Lil' Jack Lawrence, 32 anni, lunghi capelli neri e una grossa
montatura da vista, giaceva disteso sul letto ancora intatto
in
una stanza d'albergo. Dopo il live di quella sera si sentiva piuttosto
stanco, ma aveva deciso che per il momento non avrebbe ceduto ai suoi
occhi che ormai si chiudevano da soli (nonostante ciò gli
costasse immensa fatica): dal bagno era appena cessato il rumore della
doccia che scorreva ormai da quasi mezz'ora . Perchè Patrick
è sempre così lungo a lavarsi?
pensò il bassista che stava appunto lottando contro il sonno
aspettando di vedere emergere l'amico batterista dal bagno. Lo
sentì far confusione mentre si rivestiva e, quando
finalmente lo
vide comparire sulla soglia, stava per lanciargli una memorabile
filippica, ma nel vederlo ammutolì. Si aspettava di
trovarselo
davanti avvolto nel gigantesco pigiama di pile verde che era solito
indossare, invece sembrava vestito di tutto punto per uscire.
"E
ora che diavolo ti salta in mente? Prima pensavo fossi passato
giù per lo scarico della doccia ora che finalmente ti sei
deciso
ad uscire, non sei ancora pronto?" iniziò Jack con aria
seria.
"Ti sbagli, invece sono prontissimo!-ribattè Patrick, 33
anni
capelli di media lunghezza e barba di due giorni o anche più
non fatta per pura pigrizia- pronto per uscire a
fare qualche bella foto! Non so se ti ricordi, ma Brendan e Jack hanno
detto che stasera c'è una festa di non mi ricordo
più
cosa in città e sicuramente ci sarà qualcosa di
bello da
vedere no? Che ne dici?". Little Jack si fece pensieroso, poi scrutando
l'amico con aria di voler ricominciare nella sua invettiva disse:" Fa
quel che vuoi, le ore di sonno che perdi sono le tue non le mie- al che
Patrick fece una faccia molto stupita- Ti aspettavi che venissi pure
io?" .
"Bè,
diciamo che mi sarebbe
piaciuto avere un po' di compagnia, ma se ti pesa così
tanto.."
Detto ciò prese la macchina fotografica e fece per uscire,
quando il compagno gli bloccò la strada."Patrick, non so se
ti
sei reso conto che fuori sono 10 gradi" lo apostrofò
osservando
il suo abbigliamento(jeans, All Star, maglietta rigata a mezze maniche
e
l'immancabile gilet). "Mettiti almeno la giacca!"
Patrick per poco non scoppiò a ridergli in faccia, anche se
ormai era abituato al fatto che lil' Jack fosse molto protettivo nei
suoi confronti, trovava che la situazione sarebbe stata piuttosto
comica vista da un osservatore esterno: lui che tentava di uscire e
l'amico visibilmente assonnato e sul punto di addormentarsi in piedi
che gli sbarrava la strada brandendo un giubbotto a mò di
arma.
Decise che doveva immortalare il momento, così
scattò una foto
all'improbabile aggressore che gli si parava davanti, poi prese la
giacca dalle mani di quest'ultimo visibilmente attonito e si
avviò verso l'uscita con un "Grazie Jackie, buona
notte!".
Prima di chiudersi la porta alle spalle fece in tempo a sentire il
bassista che sbraitava:"Tu e il tuo flash me la pagherete! Mi
ringrazierai domani quando non ti prenderai una ramanzina da Ian
per esserti preso la broncopolmonite! Maledetto.." il tutto seguito da
vari insulti che furono soffocati dalla porta chiusa e dal fatto che
Jackie stava probabilmente dirigendosi verso la tanto agoniata doccia.
Patrick si avviò lungo il corridoio scrutando i numeri sulle
targhette affisse alle porte 203, si dovrebbe essere questa,
spero..bussò
sperando di non essere investito da un'invettiva simile a
quella ricevuta poco prima dall'amico, ma stavolta da parte di uno
sconosciuto giustamente invespito per averlo svegliato a tale ora di
notte. La porta si socchiuse fermata da una catenella che la legava
allo stipite e comparve una massa di ricci biondi: "Chi è?"
chiese assonnato Brendan Benson-possessore dei capelli
sopracitati, 38 anni ma con la corporatura scheletrica di un
ragazzino-poi riconoscendo l''amico"Ah, Patrick entra pure, ma fai
piano che Jack qui è già in fase r.e.m.".
