I suoi occhi vagavano nella cupa atmosfera della notte, si perdevano tra le stelle incantate.
La sua mente era persa fra mille pensieri.
Se ne stava fermo, disteso sulla rugiada dell'erba scura; i palmi aperti, le braccia distese come a formare una croce.
Aveva un respiro leggero e regolare che fendeva l'aere attorno a sè. I suoi occhi si chiusero di colpo, poi spalancandosi improvvisamente si immersero in un ricordo.
Due bambini correvano felici su quello stesso prato, le immagini erano sfuggenti, attimi veloci, istanti spezzati.
Come era felice a quel tempo, era libero, niente e nessuno teneva incatenato il suo cuore fragile.
Girò la testa di lato, i capelli neri come la pece gli ricaddero sul volto.
Calde scintille argentee cominciarono a fluire dai suoi occhi liquidi, tinti di un profondo verde bosco.
Aveva deciso di non pensare più a niente.
Il buio lo rapì. |