The wolf.

di edvige18
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Quella notte sentivo che qualcosa non andava. Era una sensazione strana, diversa, come se qualcosa di orribile stesse per accadere o, peggio, fosse già accaduta. Non riuscendo a prendere sonno, decisi di procedere con il libro di incantesimi regalatomi da Gaius. E la notte passò così, tra le pagine vecchie e ingiallite di una reliquia dell’antica religione. Alle prime luci dell’alba mi vestì e andai nelle cucine, per prelevare la colazione del principe (e per prendere qualcosa per la mia, di colazione). Quel brutto presentimento mi tormentava ancora, ma entrato nelle stanze del principe questo sembrava non riguardarlo. Dormiva beatamente, come al solito, e sospirai vedendo che apparentemente non aveva problemi. Ci insultavamo a vicenda ma gli volevo bene, e avrei fatto di tutto per lui. Ero suo servitore da quasi un anno, e sapevo bene che il mio destino era di proteggerlo, e iddio solo sa quante volte lo avevo e lo avrei fatto senza che lui se ne accorgesse. Apriì le tende e spalancai le finestre: un’arietta primaverile ma fredda entrò nelle stanza insieme alla luce del sole, e feci in tempo a voltarmi per afferrare al volo un cuscino lanciato da Artù.

“Buongiorno vostra altezza, avete riposato bene?"
“Ti sembra questa la faccia di un uomo riposato, emerito cretino?”
“In realtà, sire, mi sembra una faccia da emerito cretino quale siete… reale, ma sempre cretino”
“Merlino!”


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“Madre! Quale sorpresa! Cosa vi porta qui?”
Mia madre era in piedi davanti al re nella sala del trono quando io e Artù ne varcammo la soglia. Appena la vidi capì che le mie sensazioni erano giuste. Mia madre aveva un occhio nero un labbro spaccato.
“Chi ha osato farvi questo?”
“Merlino, ci sono cose più gravi a cui pensare. Sire, vostra maestà, il nostro umile villaggio è stato attaccato dai banditi. Ci è stato portato via molto, e ci verrà tolto anche quel poco che ci è rimasto. Sono qui per chiedere il vostro aiuto.”
“Capisco il tuo disagio e me ne dispiaccio, ma il tuo villaggio non è sotto il mio regno, e inviare cavalieri significherebbe dichiarare guerra, non posso aiutarti.”


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“Prepara i cavalli, Merlino.”
“Artù, io devo andare con mia madre…”
“Forse non mi sono spiegato: verrò con te”


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Ragazzie, a voi che avete deciso di intraprendere la lettura di questa storia: non crediate che visto il primo capitolo io ricopi l’intera trama, mi serviva solo uno spunto da cui partire. Cercherò di scrivere una storia originale, come io l’avrei voluta, con nuovi personaggi ma attenendomi sempre a quello che è Merlin, visto e considerato che è quello l’argomento che vi interessa. Mi impegnerò a pubblicare un nuovo capitolo ogni martedì, più o meno sempre in serata. Apprezzerei molto commenti e critiche, purchè siano costruttive. Ci vediamo martedì ;)
Un bacio dalla vostra Edvige :*




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