Effettivamente
Jack White-capelli neri, volto pallidissimo e di stazza un po' diversa
da quella del compagno di stanza, ma non per questo grasso, stessa
età del batterista- si era trasformato in un involtino di
coperte e sembrava dormisse più profondamente che mai."Non
riesco a dormire perchè l'amichetto qui russava come un
mantice
prima!" Si lamentò Brendan."Bene allora perchè
non lo
lasci qui col suo casino ed esci con me? Jackie di là non ne
vuole sapere". Patrick fece la faccia più supplichevole che
avesse mai fatto al che un cuscino lo colpì sul naso, ma non
arrivava dal suo interlocutore, che aveva per altro subito la stessa
sorte. "PESCE D'APRILE!!!" Jack si era alzato in piedi sul letto,
più sveglio che mai ed aveva bersagliato i due amici che ora
lo
guardavano in cagnesco."Prima di tutto non è aprile, ma
ottobre
e poi come fai ad essere così attivo che tre secondi fa
parevi
la bella addormentata nel bosco?" sbraitò Brendan."Ma caro
mio
consiste proprio in questo il pesce d'aprile no? Fingevo di russare per
tenerti sveglio e aspettavo l'occasione migliore per attaccarti!
Così ho pure preso due pesci con una sola rete! Ahah..poi
dai,
pesce d'ottobre suonava malissimo!" si difese Jack. "E ora che ci hai
preso che fai, ci mangi?"domandò Patrick tra lo spaventato
ed il
divertito. "No, credo che ora dormirò sul serio e
lascerò
dormire pure il caro Bumkin. Comunque che ci fai alle due e trenta di
notte ancora vestito e per giunta con la macchina fotografica nella
nostra stanza?" Patrick preparò un'altra faccia se
possibile ancora più supplichevole di quella precedente
e
spiegò:"Ti ricordi quella festa di cui mi avete perlato che
dura
tutta la notte e si fa una sola volta all'anno in questa
città?
Vado la per scattare delle foto, penso possano esserci soggetti
interessanti. Vieni?" Il compagno lo guardò sconcertato:"Ti
rendi conto che mi stai chiedendo di uscire a notte fonda dopo un
estenuante live e domani mattina dobbiamo pure alzarci presto per
metterci in viaggio?". Il batterista decise allora di tentare con un
po' di paroloni girando attorno alla questione:"Quindi questo
vorrebbe dire che la tua decisione definitiva è di non
venire
con me ma di stare qui a poltrire e tornare ad essere un rumoroso
involtino primavera di coperte?", ma il suo interlocutore non
ci
cascò:"Direi di si, buon giro Patrick-poi aggiunse con tono
pomposo- Brendan, vuoi accompagnare il mio caro amico qui
presente alla
porta per favore?" Brendan sbuffò ancora visibilmente offeso
per
il sonno perso a causa del pesce d'aprile e non si mosse,
così
Patrick decise di fare da sè e uscì dando la
buona notte
ai compagni.
Proseguì lungo il corridoio fino a che non trovò
le
scale, scese per quattro rampe e, quando si trovò nella hall
fece per uscire ma fu bloccato dal portiere E ora che succede?!
"Si è ricordato di consegnare le chiavi?" Ma ho proprio l'aspetto di un
delinquente? Questo tutte le volte che mi muovo mi chiede le chiavi!"No,
le ha il mio amico in stanza, le ho lasciate in custodia a lui."
Rispose Patrick sarcastico. Senza pensarci due volte il portiere con un
sorriso lo lasciò uscire raccomandandogli prima di portare i
suoi migliori saluti "Al signor Lawrence" Ma
guarda un po', se le chiavi le avevo io rischiavo l'impiccagione e
invece Jackie si becca pure i migliori saluti, questa non la
capirò mai!
