Il passato nel presente
Romania 1920
Il crepuscolo cedeva
ormai al buio, una carrozza sfrecciava nella tempesta trainata da
veloci cavalli neri dalla città di Brasov, fino a
raggiungere il villaggio di Bran situato nelle terre più
remote della Romania.
La strada per Bran era tortuosa e la fitta nebbia che calava, lasciava
intravedere ben poco del tragitto, ma il cocchiere spronava i cavalli
con la lunga frusta e con urla di incitamento li esortava a sforzi
maggiori.
La tempesta tuonava incessante e l'oscurità sembrava far
scomparire gli alberi, le montagne e la strada stessa calando con il
buio.
Il cocchiere
nonostante fosse stremato per lo sforzo, continuava la sua corsa.
Un vento impetuoso e
gelido preannunciava l'arrivo di una tempesta di neve che incominciava
a cadere fine come cipria, ricoprendo a poco a poco tutto
ciò che li circondava di una coltre bianca.
Nel tragitto il
cocchiere scorse su un altura in lontananza tra le montagne il castello
di Bran avvolto completamente nella foschia della nebbia.
L'antico maniero era la
meta da raggiungere e dopo un lungo andare la carrozza raggiunse il
castello.
Il cocchiere
arrestò i cavalli fermando il
calesse davanti alla vecchia entrata, scese a
terra per apprestarsi ad aprire la portella per far scendere chi aveva
viaggiato.
Dal castello con
passo svelto apparve un elegantissimo uomo diretto alla carrozza per
accogliere l'atteso ospite.
Il cocchiere aprì
la portella mentre l'elegante uomo tese la sua mano per accogliere
quella della dama che con disinvoltura scese dalla carrozza avvolta nel
suo elegante mantello nero.
L'uomo prima di condurre la dama nel castello ordinò agli
Tzigani servi del padrone di occuparsi dei bagagli e del
baule della donna sulla carrozza.
"Avete viaggiato bene? Spero che questa tempesta non vi abbia arrecato
nessun disturbo durante il tragitto " disse l'uomo alla dama facendole
strada nel castello con il fioco bagliore del suo lume.
" Non vi preoccupate Armand
è andato tutto per il meglio, è un piacere sapere
che avete tanta premura per me " le rispose lei compiaciuta delle sue
attenzioni.
" E' un onore e un dovere per me occuparmi di voi "
" Ditemi Armand: Il conte è già in piedi
ad aspettarmi? "
" Si, vi aspetta impaziente di rivedervi dopo tanto tempo "
L'uomo condusse la dama alla sua stanza e ordinò ad una
delle serve di chiamare le due dame di compagnia Katia e Dunya, mentre i
servi deponevano con fatica i bagagli e il baule.
" Quando sarete pronta andremo nel salone " disse Armand alla
dama che venne immediatamente circondata da ogni tipo di comodità e servigio.
La stanza come sempre era stata preparata con gran cura per il suo
arrivo, l'arredamento era lussuoso e accogliente ed era riscaldata da
un grande camino nell'angolo in cui ardeva un vivido fuoco.
Armand si apprestò ad accogliere nuovamente la dama fasciata
in un bellissimo abito in raso rosso, dopo essersi messa a suo agio
dopo il lungo viaggio offrendogli il suo braccio per condurla nel
grande salone.
Alla fine di un lungo e ampio corridoio, Armand spalancò una
massiccia porta che li divideva dal salone, la stanza era ben
illuminata e un maestoso camino riscaldava piacevolmente
l'interno.
Poco distante su una delle poltrone in velluto rosso di spalle ad
aspettarli c'era qualcuno che all'udire dei loro passi si
alzò in piedi rimanendo immobile come una statua.
Armand fece un inchino con il capo come segno di rispetto per aver
adempiuto come sempre ai voleri del suo padrone.
Il conte si voltò e con passo lento si avvicinò
verso di loro tendendo la sua mano verso la dama che a sua volta ripose
la sua in quella del conte.
" Katerina- chiamò
quasi come un sussurro il conte di Yakriev accogliendola con un cortese
baciamano, e subito dopo le baciò anche la fronte - Manchi
da troppo tempo dalla mia terra, e la tua ultima visita risale a sette
lunghi anni fà " aggiunse mentre gli fece cenno di sedersi
su una delle poltrone e godersi la cortese ospitalità
facendole servire un ottimo bicchiere del suo vino e riscaldarsi
davanti all'accogliente camino.
" Io vi lascio da soli mio signore, se avete bisogno di me
fatemi chiamare " disse Armand congedandosi dal suo padrone.
" Armand è molto fedele nei tuoi confronti, hai la
stima della tua gente e dei tuoi servitori, me ne compiaccio " disse
Katherine ostentando molta confidenza verso il conte.
" Un buon padrone sà come farsi rispettare dalla
sua gente, la sua benevolenza è potere, e questo accresce la
protezione di entrambi ... Ne convieni mia cara? " rispose il
conte con sguardo distinto e impassibile dandole la più
giusta risposta alla sua affermazione.
