Storia proibita

di serafina A
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Ness costrinse Tara ad alzarsi, la prese in braccio e la portò in casa. Raggiunsero la camera, e Ness adagiò Tara nel letto. << Che cosa vuoi fare? >> le chiese Tara che non era mai stata baciata così tanto dalle labbra di Ness: << Ti punisco per quello che mi hai fatto passare, e stato un inferno. >> spiegò Ness togliendosi la maglietta. Tara era tesa ma non aveva paura di fare l’amore con il ragazzo che le piaceva, e per una volta non paragonava l’amore alla violenza subita. Ness si spogliò nudo, e con gentilezza spogliò anche Tara, vedendo il suo corpo perfetto, non era deluso che Tara non avesse tatuaggi o piercing, continuò a baciarle ogni centimetro del suo corpo, aumentando l’intensità del piacere. Si gettò nel letto, affianco a lei: << Non ti farò del male. Mi hai fatto aspettare così tanto che ora non posso più aspettare.>> Ness afferrò i fianchi di Tara per metterla sopra di lui: << peso troppo. >> intervenne Tara << amo sentire il tuo peso sopra di me, mi fa eccitare. >> rispose ansimante. Ness intreccia le mani a quelle di Tara e la baciò. La pancia in quella posizione era ingombrante. Stella dentro di Tara sembrava stesse ballando, come se percepisse anche lei. << spero non voglia nascere adesso. >> Ness accarezzò la rotondità della pancia, notando i movimenti della bambina. << ho paura. >> << lo sai che non ti farei mai del male. >> << ha fatto un male tremendo la prima volta. >> << erano altre circostante. >> rimasero abbracciati, fin quando Ness iniziò a carezzarla intimamente. Tara si rilassò. Era tutto così piacevole, si lasciò trasportare, accarezzando i solidi pettorali di Ness. Ness la girò, prendendo lui il comando mettendosi sopra di lei, pronto a penetrarla: << aspetta. Prima ti devi togliere quel coso che hai la giù >> entrambe osservarono il cerchietto nelle parti intime. << ok, come vuoi. >> rise, chinandosi per togliere il piercing. Ness si riposiziona, e delicatamente penetrò Tara, che sussultò. Era così intenso che Tara avrebbe fatto tutto da capo. Rigida, aprì gli occhi per osservare l’espressione di Ness, uno sguardo immerso: << Sei stretta amore mio. Rilassati.>> ansimò Ness: << ci sto provando. >> Ness aumentò le spinte, e Tara iniziò a percepire l’intensità. Si rilassò lasciando che le sfuggissero dei gemiti di piacere. Ness sembrava eccitarsi ancora di più. E poco dopo vennero insieme. Esausti rimasero abbracciati, Tara scossa da forti spasmi. Iniziò a ridere: << perché ridi? >> le domandò Ness: << non pensavo fosse così bello. >> Ness la strinse in un abbraccio. Mesi dopo Dopo una passeggiata tranquilla in pista ciclabile, Tara e Ness andarono a vedere una gara da cross. Degli amici di Ness partecipavano alla gara. Mentre Tara stava comoda su un cubo di paglia, Ness era in piedi che sorseggiava una birra, in compagni di un suo conoscente. Le moto sfrecciavano sulla pista, con acrobazie pericolose, che facevano trattenere il respiro. Mentre Ness parlava con un suo coetaneo, riusciva sempre a dare attenzioni a Tara, con qualche carezza. La loro storia, ancora non era ancora nascosta hai genitori adottivi, tranne agli amici. Tara e Ness erano più felici del solito, perché sarebbe nata Stella nei prossimi giorni: << ti stai divertendo? >> le chiese Ness distraendola dai pensieri: << si molto. Dovrebbe essere pazzesco volare in sella a una moto. >> << se Stella non vorrà nascere, basta metterti in sella a una moto da cross per incoraggiarla a nascere. >> rise Ness, che con la sua battuta fece ridere anche l’amico. << sul serio avresti avuto il coraggio di farmi montare su una moto? >> << c’erto. Io alla guida, ovviamente, voi donne siete spericolate. >> rise divertito. << e se cado? >> << ti aiuterò ad alzarti? >> << anche se saremo in pieno giro della morte? >> << in quel caso ti avrei preso al volo. >> confesso