Scacco Matto
[Guida
alla lettura: Il re
rappresenta Carlisle, la regina Esme, i sei pedoni i figli,
l’alfiere Nessie]
Aro
si annoiava.
Era
estremamente frustrante passare giornate intere, di
un’eternità infinita, senza fare nulla di
realmente interessate.
Per
questo aveva chiesto –obbligato-
quel vampiro, che si trovava davanti, a giocare a scacchi con lui.
Una
scommessa senza troppe regole, solo una: se il ragazzo avesse perso,
sarebbe stato ucciso.
Semplice;
e con una capacità di spronare l’animo
dell’avversario strabiliante.
Il
giovane, preso tra le file dei Volturi unicamente per la sua
intelligenza, sembrava, all’apparenza, un ottimo avversario.
Apparenza,
che cosa fastidiosa.
Tamburellava
con le dita sul tavolo di legno, finemente intarsiato; mentre con
l’altra teneva la testa, appena piegata, giusto per far
notare a tutti –apparenza- quanto
fosse inutile quella partita.
Sbuffò,
scocciato, quando, per l’ennesima volta, le dita del vampiro
tremarono nel muovere la pedina sulla scacchiera.
Noia,
l’unica cosa eterna.
Quasi
non si accorse di Felix, che accorse al suo fianco, chinandosi, potendo
così parlare.
Un
soffio, una presentazione.
-Viene
dal clan dei Denali, si ricorda, signore?- pronunciò le
parole cercando di mantenere il tono deciso.
-Insinui
che io non ricordi di loro?- rispose secco, con un sorriso pericoloso a
solcargli il volto.
-No,
signore, è solo che…- balbettò in
difficoltà.
Ora,
anche gli occhi di Aro ridevano.
-Falla
entrare- ordinò, senza staccare gli occhi dal campo di
gioco; in una concentrazione completamente inutile.
La
donna entrò, tremante; parlò, insicura;
affermò, certa.
Un
re, una regina, ancora sei pedoni a difenderli, un alfiere; le pedine
dell’avversario.
-Allora,
tu, giovane, vorresti dirmi che i Cullen hanno creato un bambino
immortale?- domandò.
La
sua torre poteva avanzare libera, dritta, un
pedone nelle sue fauci.
-Sì,
signore. L’ho visto con i miei occhi- sussurrò a
testa china.
Il
ragazzo ebbe un brivido, spostò un altro pedone in avanti.
-Confermi?
Rischieresti la tua vita, la metteresti in ballo, la daresti, in caso
di errore?- ripeté, un leggero sorriso a solcargli il volto,
simile ad un ghigno.
L’alfiere
poteva avanzare libero, intrappolare, con la torre, il re; animale
in gabbia.
-Sì,
signore- annuì convinta.
-Perfetto-
Il
ragazzo alzò lo sguardo, fissandolo con gli occhi neri,
scuriti dalla paura –certezza-
della morte.
I
canini appuntiti e brillanti si mostrarono, il sorriso –ghigno- di Aro;
di quella vincita –vittoria- contro
gli avversari.
La
mano algida prese con grazia il suo, di alfiere, e lo mosse. Dritto al
re, alla pedina importante, ormai inutile, dei bianchi.
-Scacco
matto-
Angolo autrice:
E' nata senza una buona ragione, per la pura voglia di scrivere su Aro.
<3
E', come avrete ben capito, il momento in cui Irina va dai Volturi per
segnalare Nessie. Ho immaginato che Aro, in quel momento, fosse
così: annoiato.
Finite le spiegazioni, spero in qualche commento.
Au revoir. Merci to: Vorrei ringraziare tutte quelle persone che, nel loro commento, hanno detto che questo Aro, alcune perfino che il mio Aro */////*, sia tremendamente IC. Bhe... grazieXD
Giudizi:
2° Classificata (ex aequo)
Scacco Matto- di princess of vegeta6
Grammatica e sintassi: 10
Lessico e stile: 9
Originalità: 10
Caratterizzazione dei personaggi: 10
Giudizio personale: 10
Totale: 49
Una storia strepitosa! Non ci sono altre parole per descriverla. In quanto ad originalità se avessi potuto le avrei dato 100. Diciamo che quello che non le ha permesso di classificarsi prima è stato lo stile, leggermente meno scorrevole e chiaro rispetto a quello riscontrato nella storia vincitrice. A parte questo è una One-shot perfetta. Partendo dal protagonista, Aro, caratterizzato in modo impeccabile: la sua fissazione per le uccisioni, il suo voler controllare tutto, il suo odio per i Cullen. Il tuo Aro è il vero Aro! Anche Irina l’ho trovata ben caratterizzata e credibile. Tutto il teatrino di paragonare l’eventuale battaglia con i Cullen poteva inventarselo solo Aro, e devo dire che mi è piaciuto molto il modo in cui hai descritto la parte della mosse, molto intrigante e d’effetto. Un storia ben pensata e sviluppata perfettamente. Complimenti!
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