Il ritocco di Dorian Gray

di TheNaiker
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Devo essere mezzo matto, sussurra Dorian tra sé e sé.
Perché non puoi non impazzire, quando per lavoro accendi il PC tutte le domeniche sera. Il suo mestiere è quello, d’altronde: per un miserabile compenso, apre il programma di editing e ritocca foto scattate da fotografi incapaci a modelle complessate. È solo merito del suo minuzioso taglia e cuci, se chi sbava sui rotocalchi di moda magnifica sia i primi che le seconde.
Certo, non è il lavoro in sé il vero fastidio. A Dorian, il classico balletto tasto sinistro-destro-destro-sinistro viene naturale come respirare. La sua mano danza, in simbiosi con quella bacchetta magica che è il mouse, e per incanto si vedono labbra gonfiarsi, seni prosperare, natiche arrotondarsi, visi lisciarsi, pelli satinarsi.
Ma così rende le persone migliori di ciò che sono. Ed a Dorian. questo scoccia. Quei vanagloriosi soggetti, così gonfi di sé, non meritano la perfezione che gli viene ordinata. Sono brutti dentro esattamente come sono brutti fuori, ma se facesse un cattivo lavoro se ne accorgerebbero. E allora li frega con il trucco contrario. I suoi ritocchi sono splendidi, appariscenti fino all’eccesso: i più svegli tra gli osservatori si insospettiscono, intuiscono che l’esterno della persona è artificioso e che quindi il suo interno non è poi così tanto pulito. Una verità non per tutti, rivelata esibendo al mondo il suo opposto, il suo negativo. Verrà il giorno in cui una persona assennata visionerà le immagini ed esclamerà Questa ragazza era una sciacquetta, chi l'ha fotografata era un poco di buono. È così che Dorian rovina la gente, adesso: niente stregonerie, niente macumbe alle vittime, solo la magia del computer. E la cosa lo fa star bene, ubriacandolo di un'ebbrezza tutta nuova.
È la sottile vendetta di un mezzo matto, ancora una volta a segno: Dorian contempla la sua opera, annuisce, è soddisfatto. Ah, questo faccino è venuto proprio angelico.




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