" Scusa il mio ardire Atrian,
ma da quando sono arrivata non ho avuto modo di rincontrare Rebekah "
Il conte distolse lo sguardo da Katherine preferendo fissare le fiamme
del camino, poi con disinteressamento gli disse:
" E' una lunga storia che ti racconterò dopo cena
appartati in una delle mie stanze mia cara, ma nel frattempo voglio che
tu non faccia alcun commento, nè domande se ai tuoi occhi si
presentino dei cambiamenti che distraggano le tue abitudini "
Katherine fù presa dalla curiosità di cosa fosse
accaduto in sua assenza nel castello, i cambiamenti di cui il conte
aveva accennato con discrezione e tanto mistero.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta interrompendo il
silenzio che da poco era regnato nella sala.
La porta si aprì su ordine del padrone: Era una delle serve
che annunciava il servire della cena nell' altra sala.
Il conte scortò Katherine sottobraccio nella sala dove
avrebbero cenato, alla loro entrata lì presenti
c'erano Armand, Kristyna,
Selena e
altre quattro dame che si alzarono in piedi accogliendo la
loro padrona con un regale inchino ritornata dopo sette anni d'assenza.
La sala da cena era allestita nel migliore dei modi, anch'essa era
riscaldata da un grande camino in pietra, e le grandi vetrate erano
coperte da lussuose tende in raso di un color rosso scarlatto.
La meravigliosa tavola comprendeva dodici posti, ma era apparecchiata
per dieci , le posate in oro e i calici di cristallo rappresentavano un
occasione speciale significando che i padroni riuniti
avrebbero cenato insieme quella sera al castello.
Il conte accompagnò Katherine a sedersi al suo posto vicino
a lui alla sua destra, Armand sedeva di fronte a lui dalla parte
opposta della tavola e alla sua destra e alla sua sinistra sedevano
come sempre Kristyna e Selena, dame di compagnia di Rebekah.
Ai lati le altre quattro dame: Mariska, Alena, Katia
e Dunya;
Queste ultime, dame di compagnia di Katherine erano sedute due per ogni
lato una di fronte all' altra.
Il conte prima di far servire la cena notò che il posto alla
sua sinistra era vuoto, e chiese spiegazioni ad Armand:
" Dimmi Armand: Perchè manca una persona alla mia
tavola? "
Armand si sentì raggellare al tono della voce del suo
padrone, sapendo di non aver adempiuto ad uno dei suoi ordini.
" Vi chiedo perdono mio signore, la faccio subito chiamare "
" La fai chiamare? Perchè, non è forse
da abitudine che lei si sieda per prima a questa tavola? Alzati e
accompagnala qui ... Subito! "
Il conte si infuriò facendo riecheggiare
la sua voce in tutta la sala.
Armand abbassò lo sguardo e si alzò
immediatamente dal suo posto per eseguire l'ordine, Katherine
guardò il conte con dubbio per il suo comportamento.
Il posto da occupare era quello di Rebekah, di solito era la prima a
sedersi a tavola ma stavolta non comprendeva la sua assenza.
Anche il resto della compagnia seduta aveva uno sguardo cupo sui loro
volti destando a Katherine ancora più sospetti.
Dopo alcuni minuti si sentirono dei passi raggiungere la sala, la porta
si aprì e Armand entrò accompagnando con la mano
un altra dama.
I presenti si alzarono in piedi come precedentemente avevano fatto con
Katherine, Armand la accompagnò al posto di Rebekah alla
sinistra del conte.
Katherine fù sorpresa di non ritrovarsi davanti la stessa
Rebekah, ma una ragazza dai capelli bruni di media statura ed occhi
neri che somigliavano tanto ai suoi.
Katherine non capiva il perchè di questo cambiamento, e il
perche i presenti si fossero alzati, quello era un segno di rispetto e
devozione solo verso i padroni.
" Katerina lei è Julia " presentò il conte
mostrando un interesse particolare per quella misteriosa ragazza.
Katherine la osservò scrupolosamente e si accertò
di non averla mai vista prima al castello, aveva una strana sensazione
nell'incrociare il suo sguardo a quello di lei, freddo e immobile.
Julia indossava un bellissimo abito blù e portava al collo
la collana di Rebekah, Katherine non comprendeva del perche ce l'avesse
lei, ma era disposta a sapere cosa era successo in sua assenza,
così con sfacciata arroganza incominciò a fare
domande nonostante il conte glielo avesse proibito.
" Atrian dov'è Rebekah? Spiegami "
Il conte lanciò un occhiata collerica a Katherine che la
invogliò a stare immediatamente in silenzio, mentre fece
cenno con la mano a tutti di sedersi.
" Ora potete servire la cena " ordinò il conte alla
servitù notando gli sguardi di amarezza sui volti di tutti i
presenti.
