DIARIO DI RENESMEE: UNA GIORNATA AL MARE.
Caro diario,
Oggi ero ancora mezza
addormentata, distesa sul letto a pancia in giù, mentre sentivo l’insistente e
fastidioso ticchettio della sveglia sul mio comodino e un delicato mormorio, inesistente
per un orecchio umano, di dolci voci dietro la porta della mia camera.
D’un tratto la porta di spalancò
e qualcuno piombò nella mia stanza.
Saltai per lo spavento - come ho
già detto, ero mezza addormentata e un risveglio del genere non è il massimo!
“ Renesmee Carlie Cullen- mi
rimproverò una voce dura e amabile allo stesso tempo- stai ancora a poltrire
sul letto? Ma non sai che giorno è oggi?!”
Borbottai un incomprensibile sì,
ero rimbambita dal sonno che mi aveva preso in quell’istante.
“ Allora alzati! I regali non si
scartano mica da soli!” rise mio zio Jasper.
M’illuminai alla parola regali:
questa parola aveva , per me , un effetto simile che avrebbe un registratore di
cassa colmo per Zio Paperone.
Probabilmente feci una faccia
buffissima, perché tutti si misero a ridere- zio Emmett più spassosamente di
tutti (come al solito).
“buon compleanno, Nessie!”
sorrise Jacob Black, che mi aveva svegliato un attimo prima.
A turno tutta la famiglia venne
ad abbracciarmi, prima i miei strepitosi genitori, Bella ed Edward, dopo i miei
bellissimi nonni Carlisle ed Esme, poi fu il turno dei mie zii, Emmett, Rose e
Jasper e …
Mi accorsi in quel momento che
Alice mancava all’appello, ma un attimo dopo sentii chiamare il mio nome e
Alice si presentò alla porta con una busta.
“ Hey piccola! Auguri!!!!”-mi
cullò calorosamente e mi porse la busta- “immaginavo che ancora non ti fossi
vestita, così ti ho portato qualcosa da metterti …”.
Zia era molto premurosa- e poi
continuò: “ ora sbrigarti che fra cinque minuti arriveranno Charlie e Sue, poi
c’è Seth che ti aspetta in casa …”.
Così dicendo fece uscire tutti
dalla porta, tutti tranne uno: Jacob.
In un attimo si sedette sul letto
e mi prese il mento.
La sua mano calda era perfetta;
mi avvicinò alle sue labbra e mi baciò appassionatamente.
Fu il mio primo bacio e fu
stupendo.
Da molto tempo fremevo dalla
voglia di quel bacio, lui, però, ripeteva sempre che ero troppo piccola; fui
così insistente che alla fine riuscii a fargli promettere che al mio 15°
compleanno fisico doveva darmi ciò che
aspettavo.
Si sentiva che anche lui fremeva
dalla voglia di quel momento.
Fu meraviglioso, ma alla fine fui
costretta a ritornare alla realtà, come aveva detto Alice, avevo poco tempo per
prepararmi e raggiungere casa Cullen.
Jacob uscì dalla stanza, per
lasciarmi un po’ di privacy per cambiarmi.
Lo devo ammettere: zia Alice ha
gusto in fatto di moda!
Mi aveva portato un vestito di
Chanel color rosso acceso e un paio di scarpe in tinta col vestito, adatte per
una giornata speciale come quella.
Uscii di casa il più in fretta
possibile e feci a gara con Jake per vedere chi arrivava prima a casa.
Lo stracciai, ma lui mi prendeva
in giro dicendomi che ci aveva fatto apposta: “ in fondo è il tuo compleanno”.
Comunque arrivammo in tempo per
sentire il campanello della porta suonare e Carlisle si diresse sulla porta con
una disinvoltura estrema.
Alla porta c’erano Charlie, Sue,
Seth e Leah; sorrisi non appena entrarono e li salutai cortesemente.
Tutti vennero a farmi gli auguri,
perfino Leah -con la quale non avevo mai avuto bei rapporti-; anzi aggiungo
pure che sembrava contenta di vedermi!