Si avviò lungo lo stretto vicolo che portava
alla
strada principale, intravedeva già le luci sgargianti della
festa, improvvisamente in cielo balenò un magnifico fuoco
d'artificio Perfetto
come prima foto!
Anzi come seconda
si corresse poi ricordando ancora il volto inebetito del suo compagno
di stanza nonchè migliore amico, al che un ghigno tra il
malefico ed il divertito gli balenò sul volto, la
sua
espressione cambiò poi repentinamente diventando
visibilmente
sorpresa quando arrivò sulla via principale che era
tutta
un balenare luci e colori. Prese a scattare foto a qualsiasi soggetto
trovasse anche solo minimamente interessante, intanto si avviava verso
il fondo ella strada che sfociava in una piazza circolare circondata da
edifici di diverse epoche e stili architettonici, affiancati da stretti
vicoli che fungevano da accessi secondari.
Dopo aver scattato un'innumerevole quantità di foto, decise
che
voleva una panoramica completa della piazza, trovò quindi
che la
soluzione migliore fosse inoltrarsi per un pezzo in uno dei vicoli
secondari per avere una visuale quasi integrale. Aveva quasi raggiunto
il la posizione perfetta, quando gli si pararono davanti tre tizi due
dei quali incappucciati, mentre il terzo era calvo con grossi occhiali
da sole ed un foulard che gli copriva il volto dal naso in
giù.
Fu proprio questi a parlare:"Dacci la macchina fotografica!" Patrick
indietreggiò ma tenne ben salda la presa sull'oggetto
dell'attenzione dei loschi tizi."Neanche per sogno!"replicò
con
tutta la cattiveria che poteva trovare in lui. Quello che sembrava
essere il capo del trio tirò allora fuori un
coltello:"Ripeti
ora se hai il coraggio!" il batterista
indietreggiò ancora
di un passo e ripetè ciò che aveva detto prima,
stavolta
con meno enfasi. Mentre i due incappucciati stavano di guardia
all'entrata del vicolo, il capo si avventò su Patrick,
volò qualche pugno e qualche calcio, poi
sentì
qualcosa di freddo ed estremamente affilato penetrare poco sotto la
clavicola sinistra
sentì il sangue che colava caldo imbrattandogli la maglietta
poi, a causa dello strattone provocato dal tizio che era finalmente
riuscito a strappagli la macchina fotografica, cade a terra battendo la
testa sul duro porfido che rivestiva il fondo del vicolo. L'ultima cosa
che vide furono tre sagome che si allontanavano di corsa, poi non vide
più niente e sprofondò in una specie di dolce
sonno in
cui però gli era consentito pensare. L'ultimo pensiero che
ebbe
Patrick Keeler, fu che infondo non era doloroso come si sarebbe potuto
pensare, morire dissanguato a seguito di una coltellata.
pensò
*
Appena
Patrick aveva varcato la
soglia dandogli la buona notte, lil' Jack si era avviato maledicendo
l'amico verso il bagno e si era finalmente concesso una rilassante
doccia, dopodichè si era infilato sotto le coperte ed aveva
acceso il televisore nel vano tentativo di aspettare il ritorno del
compagno di stanza, ma dopo poco la stanchezza era finalmente riuscita
a prendere il sopravvento così, dopo un sonnellino di dieci
minuti dal quale si era risvegliato per il rumore della tv, si era
arreso ed aveva spento l'apparecchio cadendo poco dopo in un
profondissimo sonno. Gli pareva di essersi appena addormentato quando,
circa cinque ore dopo, la sua sveglia suonò svegliandolo
bruscamente da quello che sapeva sarebbe stato un lunghissimo sonno.
