“Tate cosa si fa da morti?”
“Quello che si fa di solito. Si gioca a carte, adesso tocca a te pescare”
Violet se ne stava da sola, in giradino, il sole non era ancora sorto e lei si ritrovò a girovagare per l’ennesima volta in quella casa come un’anima in pena. Tate le martellava nella testa. "Io ti amo, Tate" aveva rivelato prima del loro addio, sentimento che non era mutato.
Così, dopo anni senza pronunciare mai realmente quel nome, si dimenticò dei suoi genitori e chiuse gli occhi.
< Tate > lo sussurrò, perché sapeva che lui le era sempre accanto, seppur da lontano. O forse perché quando gli aveva detto di andare via, aveva urlato con tutto il fiato che un fantasma può avere in corpo, e voleva che il loro incontro fosse l’opposto.
< Tate > ripetè a voce più alta ma con una sfumatura di dolcezza.
< Tate > richiamò. Continuò a chiamare quel nome che le era tanto mancato pronunciare finchè non decise di aprire gli occhi, le lacrime che le rigavano il viso.
Tate era seduto sul prato accanto a lei. La ammirava e le sorrideva, era rimasto nella sua mente tale e quale.
Violet intrecciò le sue dita fredde con quelle, altrettanto, fredde del ragazzo, poi adagiò la testa sulla spalla di lui.
< Perdonami Tate >
Solo in quel momento si rese conto che non aveva sbagliato solo Tate, ma anche lei. Era stata molto egoista. Quando il suo cuore batteva ancora, quando aveva smesso di battere fino a quel momento.
Tate allungò l’altra mano, quella libera dalla sua stretta, e prese a passarla tra i suoi capelli.
< Promettimi che non mi abbandonerai mai. Promettimi che staremo insieme per sempre > disse.
Per la prima volta da quando era nata, Violet rispose senza esitazione.
< Per sempre > .
E, di questo, Violet Harmon ne era certa.
Angolo Saphira96 - Salve, sono nuova in questo fandom. Sono entrata da poco nell'universo di American Horror Story e mi sono perdutamente innamorata della storia tra Tate e Violet, perciò eccomi qui.
Ho deciso di pubblicare la storia tutta d'un fiato perchè era già pronta e mi noiava caricarla a puntate.
Spero di non essere caduta nel banale.
Autrice - Saphira96
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