Paura di morire
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Progresso - Campagna No Profit
Ogni
giorno una tastiera si sveglia e sa che sarà maltrattata da uno
scrittore incapace.
Mentre
tu stai comodamente seduto davanti al tuo computer a leggere
fan-fiction, c'è una tastiera che soffre.
Ognuno
di noi può fare qualcosa per aiutarla.
Puoi
dire a quello scrittore che è incapace, o incoraggiarne un altro perchè
non lo è.
Scrivi
una recensione!
Non
restare indifferente, il destino delle tastiere dipende anche da te!
---Paura di morire---
Alec
capì quasi subito di star sognando, fu sufficiente ricordare a se
stesso che era stato scaraventato da un demone attraverso la vetrina di
un
negozio di vestiti. Era evidente che non poteva star davvero camminando
tranquillamente
nei pressi della casa dei suoi genitori. Sentì un frullare di ali alle
proprie
spalle e si voltò di scatto.
«Jace»
lo salutò. Gli era mancato in quei giorni, ma era anche arrabbiato
con lui per averlo abbandonato mentre la situazione con i demoni
diventava
critica.
«Stai
bene?» domandò Jace. La sua voce sembrava quasi
avere una sfumatura preoccupata. Quasi, ripeté mentalmente
Alec, perché Jace non si preoccupava mai per lui.
«Mentre
non sentivo, i medici hanno detto a Izzy che potrei non passare
la notte, quindi direi di no. E penso di poter ringraziare te per
questo»
«Me?»
Jace assunse un’espressione a metà tra il ferito e lo stupito «Che
cosa ho fatto?»
«Che
cosa non hai fatto» lo
corresse Alec con voce tagliente «Non ci hai aiutati contro quei
venticinque
demoni che ci hanno intrappolati nel negozio. Te ne sei semplicemente
volato
via»
«Sì,
beh, c’era bisogno di me altrove»
«Bella
scusa, intanto potrei morirne»
«Perché,
hai paura di morire?» il tono di Jace era quasi beffardo.
«Io…»
Alec socchiuse le palpebre per pensare a una risposta e sentì Jace
volare via. Aprì gli occhi di scatto, ma ormai dell’angelo non c’era
più
traccia. Si sentì prendere da una rabbia mista a qualcosa che fece
fatica a
identificare, ma poi fu certo che si trattasse di disperazione.
«Sì,
ho paura di morire, va bene?» urlò Alec, senza che ci fosse più
nessuno ad ascoltarlo «Ho paura di morire perché so che tu non ci sarai
quando
succederà. Perché so che Izzy rimarrà da sola di fianco al mio letto in
ospedale finché non ci sarà più nulla da fare e tu non verrai. E poi
finirò
all’inferno a soffrire per tutta l’eternità mentre quassù la vita
continua come
se nulla fosse. Mentre tu continui la tua guerra come se nulla fosse.
Ho
paura della morte perché non voglio morire senza di te al mio fianco,
ma tu non verrai, perché tu non capisci. Non hai mai capito. Tutte le
volte che
ti parlo e non mi ascolti, io lo vedo, sai? Tutte le maledette volte
che mi
pianti in asso, tu lo sai quanto fa male? Ma tu non capisci. Non
capisci che io
lascerei i demoni e tutta la mia vita da cacciatore soltanto per stare
con te.
Verrei via in un posto che nessuno conosce per il resto dei miei giorni
se tu
me lo chiedessi. Soltanto che tu non me lo chiederai mai e io morirò in
un
letto di ospedale continuando a ripetermi che avrei almeno dovuto
trovare il
coraggio di dirti ciò che provo»
Sentì
di nuovo un frullare di ali alle proprie spalle. Rimase immobile,
mentre Jace gli si avvicinava con lunghi passi e si metteva proprio di
fronte a
lui. Aveva gli occhi lucidi. Senza dire una parola, poggiò due dita
della mano
sinistra sulla sua fronte. Fu allora che Alec si risvegliò.
Qualche
giorno dopo, Alec fu dimesso dall’ospedale. Isabelle lo portò in
macchina fino al loro rifugio, poi lo fece coricare come avevano detto
i
medici. Da quando suo fratello aveva riaperto gli occhi, lei non aveva
smesso
per un singolo attimo di sorridere.
«Torno
subito» disse «Tu cerca di riposare»
«Da
qui non mi muovo» la rassicurò Alec con un sorriso. Isabelle rise e
uscì, chiudendosi la porta alle spalle.
«Sono
felice che tu stia bene» disse Jace, materializzandosi di fianco al
letto di Alec.
«Tu…
Questa è opera tua?»
«No,
anche se mi piacerebbe poter dire il contrario»
«Jace,
senti… Riguardo a» Alec non sapeva cosa dire «Sai, l’altra volta…
In sogno, io ho detto delle cose che»
«Alec»
lo interruppe Jace «Va tutto bene»
«No
che non va tutto bene! Io pensavo…» si fermò un attimo «È che te ne
sei andato via in quel modo e io avevo davvero paura e volevo che
almeno
sapessi…»
«Alec»
ripeté Jace «Va tutto bene. Sono venuto per dirti che ti sbagli su
di me. Non lascerei mai Izzy da sola in ospedale al tuo fianco. Non
permetterei
mai che tu muoia senza avermi vicino»
«Jace…»
«Sì,
beh, volevo solo che lo sapessi» Jace d’un tratto parve imbarazzato
«Spero che tu ti rimetta presto, c’è ancora bisogno di te in questa
guerra.
Torno a trovarti quando stai meglio»
Prima che
Alec potesse dire qualunque cosa, l’angelo era sparito. Il
cacciatore scosse la testa e si lasciò andare indietro sui cuscini. Chi
lo
capisce è bravo, pensò.
The Magic Corner:
Ciao
a tutt* e grazie di aver letto questa prima fic della raccolta!
Innanzitutto,
permettetemi di ringraziare Rosa per il suo importante contributo alla
storia, che nasce da un suo prompt (Supernatural!AU:
Alec, credendo di morire a causa di una ferita piuttosto brutta
confessa i
propri sentimenti per Jace. Bonus se alla
fine si risveglia e non ha idea di come comportarsi) mandato sul gruppo
Facebook "We are out for prompt", anche se l'ho scritto fuori tempo
massimo ^^
In
secondo luogo, vi invito a lasciarmi una recensione se ne avrete tempo,
ma anche soltanto un prompt per messaggio privato, perché sarei molto
contenta di scrivere su richiesta questo genere di one-shot :) accetto
più o meno tutti i paring.
Detto
ciò mi dileguo. Che gli dèi siano con voi!
-Magic
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