Katherine restò a fissare a lungo di fronte a lei Julia che
le rimandò anch'essa, il medesimo sguardo di perfidia.
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" Atrian mi spieghi
cosa stà succedendo? Chi è quella ragazza? "
domandò Katherine al conte mentre erano in privato in una
delle sue lussuose stanze.
" E'
quì da cinque anni, e come hai visto occupa il posto di
Rebekah alla nostra tavola " gli rispose il conte sedendosi su una
delle poltrone di fronte a lei.
" E
perchè occupa il posto di Rebekah? Lei dov'e? "
" E' morta
Katerina " gli ribattè il conte lasciandola senza parole.
" Come morta?
Spiegati, cosa e successo? "
Katherine voleva delle
spiegazioni su come fosse morta Rebekah, era assurdo pensare che quella
ragazza Julia, avesse preso il posto della vera padrona delle terre di
Bran nonchè donna del conte.
" Cinque anni
fà durante le festività per il ballo d'ognissanti
a Bucarest , Rebekah incontrò un altro uomo o per meglio
dire un altro vampiro e si invaghì di lui tradendomi senza
ritegno! "
" E tu cosa
hai fatto, l'hai uccisa per questo? " domandò Katherine
cercando di capire come avesse potuto uccidere l'ultimo membro della
famiglia Mikaelson.
" Non l'ho
uccisa io anche se avrei voluto, è stato quel miserabile a
porre fine alla sua esistenza con l'inganno e subito dopo ha tentato di
fuggire! " gli rispose il conte indignato di dover rivivere quei
ricordi.
" Chi era costui? E
come è capitato che avesse una relazione con Rebekah? Non
capisco come sia potuto succedere, ogni volta che usciva dal castello
era scortata da Armand "
" E' successo
proprio all' interno di queste mura, avverto ancora nell'aria l'odore
del tradimento... Ed ora il suo posto è occupato da Julia "
" Julia? E
perchè non Kristyna? E' a lei che spetterebbe il posto al
tuo fianco essendo la vampira più anziana dopo Rebekah! " le
disse Katherine non approvando in nessun modo la sua decisione.
" Io
sò che la mia scelta di avere Julia al mio fianco
è stata quella più giusta, all'inizio anche gli
altri e Armand stesso non approvavano ma poi hanno dovuto rispettare il
mio volere "
" E il tuo volere e
che devono prendere ordini da una schiava? "
" A quanto
vedo ti hanno già raccontato tutto, o forse quello che
vogliono e che tu sappia con la speranza che lei venga cacciata da
questo castello, chi è stata la stessa Kristyna? "
" Chiunque sia
stato era suo dovere informarmi e credo che io sia l'unica che ti possa
far ragionare "
" Katerina tu non puoi
dirmi quello che devo fare sopratutto se abbandoni questo castello e
ritorni quando ti fà comodo! "
Il conte
infuriò contro Katherine alzandosi dalla poltrona in tutta
la sua altezza statuaria.
" Atrian tu
hai perso il senno, è una schiava o la rimetti al servizio
con i tzigani o la uccidi! " replicò Katherine indignata.
" Se mi costringerai
ucciderò te se non la smetti! "
Katherine
restò ammutolita quando il conte la minacciò
senza esitare.
" Non oseresti
mai toccarmi, avresti il coraggio di metterti contro di me per lei? "
domandò Katherine sapendo la sua posizione nei confronti del
conte.
" Tu non mi ci
costringere, ed ora ritirati nella tua stanza e lasciami da solo! "
Katherine sebbene
indignata abbandonò la stanza senza ribattere, chiuse la
porta dietro di sè lasciando da solo il conte e raggiungendo
la sua stanza.
Lungo il corridoio alle
sue spalle apparvero due figure che la seguirono in silenzio.
" Entrate pure
e chiudete la porta " disse Katherine a Kristyna e Selena le dame di
compagnia di Rebekah.
La prima alta, magra, e
con lunghi riccioli biondi e occhi azzurri, l'altra più
bassa aveva capelli rossi sempre ricci e occhi verdi.
" La situazione
è anche più grave di quanto pensassi, quella
schiava è diventata la protetta di Atrian "
replicò Katherine osservando gli sguardi di amarezza delle
due.
" E come pensate di
agire mia signora, il conte sembra non volervi ascoltare " le rispose
Selena mentre la aiutava a svestirsi.
" Troverò il modo di farlo ragionare, deve
ascoltarmi! "
" Ma voi
sapete mia signora che quando il conte decide una cosa non è
facile fargli cambiare idea " intervenne Kristyna.
" E' allora
già ti arrendi? Vuoi servire per il resto della tua
esistenza una nullità che occupa il tuo posto?
Perchè lo sai che potevi esserci tu al fianco di Atrian
vero? - le ribattè Katherine con sorriso perfido aggiungendo - Ad ogni modo io credo che
quella vampira non resterà quì a lungo... Presto
non sentiremo mai più parlare di lei "
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PRESENTE
" Despre timpi
nu se vedea Katerina " disse Julia in rumeno puntando la
lama del pugnale alla gola di Katherine, la vampira era appena stata
fermata da quest'ultima dopo aver tentato di uccidere Damon.