La sala da pranzo di casa Cullen
era tutta mirabilmente addobbata, però Alice non sembrava troppo fiera della
sua opera; ripeteva in continuazione che c’erano invitati non a sufficienza-
infatti eravamo solo io, Edward e Bella, Alice e Jasper, Emmett e Rose,
Carlisle e Esme, Sue, Charlie, Seth e Leah - ma come potevamo invitare altra
gente, solo loro conoscevano il mio problema di crescita … problema che
finalmente era terminato!!!
Da questo giorno in poi potevo
condurre una vita normale- bhè per quanto la mia vita si poetesse considerare
normale:, andare a scuola con i miei genitori, conoscere nuova gente, farmi
nuovi amici , ecc …
Fu l’ora dei REGALI, la mia
preferita!!!
Oltre al vestito che mi aveva
comprato Alice per l’occasione, ricevetti anche un computer di un modello
ancora non uscito- mi domando ancora come abbiano fatto a comprarlo-, Rosalie
mi aveva comprato un Trousse enorme, Jasper una chitarra acustica bellissima
dicendo: “ almeno Ed non sarà l’unico della famiglia a maltrattare gli
strumenti”.
Mio nonno Charlie decise di
regalarmi un libro:’ il gabbiano di Jonathan Livingston’ di Richard Bach e un bracciale
molto carino.
Ci furono altri regali e mio
padre si dedicò a suonare qualche pezzo al piano per allietare il tempo a tutti
ed io cercai di accompagnarlo con la chitarra, benché fossi ancora alle prime
armi.
La festa fu molto bella, ma la
parte migliore cominciò il pomeriggio, quando la visione di Alice si oscurò!
Infatti, Jake mi aveva organizzato
una bellissima e inaspettata sorpresa.
“ E ora inizia la vera festa!”
aveva affermato sorridendomi.
Mi fecero salire in macchina
senza dirmi dove andavamo e durante il tragitto vidi Sam, l’alfa dell’altro
branco di La Push, in mezzo alla strada.
La macchina si fermò vicino a
lui, che prese a parlare con mio padre.
Rapide occhiate, invisibili assensi
e poi Sam incrociò il mio sguardo.
Fino a un attimo prima i suoi
occhi erano seri, ma, non appena mi videro, s’illuminò e mi disse:
“ Auguri, Nessie! E benvenuta a
La Push! Pronta per la tua festa?”
Mi rivolsi a Jacob sbalordita,
non ci credevo: aveva convinto Sam di organizzarmi una festa alla riserva?ma
come aveva fatto?
Arrivati alla spiaggia scorsi il
resto del branco. Tutti andarono da Jacob, felici come se si fosse riunita una
vecchia famiglia che non si vedeva da tanto tempo.
Poi notai alcuni che salutarono
anche mia madre - probabilmente erano Quil ed Embry.
Poco dopo ci raggiunse anche
Charlie, Sue e i due licantropi di casa – il resto della mia famiglia di
vampiri non venne , sicuramente per non mettere troppo a rischio la riserva.
Arrivò anche Billy, il padre di
Jake.
Il sole non c’era, fortunatamente,
così da evitare che la pelle dei mie genitori luccicasse, ma la temperatura era
perfetta per fare il bagno.
Dalla spiaggia vedevo Charlie,
Billy e Sue chiacchierare, mentre noi altri spendevamo il nostro tempo fra
tuffi e schizzi dentro l’oceano.
Si svolgeva tutto a meraviglia,
ma a un certo punto mio padre lanciò un’occhiata a mia madre e disse:
“dobbiamo andare, Bella”e
rivolgendosi a Jacob “torneremo non appena tramonta il sole”.
Con un gesto fulmineo Jake
acconsentì e si voltò per vederli andare via, accogliendo , invece, un gruppo
di ragazzi scesi allora da un auto.
I ragazzi ci squadrarono subito.