Ness: << voi due siete dolci come delle caramelline alla frutta. >> commentò l’amico, sorseggiando la sua birra. << sei invidioso? >> Ness abbracciò l’amico. << se fossi single, probabilmente si, ma ho una fidanzata che sembra avere il ciclo mestruale ogni santo giorno. È difficile da sopportarla. Distrugge tutto il romanticismo che ci dovrebbe essere tra noi due. >> raccontò il ragazzo. La confessione dell’amico di Ness, mise tristezza a Tara, pensando a quanto lei fosse fortunata ad avere Ness, che le stava accanto in ogni momento. Riusciva sempre riempirla di attenzioni. Tara si sentiva la ragazza più fortunata del mondo. Quando la gara terminò, Ness salutò tutti gli amici, e raggiunse insieme a Tara la lamborghini parcheggiata. Salita a bordo, Tara iniziò avvertire dei forti dolori al basso ventre, Stella sembrava agitata, da quanto si muoveva. << Fa la birichina? >> disse Ness, osservandola. << così sembra. >> Tara sorrise, e Ness mise in moto l’auto. Dopo pochi metri Tara si sentì il sedile umido, e controllandosi si trovò i pantaloni bagnati: << ho cavolo! >> Tara si agitò nel sedile: << che succede stai male? >> rispose distratto: << mi sono fatta la pipì a dosso, senza accorgermene. >> Ness l’osservò in mezzo alle gambe: << non ti sei accorta? >> disse ritornando con lo sguardo sulla strada: << no mai. >> << ti agiti se ti dico, che probabilmente ti si sono rotte le acque. >> disse tranquillo: << ma non è possibile amore. Mancano tre settimane. >> rispose tara stringendo le cosche. << Stella sarà impaziente di vederti. Ti porto in ospedale, stai tranquilla, non sarà niente. >> << non può nascere ora, non sono pronta! >> << hai avuto nove mesi per prepararti piccola mia. Ora pronta o non pronta, devi essere forte e coraggiosa per dare alla luce la tua bambina. >> era vero, aveva avuto a disposizione nove mesi che lei aveva perso pensando alla storia proibita con Ness, che quei mesi erano volati come niente. Durante il viaggiò, Tara era avvolta da dolori che diventavano sempre più forti, man mano che raggiungevano l’ospedale. Iniziò ad applicare pensieri positivi, come le avevano consigliato ai corsi di preparto, e a fare dei profondi respiri. Qualcosa le diceva che Stella aveva fretta di nascere, ma quei dolori la mettevano a terra, si domandava come avrebbe fatto a essere in forze per il parto. Tara telefonò ad Annasara che sembrò più in ansia di lei, si promisero di incontrarsi in ospedale. << pensa in positivo, ritornerai magra. >> le parlò Ness, dopo che Tara aveva chiusa la chiamata con la madre adottiva. Tara non riuscì a parlare che un altro forte dolore la avvolse: << hai una contrazione ogni otto minuti. >> le fece notare Ness, mentre entrava nel pronto soccorso. Le infermiere del pronto soccorso chiesero a Ness se era il padre della bambina, << sono il fidanzato, ma non il padre del bambino. >> lo sentì dire. L’infermiera rimase di stucco. Dopo che Tara era stata accompagnata in una camera, pochi minuti dopo si presentò un dottore che si presentò e dopo averla vista, disse che sarebbe stato lui a fare nascere la bambina, e che era partito il travaglio. Annasara e Patrick erano arrivati poco dopo, trovando Ness che la teneva per mano. Fra le lacrime, la donna confessò quanto era felice che diventasse nonna. << io sono troppo agitata Tary, non riuscirei mai ad entrare con te in sala parto. Deve entrare qualcun altro. >> le parlò la donna stringendole la mano: << Chi vuoi che entri in sala con te? >> domanda Patrick confortando la moglie. Tara osservo Ness che si era accomodato nella poltrona affianco all’letto: << Io? sei pazza? >> gli occhi del ragazzo erano lucidi, Tara rimase a fissarlo, i due genitori lo osservarono: << d’accordo entrerò io. >> accettò. << la conosci Tara più di me. Si sentirà più tranquilla con te. >> le rispose Patrick.




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