Zevran
Team Blondies
2.0
Zevran
“You looked through
me
You really knew me
Like no
one’s ever looked before.”
Shine, Mr. Big.
“Saluti
da Nevarra, mia adorata.
Mi auguro che ti sia
sistemata bene, cara arlessa; immagino che debba
chiamarti così, d’ora in poi. Se preferisci, posso
chiamarti così anche in privato, che ne dici? Personalmente
ritengo che detto dalle mie labbra il tuo titolo possa assumere
connotati ancora più “piacevoli”, se mi
permetti quest’affermazione; confermarla o smentirla sta
sempre a te, mia cara, e non vedo l’ora che tu me lo dica a
quattr’occhi.
E così il mio
amico nano è diventato un Custode?
Sono sicuro che se dovesse solo azzardarsi a fare il cascamorto con te
avrà solo di che scegliere grazie a quale incantesimo voler
morire. Sicuramente io resto la tua vittima preferita, dato che hai il
mio cuore; forse mi hai stregato, bellissima maga, e non immagini
nemmeno quanto ne sia contento.
A breve andrò
ad Antiva, di modo che questa faccenda coi
Corvi finalmente finisca, e nulla poi potrà impedirci di
stare assieme.
Fino a quel momento sei
sempre nei miei pensieri, e anche nei miei
sogni – conosci un modo per rendere reali quelli
più perversi seppur lontani?
Sempre tuo,
Z.”
Lesse a voce alta la
lettera, con calma, convinto che l’amico in stanza con
lui avesse capito ogni parola, mentre l’inchiostro si
asciugava; in una mano teneva ancora la piuma – una delle belle piume che lei
adora, pensò – che mise nel calamaio,
per poi alzarsi dalla sedia.
Si diresse verso il suo
amico, che in quel momento non era molto
affettuoso: il suo ringhio stava a indicare che qualcosa non andava.
Era indubbiamente intelligente, l’elfo non lo negava, ma la
sua gelosia – se così la si poteva chiamare
– lo divertiva.
«Sì,
amico mio?» chiese Zevran
fintamente dubbioso «Non ti piace la mia lettera per la mia
Custode?» fece una pausa, ponendo di proposito
l’accento su quel “mia” rivolto a
Sheridan «Troppo breve?»
In tutta risposta Shadow,
il mabari dell’eroina del Ferelden,
ringhiò ancora, e Zevran scoppiò a ridere.
Sì, avrebbe proprio potuto dire che Shadow fosse geloso, e
che fosse anche bravo a non renderlo palese davanti alla Custode,
mentre quando era solo con Zevran non faceva altro che ribadirlo a modo
suo.
“Magari
Leliana gli ha insegnato qualche trucco da bardo”
si disse Zevran, divertito.
«Cosa
c’è? Ti dà fastidio che
dica alla mia bella che sono suo? Si dà il caso che sia la
pura verità, che ti piaccia oppure no»
l’assassino ci stava prendendo gusto a canzonare il segugio.
Se Sheridan fosse stata
lì con loro avrebbe assistito
all’intera scena non dicendo nemmeno una parola, almeno fino
a quando l’assurda scaramuccia non fosse finita, mentre
cercava di trattenere il più possibile quella risata
spontanea e piena di vita che Zevran aveva adorato sin da subito.
Si ritrovò a
sorridere osservando il crepitio del caminetto,
le cui lingue di fuoco gli ricordavano gli indomabili ricci di
Sheridan: era passato del tempo da quando aveva pensato che dividere la
tenda con la Custode – che avrebbe dovuto uccidere
– sarebbe stato un piacevole diversivo fugace quanto un fuoco
di paglia; a lui non sarebbe affatto dispiaciuto far compagnia a una
bella vedova, era già capitato in passato che succedesse, ma
mai avrebbe pensato che qualcosa sarebbe cambiato e si sarebbe scoperto
innamorato.
“Chi lo
avrebbe mai detto?” pensò, mentre si
figurava il volto di lei, e soprattutto quegli occhi color ambra che
sembravano sempre leggere dentro il suo animo senza alcun apparente
fatica.
Shadow ringhiò
ancora, distogliendolo dalle sue fantasie;
ciò che il mabari non si aspettò fu un’altra
risata di Zevran, che lo indispettì. La situazione era a dir
poco esilarante, almeno per l’elfo. Zevran era rimasto
colpito dalla decisione di Sheridan di lasciare Shadow in sua
compagnia; non appena la giovane disse che il mabari non sarebbe andato
con lei a Fortezza della Veglia, egli non poté fare a meno
di chiederle perché, e sentirle dire che lo sapeva
più al sicuro col suo segugio gli scaldò il
cuore.