Katherine con scatto fulmineo allontanò da sè
Julia con una spinta, la vampira era indignata di ritrovarsi di fronte
quel fantasma del suo passato.
" Ma che modi! E' così che saluti una vecchia amica? " le
domandò Julia sfoderando un sorriso malefico.
" Mai avrei immaginato di rivederti, tantomeno dopo... "
" ... Dopo quella notte a Bran? Neanche io ci avrei giurato di
sopravvivere! " la interruppe prontamente Julia irritandola.
" Che peccato... Ad ogni modo cosa ci fai qui? Cosa vuoi? "
domandò Katherine pretendendo una risposta.
" Sono qui per te creatura maligna ... Come sei invecchiata in questi
decenni mon
dieu! " esclamò la vampira portandosi una mano
alla faccia.
" Come diavolo sei sopravvissuta a quell'incendio? Ti ho vista con
questi occhi mentre ardevi nelle fiamme "
" Si, ardevo nelle fiamme
dell'inferno e il diavolo stesso mi ha salvata, ma in cambio ha voluto
la mia anima katerina e ora come vedi sono qui, mi hai sempre
sottovalutata male, male, male "
Stefan e Damon osservavano
curiosi la loro discussione mentre a fatica si rialzavano entrambi
feriti da Katherine.
" Non ho mai compreso il
perchè Atrian ti avesse voluto con sè, non sei
altro che un essere insignificante! " le disse Katherine scrutandola da
capo a piedi.
" Vacci piano con le offese megera, non ero poi
così insignificante se avevo occupato il posto della padrona
e non solo a tavola, ma sopratutto tra le braccia del conte "
" Ma non eri la sola, o credevi che lo fossi mia cara? " le
domandò Katherine con ghigno perfido.
" Che ti devo dire, un uomo di quella portata non poteva
soddisfare una dama soltanto, ma per me lo sai aveva quelle attenzioni
in più che alle altre riservava sempre meno... Mi sono
goduta nottate di fuoco e perversione alla faccia tua e di Kristyna
ahahahah! "
Katherine la guardò con profondo disgusto, Julia le faceva
ribollire il sangue nelle vene e la sua pazienza stava per arrivare al
limite, non l'aveva mai sopportata fin dal loro primo incontro a Bran in
Romania nel 1920.
" Come fate a conoscervi voi due? E poi tu come hai fatto ad
entrare? " intervenne tempestivamente Damon verso Julia.
" Ti preoccupi di come sia entrata, è non vedi che
ti ho salvato la vita? Tu sei un ingrato! " le rispose la vampira
fingendosi offesa.
" La stessa domanda te la faccio io e voglio che mi risponda
Damon: Come fai a conoscere questa maledetta? " infuriò
Katherine verso il maggiore dei fratelli Salvatore.
" Non ti dirò proprio nulla stronza! E' mancato
poco che mi uccidessi e vorresti anche che ti dessi delle spiegazioni? "
Damon prese una delle bottiglie di bourbon e gliela tirò
contro, ma Katherine fù rapida a scansarla.
Nello stesso istante Julia le tirò il pugnale dritto al
cuore che Stefan con abile riflesso bloccò con una mano.
" Uhm! l'altro Salvatore... Cassspita quanto sei bello, sento che mi
sto innamorando!" esclamò Julia civettuola
portandosi una mano al petto e scrutandolo da capo a piedi.
" Che cazzo fai Stefan! La salvi pure adesso? "
infuriò Damon verso il fratello che aveva preso tutti alla
sprovvista mentre Katherine era compiaciuta di quel gesto.
" Non l'ho fatto per lei Damon "
" Lo ha fatto per la dolce Elena, proteggendo me fà
sì che non accada nulla alla sua amata " intervenne Katherine con il
suo sarcasmo.
Damon aveva dimenticato che Elena e Katherine erano legate da un
vincolo magico che le faceva essere come una sola cosa.
Stefan guardò Katherine che si compiaceva della sua
incolumilità, ma prima o poi avrebbe trovato un modo per
cambiare le cose.
" Non
compiacerti Katherine, prima o poi troverò il modo di
ucciderti e quando saprò di poterlo fare non
esiterò un solo istante! " affermò deciso il
minore dei Salvatore.
" Ouì mon cher,
uccidila!
" intervenne Julia attirando l'attenzione di Stefan che la osservava
ignaro di chi fosse.
" Tu fatti gli affari tuoi, nessuno ha chiesto il tuo parere!
" disse Damon a Julia invitandola a starsene da parte.
" Sono più che sicura che manterrà fede
alla sua parola, questo sì che è un vero uomo non
come te che sei solo chiacchiere! "
" Non provocarmi perchè stavolta ti faccio volare
dalla finestra! " gli rispose Damon minacciandola.
