No ordinary family.

di sasaneki
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Disclaimer: Dragon Ball Z © Akira Toriyama
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NO ORDINARY FAMILY.
22. Domande scomode



 
 
La giornata stava filando liscia come poche volte era capitato in casa Brief. Bulma era fuori per un convegno, mentre Trunks aveva deciso di andare a trovare il suo migliore amico – giusto perché entrambi non avevano nulla da studiare. E dire che Vegeta, stranamente, gli aveva fatto un cazziatone dicendogli che avrebbe prima dovuto finire i compiti. Inutile dire che non lo aveva ascoltato.
Tutto sua madre.
E allora Vegeta aveva deciso di prendersi una pausa dagli allenamenti. Anche perché c’era bisogno che qualcuno badasse alla piccola Bra.
Non sapeva spiegarselo, ma quella mocciosa, per quanto la amasse più della sua stessa vita, a volte era in grado di gettarlo in uno stato ansiogeno come poche cose erano in grado di fare. Forse perché Bra aveva questa straordinaria e spiccata capacità di percepire il suo stato d’animo e di porgli sempre le domande più imbarazzanti. Come se ci trovasse gusto ad infierire sulla sua condizione psicologica.
Dannata mocciosa. Chissà da chi aveva preso quel lato leggermente cinico.
«Senti, papà…»
Dannazione, no. Non di nuovo.
«D-dimmi» disse, cercando di assumere il tono più tranquillo possibile. D’altronde, non poteva essere peggio di quella volta in cui sua figlia gli chiese come nascevano i bambini.
«Ma… tu e la mamma…»
«Sì…»
Si stava preparando a ricevere la bomba. Sapeva che da un momento all’altro sua figlia lo avrebbe spiazzato, come sempre.
«Come vi siete conosciuti?»
Insomma, poteva andare peggio. Non era una domanda così imbarazzante anche se… che diamine poteva risponderle?! Non era bravo a raccontare storie, né tanto meno balle. Cominciò a sudare freddo e i ricordi iniziarono a scorrergli davanti agli occhi. Di certo non poteva dirle che ai tempi aveva notevoli manie di controllo, che voleva conquistare il pianeta, che aveva anche minacciato i terrestri, tra cui proprio Bulma, e che poi, inspiegabilmente, si era ritrovato a condividere con lei un tetto, i pasti, una stanza, un letto e una vita.
«Allora?»
Vegeta venne richiamato all’attenzione dallo sguardo indagatore di Bra e dal suo tono leggermente spazientito.
«Mh, beh, ecco…» cominciò titubante «diciamo che avevamo amici in comune.»




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