L'episodio
del Silenzio.
Sapevo
cosa sarebbe successo. Lo sapevo bene.
Quella
storia l'avevo già
vissuta, in un certo senso. Conoscevo ogni personaggio, ogni
battuta.
Io
facevo parte del mondo esterno, fino ad un anno fa,
almeno, quando sono entrata in questo manga. Già, proprio un
manga. Un comunissimo fumetto orientale.
«Questo
è il
mondo di Death Note» aveva detto lo Shinigami.
Non
avevo il
permesso di rivelare a nessuno il mio segreto, o avrei alterato la
realtà di quel mondo, provocando la morte di innocenti.
Che
cosa... banale,
vero?
«Hai
fatto esaminare quel file, vero?» teneva la testa bassa, gli
occhi fissi sul computer. La voce era monocorde, triste.
«Sì,
Ryuzaki» gli davo le spalle e tenevo in mano tutte le
cartelle
dei files che riguardavano il caso Kira. Se solo avessi potuto
spiegare alla polizia giapponese l'identità di quel
maledetto
assassino... Avrei evitato la sua
morte.
L'uomo di cui mi ero innamorata, una volta entrata in questa strana
dimensione, era l'investigatore più abile e geniale del
mondo.
Il numero uno.
Lui,
ovviamente, era troppo impegnato a correre
dietro a quel farabutto, per potersi anche solo dedicare all'amore,
anche se, in un modo tutto suo, mi aveva fatto capire, più
di
una volta, che mi voleva bene e mi stimava come donna. Cosa stupida,
l'amore. Fa persino dimenticare l'istinto di sopravvivenza.
«Cosa
mi nascondi, Shiori?». I suoi occhi neri, profondi, cerchiati
da quelle occhiaie marcate, ora li sentivo sulle mie braccia, sulla
mia schiena, sul mio collo.
Mi
voltai lentamente verso di lui,
sguardo impassibile. «Nulla che possa riguardarti in alcun
modo». Stupida menzogna.
Il
suo sguardo mi inquadrava, mi
incatenava, immobile. Era seduto in quella strana posizione che
assumeva sempre per pensare, pollice sulle labbra.
Mi
inginocchiai
davanti a lui, per mettermi alla stessa altezza.
«Nulla
che
possa riguardarti in alcun modo» ribadii, cercando di
sembrare
ancora più decisa, ma ottenni solo l'effetto contrario. Fu
quella lacrima che scendeva sulla mia guancia a tradirmi.
«Maledetta»
sussurrò, sfiorandomi il mento con l'indice della mano
destra,
fredda e magra.
Poi,
inaspettatamente, mi sorrise, dolcemente.
«Non ti obbligherò a parlare. Se dici che non
è
nulla che mi riguarda... ti credo. Ho fiducia in te, Shiori»
Risposi
al suo sorriso, cercando di trattenere un pianto che mi avrebbe
offuscato la vista. «Dannato... Ryuzaki». Posai
velocemente le mie labbra sulla sua fronte, spostando quei
morbidissimi capelli neri con una mano. Amore, cosa stupida.
«Questo
è l'episodio
del Silenzio*»
sussurrai, avvicinandomi al suo orecchio. Poi, mi allontanai, decisa
in quel che facevo.
Uscii
sul terrazzo, dove sapevo che era da
poco avvenuta l'ultima conversazione tra Light e L. Pioveva a
dirotto, come previsto.
«Ciao,
Ryuk».
Un
lampo tagliò il cielo, e lo ferì a morte.
Sentii
le grida dei collaboratori alle indagini. Il nome di L urlato con
disperazione.
'Ti
amo'.
Le
ali nere dello Shinigami si spiegarono. Lo fissai per qualche
istante, mentre le mie lacrime si confondevano con le gocce di
pioggia. Sussurrai poche parole, prima di accasciarmi definitivamente
a terra.
«Uccidi
anche me»
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*L'episodio
intitolato 'Silenzio' è il capitolo in cui L muore
nell'anime
di Death Note.
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Ovviamente
Shiori è un personaggio inventato da me. L'idea mi
è
venuta a scuola - veramente utile quell'edificio, ispira molto.
L'idea dell'incontro con un personaggio di un manga l'ho proposta
anche in un contest, probabilmente quello che ha avuto più
successo tra quelli che io abbia mai organizzato.L forse è
leggermente OOC, ma non si nota molto - spero. Insomma, ben accetti i
vostri pareri! XD
Kisu~
Elì
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