" Stà calmo, stavo solo dando un ottimo consiglio
al mio bellissimo cognato, uhm... Non mi avevi mai detto di avere un
fratello tanto appetitoso! " affermò Julia con sguardo avido.
" Stà attenta a quello che dici, perchè
ti taglio quella maledetta lingua una volta per tutte! "
minacciò Katherine gelosa delle attenzioni su Stefan.
" Uhm, sei gelosa... Ma lo sai quasi quasi mi prendo anche lui
come amante? Chissà che non sia anche meglio del conte! "
ribattè Julia quando Katherine senza alcun
preavviso prese dalla mano di Stefan il pugnale e si scagliò
su di lei con furia.
Le due vampire si rotolarono a terra nel centro del salone in un corpo
a corpo, Katherine l'aveva sottomessa e stavolta era lei a
puntarle il pugnale dritto alla gola, la Petrova era senza
dubbio più forte e per Julia tenerle testa non le era facile.
" Si brava, uccidi questa mocciosa che fai un favore a tutti,
però fà attenzione a non sporcare il
parquè con il suo sudicioso sangue! " intervenne
sarcasticamente Damon che si gustava divertito la scena sedendosi sul divano di fronte sorseggiando il suo
bourbon.
" Se c'è qualcuno che un giorno potrà
uccidermi, stà sicuro che sarai solo tu, dolce amore mio! "
replicò Julia a Damon nonostante si trovasse in una
posizione di svantaggio.
" Io invece credo che morirai stasera su questo pavimento! "
ribattè con sorriso perfido il vampiro.
Katherine spingeva sempre più forte, la lama del pugnale era
puntata dritta alla gola di Julia quando quest'ultima la
ferì ad una guancia sfregiandola con il suo anello a punta,
lo stesso con la quale aveva ferito Damon la sera del ballo.
La Petrova si portò una mano al viso ma la ferita
le si rimarginò subito, la vampira ridusse i suoi
occhi a due fessure intenta a riattaccarla ma Stefan
intervenne a fermarla.
" Ora basta Katherine, devi smetterla! "
" E una cosa che non ti riguarda Stefan non intrometterti! "
controbattè furiosa di essere stata fermata sul punto di
ucciderla.
" Ahi,ahi Katerina, è accorso in mio soccorso il
bel Stefan " disse Julia provocandola spudoratamente mentre si rialzava
come se nulla fosse successo.
La Petrova era pervasa dalla rabbia mentre Stefan cercava in tutti i
modi di tenerla a bada per non mettere in pericolo Elena.
" Attento a quella pazza! " urlò improvvisamente
Damon al fratello quando Julia prese l'attizzatoio rovente dal camino.
" Togliti Stefan Salvatore se non vuoi farti male, come ha
detto Madame è
una questione fra me e lei "
" No, tu non ti avvicinerai, se ferisci Katherine
farai del male ad Elena " disse Stefan intenzionato a non
farsi da parte.
" Elena? La doppleganger Petrova? Hai fatto l'incantesimo di
collegamento? " domandò Julia rivolta a Katherine che
incupì lo sguardo.
" Mi spieghi come diavolo fai a sapere tutto? Parla nanerottola! "
intervenì Damon strattonandola.
" E semplice mon
coeur, vi spio da una vita mica sono arrivata ora a Mystic
fell "
" Falls ignorante, Mystic Falls" ribattè Damon aggrottando
le sopracciglia.
" Chi sei? " domandò deciso Stefan intromettendosi.
" Chiunque tu vuoi che io sia " rispose la vampira passandosi un dito
sulle labbra con malizia.
" Nessuno che valga la pena conoscere! " intervenì il
maggiore dei Salvatore spintonandola ad andarsene.
" Sono tua cognata mon cher sono la moglie di
Damon " confermò Julia irritando il corvino svelando il loro
segreto.
" Sulserio? spero sia uno scherzo Damon, altrimenti sprofonderesti
nella vergogna " intervenì sarcastica Katherine.
" E sprofondato nella vergogna nell'attimo in cui il tuo sangue
è scorso nelle sue vene, da allora è un maledetto
come è maledetta tutta la razza dei Petrova " rispose la
vampira con sdegno.
" Ti staccherò la testa dal collo maledetta vipera! "
infuriò Katherine quando Julia simulò il verso
del serpente prendendola in giro.
" Adesso basta! Questo stupido show e finito, se volete scannarvi
fatelo fuori di qui creature maligne " ordinò Damon
cacciandole.
" Come sei sexi quando fai l'uomo prepotente, que hombre
muy caliente te quiero mucho mio amor " rispose
Julia lanciandogli un bacio mentre Stefan cercava di contattare Elena
al cellulare per vedere se stava bene, ma non ricevette risposta.
" Non essere ridicolo Stefan, è solo un graffietto sul suo
dolce visino " affermò Katherine odiosa.