Inforcò gli occhiali e si striracchiò
energicamente
chiedendosi a che razza di ora avesse puntato la sveglia Patrick(che di
solito si alzava almeno un'ora prima dell'orario in cui doveva essere
pronto), dal momento che non l'aveva sentita. Prima di realizzare che
il compagno di stanza non aveva mai effettivamente fatto ritorno,
pensò di aver dormito così profondamente da non
aver
sentito l'assordante assolo di batteria che l'amico aveva come sveglia
da quando aveva comprato un telefono nuovo, poi si voltò
verso
la porta del bagno sapendo che se Patrick fosse stato li, a lui
sarebbe toccata un' attesa come quella della sera prima. Il suo
ragionamento crollò quando notò la porta aperta
ed il
letto del compagno intatto. Si alzò e prese a girovagare per
la
stanza in cerca di qualche traccia che lasciasse presagire almeno che
Patrick fosse stato li e magari già sceso a fare colazione,
ma
notò con sorpresa che tutto ciò che apparteneva
all'amico
era nello stesso identico posto in cui era stato lasciato al sera prima
Diamine, Patrick
è la
personificazione del disordine, non può essersi alzato,
lavato,
vestito ed essere uscito senza fare il minimo rumore e soprattutto
senza mettere la sua parte di stanza a soqquadro!
Si precipitò in corridoio e andò a
bussare alla
stanza 203. "Chi è?" chiese Brendan, "Sono Jack, APRI!"
rispose
il bassista con tono concitato."Ehi, Jackie calmati! Che c'è
Patrick ha tentato di mangiarti al posto della colazione?-poi
diventò improvvisamente serio notando che l'amico era sulla
soglia delle lacrime-che succede Jackie? PARLA!"
"Patrick è sparito! Si è volatilizzato! Inizio a
pensare che non sia tornato ieri sera.."
Nel frattempo si erano addentrati nella camera dove un assonnatissimo
Jack sedeva sul letto sfatto guardando il telegiornale locale. "Volete
fare un po' meno casino voi due?! Che succede già alle sette
e
mezza di mattina?"
"Jack, ieri notte Patrick non è rientrato."
Spiegò
Brendan. Nell'istante in cui Jack si voltò verso l'amico, il
giornalista annunciò:"Ed
è di poco fa la notizia che alla festa di ieri notte, dove
tutto
sembrava essere proceduto per il meglio, è avvenuta una
colluttazione in cui purtroppo un uomo ha perso al vita, sembra si
tratti di aggressione a scopo di furto, non è stato rivelato
il
nome della vittima, ma le autorità competenti hanno
dichiarato
che la famiglia è stata avvisata e tra poco un
familiare
procederà al riconoscimento del cadavere. Passiamo ora allo
sport..."
I tre si guardarono attoniti e sconvolti, era mai
possibile che quella notizia parlasse proprio del loro amico?
In quell'istante Ian Montone, il manager, entrò
nella stanza che era stata
evidentemente lasciata aperta per la fretta e vide la tv accesa e le
espressioni interrogative sui volti del terzetto:"Ah, stavate guardando
il tg...bè dunque sapete..insomma, avete sentito..stavo per
venire a dirvelo..Cindy è appena partita da Nashville.. lei
e
Craig saranno qui in un paio d'ore e..oh bè ragazzi si
è
lui. Mi dispaice tantissimo."
Lil' Jack si accasciò al suolo seduto abbracciandosi le
ginocchia e nascondendo la faccia tra le bracia, Jack si
chinò
subito in soccorso dell'amico, a quel punto Ian si rivolse all'unico
rimasto in piedi:"Brendan so che è un momento sconvolgente
per
tutti, ma non possiamo assolutamente lasciare la gente così
ed
annullare semplicemente le date, dobbiamo dare l'annuncio alla stampa
con una conferenza, anche brevissima, ma dobbiamo. Credimi, sono
sconvolto quanto voi e so che è il momento meno adatto per
affrontare i media, ma non possiamo fare altrimenti." Brendan sembrava
in uno stato di trance e rispose con voce automatica che l'avrebbe
detto agli altri, così il manager disse che avrebbe pensato
lui
a chiedere se potevano usare la sala conferenze dell'hotel e li avrebbe
poi tenuti informati.
