Be brave, princess | Bellamy Blake

di MaartiLorenz
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Danae Carter era una prigioniera dell'Arca. 
I suoi 17 anni l'avevano salvata: se avesse avuto un anno in più il cancelliere Jaha l'avrebbe fatta giustiziare. Nell'Arca non c'era posto per i criminali, traditori, sospettati: l'ossigeno era prezioso, le razioni di cibo e acqua pure, e andavano tenute per persone meritevoli, che rispettavano le leggi severe imposte dal Consiglio.
Danae, all'età di sei anni, aveva visto giustiziare suo padre, Harry Carter, accusato, ingiustamente dal Consiglio, di tradimento. Avevano accusato l'uomo sbagliato: non era stato lui ad ideare un attacco al Cancelliere, un attacco che venne represso dalle guardie facilmente.
Da quel giorno Danae non fu più la stessa: non sorrideva più, ma cercò di non "combinare guai" come aveva promesso a suo padre. Sua madre, Louisa Carter, andò in depressione per quanto accaduto, e diversi anni dopo si ammalò. Danae cercava di procurarle medicinali, anche quelli in più delle normali razioni permesse.
Nonostante ciò, sua madre non migliorava, anzi, peggiorava di giorno in giorno. Non voleva ascoltare i medici, perché tra loro c'era una donna appartenente al Consiglio, coloro che avevano ritenuto colpevole suo marito.
Andando avanti con i soli medicinali che le venivano procurati esclusivamente e misteriosamente da Danae, Louisa morì, lasciando sua figlia diciassettenne da sola.
Poco dopo la morte di sua madre Danae venne scoperta: il Consiglio venne a conoscenza che la ragazza aveva usato più delle razioni di medicinali permesse dalle leggi. Le aveva rubate? Le aveva barattate o aveva delle conoscenze capaci a farle ottenere le cure? Non importava, Danae era ritenuta una ragazza colpevole.
Fortunatamente aveva solo diciassette anni: questo le permise di essere solamente una prigioniera e non venne giustiziata; al compimento dei suoi diciotto anni poi, sarebbe stata fatta la revisione.
Cosi Danae si ritrovò in cella assieme a tutti i ragazzi al di sotto dei diciotto anni considerati "criminali".




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