" Dolce visino? Se ha la tua stessa faccia è un mastino "
rispose Julia spazientendo Stefan.
" Ora basta ne ho abbastanza, non coinvolgete Elena nelle vostre
questioni "
" Ah, voi Salvatore e la vostra dannata ossessione per la stessa donna,
accidenti siete così belli e così dannatamente
testardi... Ti do la mia parola che non coinvolgerò la tua
Elena nelle mie questioni con Katerina, promesso " affermò
la vampira con voce suadente avvicinandosi a lui maliziosamente
mettendole una mano sul petto.
" Non crederle scoiattolo, e solo una succhiasangue a tradimento,
voltale per un attimo le spalle e ti ritroverai quell'attizzatoio che
ti esce dal petto insieme al tuo cuore " affermò il corvino
mettendolo in allerta.
" Piuttosto che mettermi in guardia, perchè non mi
hai mai parlato di lei? " domandò Stefan al fratello mentre
allontanò Julia con le sue avanche da se.
" Perche dovevo farlo? E' la parte più spiacevole
della mia esistenza il periodo passato con lei... Ma piuttosto,
perchè non lo chiedi a Katerina che sembra conoscerla meglio
" gli rispose Damon cercando di non dare alcuna spiegazione al fratello.
" E invece lo chiedo a te, perchè sembra che tu la
conosca meglio avendola sposata "
" Se vuoi conoscermi meglio labbra seducenti diamoci un
appuntamento, ti racconterò vita, morte e miracoli di Julia Elizabeth Mary Hayden...
In Salvatore! " intervenne sfacciatamente Julia provandoci nuovamente
con Stefan.
" Ma per favore! Ci stai provando con Stefan? Sei senza
ritegno! " esclamò disgustato Damon.
" Ma guarda da che pulpito viene la predica, sei geloso per
caso? Ma non preoccuparti, resti sempre tu la mia dolce
ossessione " rispose lei avvicinandosi poi a Damon.
" Sei davvero disgustosa! " intervenne indignata Katherine.
" Tu taci che sei stata la concubina di
mezza Europa " le ribattè in faccia Julia con
assoluta franchezza.
Katherine era intenzionata più che mai a tapparle la bocca
quando ricevette un messaggio sul suo cellulare che
l'allarmò ulteriormente:
" Dobbiamo vederci al solito posto,
E. ci ha trovati "
In quell'istante il suono del campanello interruppe le loro discussioni.
" Chi sarà a quest'ora? Spero non sia Elena " disse
Stefan preoccupato.
" Ma che dici? Elena starà già dormendo
come una poppante " gli rispose Damon prendendolo in giro.
" Forse è la morte che ci reclama... Sopratutto te
Katerina! " esclamò sarcasticamente Julia quando si
accorsero che Katherine era sparita improvvisamente.
Stefan corse ad aprire la porta ed era Elena con Bonnie, la ragazza era
ferita sul viso nello stesso punto in cui era stata ferita Katherine da
Julia.
" Entrate e sedetevi, non e niente Elena ora ci penso io " disse Stefan
optando di darle il suo sangue per guarirla.
" No Stefan, ci penso io " rispose Bonnie che con la sua magia gliela
rimarginò.
" Dove diavolo è andata quella nanerottola? E sparita anche
lei " disse Damon al fratello che con sguardo preoccupato temeva per
Elena se Julia avesse ferito ancora Katherine.
" Cosa mi sta succedendo Stefan? Perche appaiono ferite sul mio corpo?
" domandò Elena aspettando una spiegazione ma Stefan rimase
in silenzio mentre ci pensò Damon a non tenere la bocca
chiusa.
" Ora basta scoiattolo! Smettila cosi non la proteggi idiota dille che
sta succedendo! "
" Restane fuori Damon, ci penso io "
" Si, come no, quando Katherine l'avrà uccisa le dirai: " Elena, se potessi tornare
indietro ti direi che Katherine si era legata a te con un
incantesimo per proteggersi da noi in caso avremmo deciso di
eliminarla, ma non ci sono riuscito perche la mia lingua si era
attaccata al palato nel momento in cui avrei dovuto parlare! "
" rispose ironico con il suo solito sarcasmo.
" Un incantesimo? Quindi Katherine non può essere uccisa
perche morirebbe anche Elena " intervenì Bonnie.
" 10 punti per la strega! " ironizzò il corvino prendendola
in giro.
" Smettila Damon, e una questione che non ti riguarda "
" E invece si se si tratta di Elena! Se tu non sei in grado di
proteggerla ci penso io "
" Tu invece non farai proprio nulla! " infuriò Stefan
minacciando il fratello.
" Smettetela tutti e due! " intervenì Elena stoppando la
loro discussione.
" Ha ragione Elena, non è il momento di mettervi l'uno
contro l'altro lasciate perdere le vostre divergenze "
intervenì Bonnie appoggiando l'amica.
" Ha ragione bon bon, non metterti contro di me scoiattolo "
ironizzò Damon spazientendoli.