*
Seduti dietro
il lungo tavolo nella sala conferenze, decisero che sarebbe stato
Jack a parlare, dal momento che lil' Jack era sull'orlo del collasso e
Brendan sembrava essere diventato un automa. Dopo aver fatto il punto
della situazione, i tre si erano già alzati e stavano per
andarsene, quando all'improvviso dal manipolo di giornalisti
arrivò una domanda: "Cosa pensate di fare ora? Troverete un
altro batterista?". Lil' Jack si voltò di scatto tornando
sui
suoi passi e, con tutta la rabbia che aveva in corpo , rispose:"Al
mondo
potranno esserci anche un miliardo di batteristi migliori di Patrick,
ma nessuno potrà mai sostituirlo. E con questo ho chiuso!"
Uscirono dalla sala e raggiunsero in silenzio la stanza di lil' Jack
dove li aspettavano Craig e Cindy, la ragazza di Patrick. Appena
entrati il bassista si buttò sul proprio letto e venne
subito
soffocato dall'abbraccio di Craig Fox, chitarrista e leader dei
Greenhornes, nonchè condivisore del titolo di migliore amico
con
Patrick."Dai Jackie sfogati, poi preparati che si torna a casa." dopo
questa esortazione, Jackie lanciò un urlo tremendo, poi
all'improvviso si risvegliò su quello stesso letto.
Non fece in tempo a realizzare dove si trovava che vide Patrick
preoccupato uscire dal bagno:"Jackie ti sembra il modo di urlare? Che
succede?" il bassista lo guardò visibilmente stupito poi
tentò di abbozzare un discorso."Ma tu non eri...Ian ha
detto..poi Craig e Cindy.."Patrick lo guardava come se al posto
dell'amico ci fosse un cammello e disse:"Jackie, non so quale assurdo
scherzo tu abbia architettato con gli altri due amichetti nella stanza
di la, ma se fai così rischi di mandare tutto a monte caro
mio-poi facendosi supplichevole-vieni con me a far qualche foto alla
festa?"
Lil' Jack non ci pensò due volte, fece la doccia
più veloce che avesse mai fatto, si vestì e
insieme
all'amico andò a bussare alla stanza 203. Ad aprire fu
Jack(al
che lil' Jack rimase deluso, non gli sarebbe dispiaciuto assistere di
nuovo al pesce d'ottobre o d'aprile che dir si voglia)che
lanciò
ai due parecchi insulti per averlo svegliato ed aver compromesso il suo
"Sonno sacro". Quando poi Patrick si azzardò a chiedere se
nemmeno Brendan volesse andare con loro, dall'interno arrivò
chiaro e distinto il grido:"Jack, dì a Patrick che
se non
se ne va immediatamente glie la faccio ingoiare la macchina
fotografica!"
I due proseguirono allora verso l'uscita dove un allegrissimo portiere
salutò con esagerato entusiasmo little Jack e fece una
smorfia
quando Patrick gli consegnò le chiavi. Arrivati alla piazza,
Patrick volle andare in uno dei vicoli laterali a fare una foto alla
piazza intera, seppur con molto timore Jackie lo seguì Se Jack non ha fatto il pesce
d'ottobre a brendan come nel mio sogno, perchè qui dovremmo
trovare tre maniaci assassini?!, si chiese.
In effetti nessun maniaco assassino spuntò fuori per
aggredirli
e, circa tre ore dopo, realizzando di avere solo due ore di sonno,
tornarono in albergo.
"La vuoi una foto memorabile?" chiese il bassista all'amico.
"Certo!!!"
"Allora mettiti davanti alla porta della 203 e stai pronto a scattare!"
Pur non capendo, Patrick eseguì l'ordine, quando fu in
posizione
Jackie bussò più forte che poteva alla porta.
Pochi
secondi dopo comparvero due assonnatissimi ed altrettanto miancciosi
Brendan e Jack.
"Ora Patrick!"
Il batterista scattò, dopodichè lui e Jackie
corsero
più in fretta che poterono nella loro stanza. "Questa
rimarrà nella storia!!"disse il bassista.
"Si e magari anche sulla copertina del prossimo album che ne dici?"
Così, esausti ma estremamente divertiti, i due compagni si
misero a letto per godersi le poche ore di sonno rimaste prima di
proseguire per quel tour che sapevano, avrebbe riservato ancora molte
sorprese e divertimenti.
THE END!
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