Libertā.
Qualcosa
d'irraggiungibile. Una parola che ripeteva nella sua mente, nel suo
cuore astratto,
tante tante volte.
Annaspava,
si lamentava nell'udirla; era ironico, era prigioniera di una parola
ma
era una parola carica di significati
come
quel Nome
Sesshomaru...
Se
fosse stata libera, se quella parola che racchiudeva le sue speranze, i
suoi sogni e le sue paure, avrebbe fatto battere il suo cuore, insieme
a lui avrebbe iniziato a vivere?
Lei
non viveva, era schiava
di sogni e di un padrone, che non avevano intenzione di farla diventare
come il vento.
Libertā.
Quella
parola Kagura la sussurrava tante volte, ogni giorno.
E
ogni volta nel sentirla, ne moriva lentamente.
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