghiottendo oceani di saliva. Poi Sasuke si volta
verso i posti
dietro della macchina per incontrare il volto di Naruto il quale, quasi
istintivamente, si sporge verso il viso pallido scontrando le loro
labbra. Si
baciano con la bocca aperta in maniera animalesca, virile e quasi
brutale.
Naruto aveva stretto le proprie dita al colletto della camicia di
Sasuke per
stringerselo più vicino nonostante la scomoda posizione.
Sembra si stiano
divorando, meglio lottando: come se questo bacio sia la più
sanguinosa zuffa
che abbiano mai combattuto.
Sakura
si
appoggia una mano sulla fronte e si sente bruciare manco avesse la
febbre e
squittisce quando sente delle dita risalire sulla sua gamba fin sotto
la gonna.
“Cosa
dici,
Sakura?” le domanda Sasuke con la voce leggermente ansante
per l’impetuosità
del bacio e perché Naruto ha preso a leccare il suo collo
“Rompiamo anche
queste calze?”
La
ragazza
si sente la bocca completamente secca mentre annuisce e stringe le
cosce per
trovare sollievo in una leggera frizione.
“Perché
no?”
cerca di dire cinguettando. Perché no se alla fine li ama
tutti e due? Alla fine
tutto inizia con loro e finisce sempre con loro, perché non
dovrebbe essere
altrimenti?
“Già,
perché no” le fa eco Naruto, che ormai ha un
cortocircuito al posto del
cervello e lascia scivolare anche lui una mano sulla sua gamba
stringendo la
coscia possessivo.
Il
secondo
successivo si stanno baciando tutti e tre e nessuno capisci chi sia la
bocca di
chi, la mano di chi e Sasuke ha un po’ di mal di testa e ha
perso la camicia.
Sakura
ride
mentre appoggia la testolina rosa sul suo petto e Naruto le accarezza i
fianchi
e bacia con un sonoro schiocco la bocca dell’altro ragazzo.
Le calze nere ormai
strappate scivolano via dalle sue gambe e la gonnellina si solleva.
Sakura
comincia a giocare con i bottoni dei jeans di Naruto tastando la
durezza fin
troppo evidente.
“Facciamo
un gioco” propone allora il ragazzo biondo “Chi
trova le tette di Sakura vince!”
BUON NATALE!
Anche se
è
la vigilia xD ma domani sono impegnata tutto il giorno fra parenti che
manco so
di avere OuO
E nulla,
finalmente ho scritto la narusakusau! Erano secoli che aspettavo
questo momento perché sì, nella mia testa loro
tre fanno cosacce u.u
La
storia
fa parte della serie Grunge!AU smells
like teen spirits ambientata all’inizio degli anni
novanta a Seattle e ha
come protagonista il team 7 sotto lo stesso tetto ^^ Ovviamente, come
avete
visto le storie sono tutte auto concludenti e poco legate le une
all’altre se
non per il contesto
Spero vi
sia
piaciuta e di leggere qualche vostro commento c: un abbraccio e ancora auguri di Buon Natale!
Hatta
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