Certo, vedere un gruppo d’indiani
così ben piazzati e con loro una come me, sembrava sicuramente strano.
Uno di loro, però, mi fissava
esterrefatto, continuando a sbattere le ciglia come per vedere se stesse
sognando; era biondo con i capelli tutti scompigliati e vicino a lui c’era una
ragazza con un’aria di ‘ capisco tutto io’.
Il giovane si avvicinò e si
presentò: “ ciao! Non ti ho forse visto da qualche parte?”, io negai subito e
lui riprese “ sai perché assomigli molto ad una ragazza che conoscevo …
Comunque, piacere io sono Mike Newton e lei si chiama Jessica Stanley”
“Io mi chiamo Renesmee e …” in un
lampo Jacob m’interruppe continuando lui la presentazione: “ ed è la mia
ragazza”.
Il giovane si rabbuiò, fissò per
un attimo Jake e capì che sarebbe stato meglio girarci alla larga; infatti, non
si avvicinò più anche perché il mio licantropo continuava a lanciargli certe
occhiatacce …
Il tramonto arrivò ben presto e,
non appena il gruppo di ragazzi se ne andò, ritornarono Bella e Edward;
accendemmo un falò ed io rimasi incantata a fissare i colori che la pelle dei
miei riflettevano e il branco che giocava con il cibo- avevo sicuramente la
stessa espressione di Charlie …
Seth mi riportò alla vita reale
chiedendomi: “ Nessie, sicura che non hai voglia di un panino?”.
Guardai disgustata la sua
proposta - il sangue animale era sicuramente più buono di quella schifezza
umana - ma accettai per non stravolgere troppo mio nonno, Carlisle ed Esme mi
avevano spiegato tante volte come bisogna comportarsi davanti agli umani -
umani.
Sempre per Charlie, evitammo
l’argomento sopranaturale e il discorso degenerò molte volte.
Ammiravo i dolcissimi sguardi che
i miei si rivolgevano, sentivo i discorsi di nonno, Sue e Billy, guardavo i
licantropi scherzare e percepivo i teneri occhi di Jake superprotettivi fissi
su di me; per un attimo il mio desiderio fu rimanere sola con lui, ma cambia
subito pensiero sperando che Edward fosse stato troppo assorto da mamma e non
mi avesse sentito.
Passarono alcune ore ed io alla
fine ero così esausta che non riuscii a trattenere uno sbadiglio.
Non passo inosservato e, ancor
prima di mio padre, Jacob disse:
“ per i piccini, è ora di andare
a nanna” e mi lanciò un sorriso da trentadue denti.
Odiavo quando mi trattava come
una bambina piccola!!!
Ci alzammo in piedi, fingendo di
essere arrabbiata con l’indiano, ma qualcuno disse che ero troppo simile a mia
madre … non ne capii subito il motivo e, allora, Edward mi spiegò:
“ Bella è un disastro quando si
tratta di mentire …” sorrise anche lui.
Salutammo a tutti e ci avviammo
in macchina; superato l’angolo mio padre affondò il piede sull’acceleratore e
in pochissimo tempo fummo a casa.
Jake mi accompagnò fino al letto,
tenendomi in braccio- ero troppo stanca e, in fondo in fondo, volevo essere
coccolata un po’ da lui…-.
Distesa sul letto mi diede un
bacio, quelli che solo lui mi sa dare, e mi sussurrò:
“ buon compleanno, amore mio!”
Subito dopo sprofondai in un
sonno profondo, ma con un sorriso stampato in piena faccia.
La tua piccola Nessie <3
Scrivere non è mai stata
la mia passione, io preferisco esprimermi attraverso i disegni, ma era troppo
complicato disegnare l’intera storia, così ho dedicato il mio tempo a scrivere
questa storia.
Non siate troppo cattivi,
in fondo è la mia prima FF …
La storia mi è venuta in
mente durante i miei viaggi mentali in pullman, se non studio mi dedico a
questo ed altro xD
Spero vivamente che vi
piaccia!!! Con affetto,
---RICA---