No ordinary family.

di sasaneki
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NO ORDINARY FAMILY.
21. Dannata e... bellissima



 
Se solo suo padre avesse potuto vederlo, probabilmente gli avrebbe fatto una lavata di capo all’istante – oltre che a disconoscerlo, scomunicarlo e privarlo del titolo di principe. Ma suo padre era morto da un pezzo e, in tutta franchezza, Vegeta ringraziava qualsiasi tipo di divinità, dal momento che l’umiliazione a cui era stato costretto in quell’istante bastava e avanzava.
A volte, come in quel momento, rimpiangeva i vecchi tempi, in cui era abituato a dare ordini ai suoi sottoposti. Ora, invece, era lui che sottostava alle richieste di una persona. Più esattamente, di una donna in particolare.
Non ricordava nemmeno quando quella storia fosse cominciata, quando avesse iniziato a diventare così docile ogni volta che riceveva una richiesta da Bulma, quando avesse iniziato ad obbedirle – se pur col solito ringhio scocciato e l’espressione svogliata iniziale. E si chiedeva anche come quella donna avesse fatto a renderlo così… mansueto. A volte pensava che fosse dotata di chissà quale potere sovrannaturale perché, dannazione, solo una donna del genere era stata in grado di addomesticare il valoroso principe dei saiyan.
«Ehi, principino, vuoi darti una mossa?!»
Vegeta digrignò i denti.
«Sta zitta, Bulma! Come ti permett-»
«Non alzare la voce con me, sai! E ora aiutami ad asciugare i piatti»
Doveva avere qualche potere particolare, sicuramente! Perché altrimenti non si spiegava come Bulma fosse riuscita ad incastrarlo così bene, a legarlo a sé e a fare in modo che la sua voglia di ribellarsi scendesse a quota zero.
«Beh, che c’è? Ho qualcosa in faccia?» domandò lei, con espressione interrogativa.
E lui nemmeno si era accorto che il suo sguardo era andato in fissa sul viso di Bulma, su quelle lunghe ciglia, sulle gote appena arrossate, sulla pelle ancora sorprendentemente giovane e liscia, e su quei due zaffiri in grado di stregarlo ogni dannata volta.
Arrossì impercettibilmente e corrucciò lo sguardo.
«No» rispose secco, facendo finta di nulla e strappandole dalle mani l'ennesimo piatto per asciugarlo.
Bulma non indagò oltre e sorrise sinceramente. E Vegeta si perse ancora una volta ad osservare la donna al proprio fianco.
Dannazione, lo aveva davvero incastrato per bene. E, in fondo, aveva capito quali strani e nemmeno così oscuri poteri Bulma avesse utilizzato. Anche se ignorava ancora il meccanismo e come essi potessero funzionare così bene su di lui.
Tsk. Dannata e bellissima Bulma.




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