" Potresti almeno una sola volta parlare seriamente senza fare
l'idiota? " rispose Bonnie.
" Qui l'unica miserabile idiota sei tu strega, pensi che i
tuoi stupidi poteri possano fermare Katherine? Non hai idea con chi hai
a che fare, quindi accomodati cosi ti renderai conto che non sei
nessuno! "
" E un vampiro e la magia può fermarla, io posso fermarla "
ribattè la strega con convinzione.
" Già, è vero avevo dimenticato che sei una " Bennett
" discendente di " Emily
" " rispose Damon sgranando gli occhi deridendola.
" Non basta Bonnie, senza offesa non puoi contrastare Katherine, Emily
era potente tu invece non hai esperienza ne forza per affrontarla "
affermò Stefan.
" In parole povere ti sta dicendo che i tuoi giochi di prestigio usali
alla fiera di domani " rispose Damon con sarcasmo quando Bonnie gli
procurò l'aneurisma.
" Che diavolo! Lo sapevo, sai fare solo questo? " domandò il
corvino portandosi le dita alle tempie quando la strega lo
lasciò perdere.
" Andiamocene Elena, a quanto pare qui non abbiamo trovato l'aiuto che
cercavamo "
" Io mi fido di Stefan, Bonnie, non precipitiamo le cose e ragioniamo,
se lui dice che non puoi affrontare Katherine ascoltalo "
" Ascolta Bonnie: Se vuoi davvero aiutare Elena dovrai innanzitutto
stare il più lontano possibile da Katherine
perchè in un modo o nell'altro ti costringerà a
passare dalla sua parte essendo una Bennett come ha fatto con Emily, ti
ricatterà al fine dei suoi scopi in questo è
molto abile "
" E cosa consigli di fare? " domandò la strega.
" Di aspettare e attendere e scoprire il motivo del suo ritorno a
Mystic Falls " concluse il minore dei Salvatore sotto lo sguardo di
disapprovazione del maggiore.
" Oppure potremmo agire obbligandola a parlare " intervenì
Damon.
" Tu pensi davvero che Katherine ti dica perche è ritornata
a Mystic Falls? E come la vorresti obbligare sentiamo? "
domandò Stefan con sorriso beffardo.
" E' inutile che cerchi di ironizzare scoiattolo di certo la tua idea
di aspettare non è la cosa migliore da fare, io invece sono
più furbo e intelligente e ho un piano infallibile!
" esclamò il corvino sgranando gli occhi.
" Sentiamo il piano infallibile di questo genio " ironizzò
Bonnie scambiandosi uno sguardo spazientito con Elena.
" Il tuo disprezzo verso di me mi ferisce Bon bon ma mi duole dirti che
nel mio piano c'entri sopratutto tu "
" E cosa dovrei fare? Sentiamo " controbattè la strega
ironica.
" Rinchiudere Katherine con un incantesimo nella cripta della chiesa di
Fell " concluse Damon prendendola alla sprovvista mentre Stefan ed
Elena incupirono alla sfacciataggine del vampiro.
" Come osi chiedermi di ritornare sul luogo dove hai fatto morire mia
nonna eh? " domandò Bonnie collerica.
" E' stato un incidente, smettila di accusarmi mi sono stancato di
questa storia e ora la domanda è questa Bonnie: Tu vuoi
aiutare Elena: si o no? " ultimò Damon deciso.
" Come pensi di rinchiuderla se l'incantesimo e spezzato? "
intervenì Stefan.
" L'incantesimo si può ripristinare, sempre che tu sia
all'altezza del nome che porti " affermò il corvino verso la
strega.
" Perche non la smetti? Non ti rendi conto che cosi la ferisci? "
intervenì Elena ostile verso Damon.
" Ah, Elena smettila con la tua ramanzina ti ricordo che la colpa di
ciò che sta succedendo e tua, siamo qui a trovare un modo
per salvarti da quella megera e vuoi anche rimproverarmi? "
" Io non ho chiesto il tuo aiuto anzi voglio che tu ne stia fuori, sono
qui per Stefan e soltanto lui può decidere per me razza di
egoista stupido! "
" Tu pensi che Stefan possa aiutarti e proteggerti? Beh, ti sbagli mia
cara, prima rinchiudiamo Katherine meglio è per te e tutta
la tua famiglia perche ti assicurò che non aspetta altro che
farti passare l'inferno quindi decidi tu quando agire, agisci quando
incomincerà a toccare Jenna, Jeremy... Bonnie "
" Tu in realtà non vuoi aiutare me perche non ha alcun
senso, tu vuoi solo vendicarti di Katherine per non averla trovata in
quella cripta e ora vuoi rinchiudercela "
" Accidenti, hai indovinato... Ma come ci sei riuscita? "
" Io ti odio! " urlò furiosa Elena.
" Santo cielo povero me, come potrò mai più
vivere " ribattè Damon con ghigno perfido sorseggiando il
suo bourbon.
