Sussurro

di KeyLimner
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Mi mancano
le parole.
(Sparisci
se guardo altrove?)
 
È un’isola di cemento,
il bersaglio
in cui hai fatto centro.
Credevo
di saper nuotare:
e invece
inizio già
a tremare.
 
Tra i vicoli e gli stretti scivoli
in cui annegano
i discorsi frivoli,
è sbocciato
quel fiore di maggio
a cui,
a suo tempo,
è mancato il coraggio.
Sta timido
nella mia mano.
S’è aperto,
e non ha più alcun piano.
 
Ma che importa,
alla nostra metropoli,
che stamane è risorta
dalla sua morte apparente.
Non vede e non sente,
o fa finta di niente,
s’addormenta ogni sera
sopra la stessa luna.
 
Ne ha viste, di rivoluzioni,
il cielo,
e non gli pare vero
che il mondo sia sempre
lo stesso.
È presto,
per portare la luce,
ma il sole guarda
e tace,
ed esce piano dall'ombra.
 
Eppure,
s’illumina qualcosa,
stavolta,
sotto l’Aurora dalle Dita di Rosa.
È la mia buona nota
che s’ammanta d'azzurro.
Solo un sussurro:
ma non c’è sinfonia
che non sia nata
dal silenzio.




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