Acqua

di Lilith_Baudelaire_LuPa
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Guardo il mio riflesso nello specchio d’acqua davanti a me. Il lago è così sereno e tranquillo.
Vorrei anche io riuscire a trovare un po’ di serenità. Invece mi sento dilaniata da artigli che affondano impietosi nella mia carne lacerando anche l’anima, sento le lacrime, brucianti d’ acido, che solcano il viso manifestando il mio tormento.
Affondo la mano tremante nell’acqua blu.  È freddissima, ma anche pura e incontaminata. Immergo le braccia in quel liquido sacro, sperando di poter lavare via le mie ferite, di poter guarire da tutta questa tristezza. Singhiozzando rammento un periodo ormai lontano in cui ero felice, domandandomi il motivo di tanta gioia ora incompresa, anche se tanto agognata. La gioia non ha argomenti; la tristezza ne possiede innumerevoli. Ed è ciò che la rende così terribile e ci impedisce di guarirne. E infatti quando estraggo le braccia intorpidite per il freddo dal lago noto ancora svettanti i segni del mio malessere.
Vorrei chiudere gli occhi e far sparire tutto, ritrovarmi tranquilla a vivere la mia vita placidamente, come questo lago. Mi ci tuffo dentro, l’acqua fredda che mi abbraccia compatendo il mio dolore, accarezzandomi impietosita. Vado giù, giù, giù… fino a che tutto non diventa una tranquilla distesa di blu.




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