Amore in Cristalli di Ghiaccio

di AlekHiwatari14
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PROLOGO




Era il compleanno di mia sorella Anna quando accadde. Mi ritrovai a starnutire e lì subito intuii qualcosa che non avevo intenzione di accettare. Mi ero beccata l'influenza, ma insieme a Kristoff volevo organizzarle la festa più favolosa che ci fosse, così mi feci anima e coraggio per progettarla.
Purtroppo, i miei poteri erano fuori controllo e la festa fu rovinata dai migliaia di piccoli Olaf che ad ogni starnuto nascevano e si ritrovavano fuori al castello. 
Era devastante. Tutti quei preparativi erano stati rovinati per causa mia, ma nonostante fossi giù di morale, Anna non se la prese.
Vedendomi influenzata, mi prese per mano e mi portò nella mia stanza per farmi riposare. 
Avevo la febbre alta e lo intuivo dal bruciare della mia fronte e dai brividi che sentivo sempre più sulla mia pelle.
"Su, avanti. Mettiti a letto." Mi disse dolcemente mettendomi una mano sulla spalla, ma io non volevo rovinargli la festa.
"Ma io..." Tentai di dire, ma Anna era decisa.
"Festeggeremo appena starai meglio." Continuò sorridendomi e rassicurandomi.
A quel punto, non potè far almeno di abbracciarla e ascoltarla, mettendomi a letto.

Rimasi in quella camera da sola, avvolta dalle coperte per riposare, ma non ci riuscivo. 
Con quel fuoco che mi prendeva il volto, i brividi costanti sulla mia schiena, gli starnuti che non cessavano era un impresa dormire. 
Dovevo ammetterlo. Stavo davvero male e non era un buon segno. Star male mi faceva combinare solo danni con i miei poteri. 
Infatti, senza rendermene conto, in quella stanza accadde qualcosa di inimmaginabile.
Muri di ghiaccio e pilastri di cristallo si erano formati per tutto l'ambiente.
Sentivo il caldo della febbre soffocarmi, così tolsi le coperte alzando il busto per respirare e prendere un po' d'aria quando vidi quell'atrocità.
Spaventata, mi alzai dal letto. Ero debole e mi resi conto fin da subito che ciò che i miei poteri avevano creato aveva qualcosa di insolito. Non avevo vie d'uscita e non riuscivo neanche a sciogliere quel ghiaccio che mi bloccava lì.
"Anna... Kristoff..." Chiamai con quel po' di voce che mi rimaneva tentando di farmi aiutare, ma quei piccoli Olaf che si erano creati attorno ai pilastri stavano combinando un disastro. Mobili sottosopra, piante e quadri rotti e tra tanti casini, aprirono anche la finestra creando uno strano spettacolo che non mi piaceva per niente.

La luce del sole entrò e finì su uno dei pilastri dove rifletteva quella luminosità ad un altro. Così, come una catena, fui circondata dalla luce del sole. I miei poteri erano sempre più fuori controllo e quella luce iniziò ad accecarmi. 
Incredibilmentee mi ritrovai a cadere su della neve fredda.
Alzai il volto e compresi subito che non ero più a casa. C'erano solo alberi ed ero circondata da una tempesta di neve.
Ero troppo debole per reagire, così mi ritrovai a perdere i sensi e ad abbandonarmi al mio destino.
L'ultima cosa che riuscii a vedere, erano delle gambe di qualcuno che si stava avvicinando a me.
Non sapevo ancora dov'ero capitata, così come non sapevo che quel ragazzo mi avrebbe aiutata, ma sopratutto non sapevo dell'amore che avrei provato per costui il quale nome era...
Jack Frost.




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