Titolo: Occhi D’Ebano
Autore/data: Incanta 31/05/09
Tipologia: one-shot
Rating: Per tutti
Genere: Triste, Malinconico, Sentimentale
Personaggi: Severus Piton
Pairing: Severus/Lily
Epoca: più di un’epoca.
Riassunto: La vita di Severus Piton fino alla sua morte."Ho
passato la mia infanzia ad osservare il divertimento altrui. L'ho
passata sorridendo alle mosche e poi uccidendole con una piccola magia
nera. Ho passato la mia infanzia a correre per inseguire ciò
che non potevo avere, per cercare ciò che non trovavo."
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non
appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a
chi ne detiene i diritti.
Occhi
d’ebano
"Ho passato la mia infanzia ad osservare
il divertimento altrui. L'ho passata sorridendo alle mosche e poi
uccidendole con una piccola magia nera.
Ho passato la mia infanzia a correre per inseguire ciò che
non potevo avere, per cercare ciò che non trovavo."
Non sapete quanto sia difficile crescere spensierato quando,
da piccolo, si osservavo i genitori litigare continuamente.
Continuavo a sperare che un giorno mi avrebbero trattato come un vero
bambino, che mi avrebbero coccolato, che da un giorno all'altro mi
avrebbero donato affetto, ma non trovai nulla di questo negli anni
della vita passati con loro.
"Ho passato quegli anni a dormire solo,
a divertirmi con i bastoncini di legno. Forse per trovare il mio
compagno di giochi che sapevo non essere mai esistito.
Ho passato quegli anni a sognare un mio sorriso e un po’ di
felicità."
Cercare un po’ di felicità era come
cercare di toccare una stella. Non ero felice, non riuscivo a dare un
significato alla parola "felicità". Eppure quegli anni di
solitudine mi hanno fatto amare la semplicità nelle persone
che mi hanno accompagnato durante i sette anni della mia carriera
scolastica. Nessuno. C’ero solo io e la mia
semplicità.
C'ero solo io e i miei pensieri, non volevo nessun altro per paura di
perderli, per paura di un'altra delusione che ormai la vita continuava
a darmi.
Ho chiesto forse troppo dalla vita?
Volevo un amico, un compagno di giochi, qualcuno che mi capisse; invece
mi trovavo, quando un giorno finiva, a dormire da solo aspettando che
quei bellissimi sogni si avverassero.
Una volta ho sognato di svegliarmi, di alzarmi dal letto e di trovare i
miei genitori che mi sorridevano, che mi chiedevano "dormito bene
tesoro?", "fatto bei sogni?", e mio padre che mi diceva "fai colazione,
tesoro, che poi andiamo a fare una passeggiata al parco con i tuoi
amici". Io, quindi, mi sbrigai a mangiare per andare al parco che non
avrei mai visto nella realtà. Poi, però, sul
più bello mi svegliai. Non avrei mai visto quegli amici.
"Ho passato sette anni di solitudine,
sette anni di false amicizie, sette anni senza l'affetto di un amico."
Iniziai a frequentare Hogwarts convinto che lì,
almeno, ci fosse una persona adatta a me. Un amico. Ed invece, no.
Grifondoro, Corvonero e Tassorosso hanno iniziato ad odiarmi e a
detestarmi per quello che ero dentro: un Serpeverde.
Passavo attraverso quei corridoi enormi e mi guardavo in giro: vedevo
sentimenti che non ho mai provato, amici che parlavano e che
scherzavano insieme, coppiette che sussurravano amorosamente, sorrisi
che mi bruciavano dentro. Passai tutto l'anno scolastico in solitudine.
L'unica soddisfazione che ho avuto è stato
l’elogio dei professori per i miei brillanti voti. Poi,
all'inizio del secondo anno incontrai una ragazza, l'unica persona che
mi abbia mai sorriso. Perché lo fece?
Era diventata mia amica, ma la sua compagnia di impiccioni si divertiva
ad irritarmi, così io mi sono tenuto a debita distanza da
tutti loro.
Quella ragazza, Lily, mi ha capito fin dall'inizio. Una strana
sensazione mi attanagliava il cuore, era quasi un sollievo; non
riuscirò mai a spiegarla, ma so che mi stavo innamorando.
"Ho passato l'ultimo anno a chiedermi se
avrei mai potuto passare una vita assieme a lei. Ho passato pochi
secondi pensando di morire."
Innamorato. Ero innamorato. Quando un giorno lei
sposò uno di loro. Quando un giorno andai da Lord Voldemort
che mi marchiò per sempre. Quando un giorno la uccise.
Uccise lei, l'unica persona che mi abbia mai capito; lei, l'unica che
mi diede affetto; lei, l'unica amica che avessi mai avuto. Le lacrime
mi scivolarono dagli occhi, urla di disperazione uscirono dalla mia
bocca: l'unica cosa che volevo era lei, la persona che mi aveva
conquistato il cuore.
"Ho passato la mia vita in
rimpianti, in lacrime, in misere speranze. Ho passato la mia
eternità a vivere sperando di rivedere un suo sorriso.
Ho passato i giorni a versare lacrime che mi attanagliavano il cuore.
Quanto ho pianto per lei.
Quanto ho voluto una vita diversa da quella vissuta.
Quanto ho desiderato morire per qualcuno."
Sono Severus Piton e questo è quello che ero.
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