There's a grief that can't be spoken, there's a pain goes on and on

di Inveterate Dreamer
(/viewuser.php?uid=876428)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


There's a grief that can't be spoken, there's a pain goes on and on


L’unica cosa che l’Ammiraglio James T. Kirk riusciva a fare era fissare il vuoto.

No.

Aveva la vaga impressione che Bones e Scotty stessero cercando di dirgli qualcosa, ma per quanto si sforzasse non riusciva proprio a capire cosa.

No.

Al di là del vetro, Spock era immobile.

No.

Troppo immobile.

Non può essere.

Il respiro raschiante del Capitano si era spento già da più di un minuto e Kirk doveva ancora assimilare l’informazione.

NO!

«Jim!» la voce incrinata del dottor McCoy riuscì in qualche modo ad oltrepassare la nebbia in cui era avvolta la sua mente «Jim, non c’è più... non c’è più niente da fare»

Spock...

In qualche modo riuscì a rimettersi in piedi. Doveva... doveva uscire di lì.

Ho fatto molto peggio che ucciderti. Ti ho ferito... e ho intenzione di continuare a ferirti!

Le parole di Khan gli rimbombavano nella testa.

Ironico, non è vero? È stata la tua amata nave a uccidere la persona più importante per te.

Khan Noonien Singh aveva avuto la sua vendetta.








 
Sì, lo so che il messaggio finale era quello della speranza, ma ho appena finito questo film e sono emotivamente compromessa. Scusatemi.
Il titolo è una frase di "Empty chairs at empty tables", del musical de "Les Miserables", mentre la parte in grassetto è tratta direttamente dal film.
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate. 
A presto!  :D
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3623097