Passò un'estate,
fra timore e tremore;
dopo calde giornate
giunse il freddo polare.
E dopo lampi di luce
ci fu qualche tuono,
un anno chiamato truce
finì con un frastuono.
Venne l'inverno,
con un fitto pallore;
metà suolo materno
fu preso da un biancore.
E dopo molti fiocchi
ci fu del ghiaccio,
come dei bimbi sciocchi
o un povero cagnaccio.
E tra le rovine,
di questo cuore italico
ci sono le candeline
di un anno di già arcaico.
E come un bimbo solo
che di freddo muore,
trema ancora questo suolo
cercando un po' di amore. |