“Si
è sempre preoccupata per me. Se il Creatore esiste,
sono davvero un uomo fortunato.”
«Va bene, va
bene» Zevran si sedette sul letto e
fece cenno a Shadow di andare accanto a lui, ma non si mosse
«è la nostra
bella Custode, contento adesso? L’ho detto.»
Quella volta il mabari
non poté fare a meno di abbaiare
contento e solo allora si tuffò su Zevran leccandogli il
viso.
“Resta pur
sempre una creatura semplice... e affezionata.”
Inaspettatamente, Shadow
scese dal letto e andò a prendere
la lettera di Zevran sullo scrittoio.
«Ma cosa fai?
Shadow!»
Per quanto
l’elfo fosse stato veloce ormai il danno era
fatto: il foglio presentava dei buchi e l’inchiostro, laddove
era arrivata la bava di Shadow, era ormai illeggibile.
«Braska!»
imprecò Zevran, strappando la
lettera – o quello che ne restava – con rabbia
dalle grinfie di Shadow «Adesso è da riscrivere!
Dimmi, volevi che le porgessi i tuoi saluti,
eh?»
L’abbaiare festoso del mabari confermò la
supposizione dell’ ex-Corvo, e vederlo scodinzolare allegro
gli fece passare – per il momento –
l’arrabbiatura, che avrebbe rinfacciato alla prossima
marachella; Zevran era sicuro che ce ne sarebbero state altre.
Si rimise allo scrittoio
e, di buona lena, intinse di nuovo la piuma
d’inchiostro, per scrivere una nuova lettera a Sheridan,
Shadow che trotterellava allegro accanto a lui.
“Ay, mi amor,
se vedessi la scena coi tuoi occhi non tratteresti le risate. Prometto
di non ridere più di te quando parli con Shadow.”
Alla fine il nuovo
messaggio per il Comandante dei Custodi Carus recava
i saluti di Shadow e una firma del tutto particolare: la sua zampa
sporca d’inchiostro e impressa sulla lettera. Idea di Zevran,
logicamente.
«Spero che tu
sia contento ora, no?» Shadow
replicò contento abbaiando felice «Lo prendo per
un sì.»
[949 parole;
prompt "lettera" e i versi della canzone usati come incipit]
Angolino autrice: e
rieccoci qui! Come promesso, alle soglie (?) del nuovo anno sono
tornata e... siamo arrivati all'ultimo biondino, con la conseguenza che
questa raccolta è ufficialmente conclusa. Che dire? Lo avevo
detto che la sua scenetta era già pronta, avevo solo bisogno
di sistemare l'HTML per il capitolo.
Questa piccolina partecipa all'iniziativa indetta dalla pagina Facebook
Dragon
Age - Italia e se tutto dovesse andare nel migliore dei modi
forse (e dico forse) ci scappa un'altra storia sempre per l'iniziativa.
Se non faccio in tempo... citerò comunque i prompt
utilizzati perché è giusto così.
Spero che questa storia vi sia piaciuta, ci tenevo a dare spazio anche
a uno dei miei personaggi preferiti di Origins ossia il mabari e per
una volta volevo provare a scrivere qualcosa di più leggero
nel senso di allegro: sguazzare nell'angst è la mia
passione, il p0rn è un piacere per cui non mi sento
colpevole, ma di tanto in tanto ci stanno anche cose più
simpatiche e che spero strappino un sorriso. Il cognome della
mia custode, Carus, deriva dall'origine alternativa che ho dato a una
delle mie custodi canon: una è Solona Amell, l'altra,
Sheridan Carus, è originaria del Ferelden ma trapiantata nel
Tevinter e che per una serie di cose torna nel Ferelden reclutata da
Duncan. Visto che quest'anno mi sono ripromessa di finire se non tutti
almeno il maggior numero possibile di progetti fandomici iniziati,
chissà che questa benedetta long su di lei non ve la
presenti. Se non altro ci provo. ^^
Di lei ho avuto modo di parlare in questa piccola
storia, e spero di parlare ancora di lei.
Penso sia superfluo dire che ci troviamo durante "Awakening", ma lo dico lo stesso, e l'idea mi è venuta proprio pensando alla lettera che abbiamo nel codice del DLC se sei in romance con Zevran; in questo caso Zev non è ancora arrivato ad Antiva.
Grazie a tutti e alla prossima,
vostra Barbara
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