" Ora basta Damon, qui si tratta di Elena e non delle tue questioni
personali "
" Rinchiuderla in quella cripta conviene a me quanto a te fratello, e
più conveniente saperla intrappolata laggiù che
lasciarla a piede libero "
" Ma non sarà nemmeno tanto facile tenderle questa trappola,
come pensi di riuscirci? "
" Questo non lo devi chiedere a me, ma alla strega se lei non
è d'accordo non se ne fa nulla e aspettiamo che Katherine
tagliuzzi Elena come un sushi "
" Tu sei un essere ignobile, io ti odio! " infuriò Bonnie.
" Odiatemi, odiatemi pure, detestatemi e condannatemi ma io sono
l'unico che ha trovato una soluzione se volete agire bene, senno
aspettatevi il peggio tanto non sono io quello che le interessa siete
voi nella sua cerchia ... Auguri " concluse sgranando gli occhi
avviandosi al piano di sopra lasciandosi tutti alle spalle.
" E odioso! Lascialo perdere Bonnie " disse Elena all'amica cercando di
darle manforte.
" Ha ragione " intervenì Stefan spiazzandole.
" Cosa? Sei d'accordo con Damon? "
" Si Elena, e l'unica cosa da fare, mi dispiace Bonnie chiederti questo
ma dobbiamo ripristinare l'incantesimo della cripta "
" Stefan, non puoi chiederle questo, deve esserci un altra soluzione "
" No, non c'e altra soluzione che questa "
" Io non voglio che Bonnie debba fare questo "
" E invece si Elena, tu non conosci Katherine, non ha i idea di cosa
è capace "
" Non lo farò " affermò Bonnie spiazzando Stefan.
" Cosa? Come sarebbe? Bonnie si tratta di Elena, metti da parte il tuo
rancore per noi, tu non puoi farlo "
" Io non voglio, non me la sento "
" D'accordo, ascolta: Ora capisco che sei sconvolta, per il momento lasciamo stare poi con calma
ci ripenseremo "
" Ho preso già la mia decisione, è la mia
risposta e no " concluse la strega lasciando casa Salvatore.
" Bonnie aspetta, Stefan non voglio lasciarla da sola vado con lei "
disse Elena volendo seguire l'amica.
" Va bene, va pure e fa attenzione, appena arrivi a casa telefonami "
" D'accordo, ti amo " concluse Elena baciandolo lasciandolo da solo nel
vecchio e grande salone raggiungendo l'amica.
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Katherine
uscì rapida da casa Salvatore quando Julia di nascosto la
seguì,
la Petrova con passo furtivo raggiunse la chiesa di falls passando per
il retro dove c' era la canonica.
Arrivata
alla porta dell'abitazione battè tre colpi secchi
in segno di codice e dopo alcuni secondi gli aprì
il reverendo Sulz
che la stava aspettando facendola entrare.
Il reverendo accompagnò katherine dentro ad una piccola e
vecchia porticina che conduceva ad un piano sottostante alla chiesa e
gli disse:
" Va pure, io ti aspetterò qui "
Katherine prese una delle vecchie lampade che erano appese al muro e
scese giù, il corridoio di scale a chiocciola era
strettissimo, quel luogo era una cripta sotterranea proprio come quella
in cui vennero rinchiusi i 27 vampiri, lei compresa.
Raggiunse la stanza e pose la lampada sulla parete, la luce fioca della
fiamma smorzava l' interno lugubre della cripta mentre
avanzò lentamente verso un altro atrio che conduceva ad un
altra stanza.
Il reverendo Sulz aspettava che Katherine risalisse mentre si accorse
che la porta del retro non era chiusa, quando alle sue spalle apparve
qualcuno che si era furtivamente autoinvitato.
Il reverendo si voltò e vide una figura minuta dinnanzi a
sè che lo guardava facendogli cenno di stare in silenzio,
non ebbe nemmeno il tempo di simulare una parola che si
ritrovò con il collo spezzato.
Julia si avviò a scendere nella cripta per scoprire quale
segreto si celava nei sotterranei della chiesa e scoprire cosa ci
facesse laggiù.
La Petrova avanzò nella stanza sotterranea adiacente alla
cripta, lì ad aspettarla c'era più di una persona.
Julia avanzò silenziosamente e vide che c'era una stanza
dove Katherine era entrata, la poca luce non faceva intravedere bene
cosa ci fosse lì dentro quando ascoltò che la
vampira parlava con qualcuno.
" Presto avrò la pietra di luna, domani stesso se
Stefan non farà sciocchezze " esclamò in tono
deciso.
" Ne sei sicura? Guarda che non
abbiamo tempo Elijah e vicino! "
" Smettila! Non pronunciare quel nome! " infurio Katherine verso la
ragazza dai riccioli biondi.
" Katherine non abbiamo scelta, domani stesso gli consegneremo Elena
Gilbert mentre Stefan sarà impegnato a recuperarti la pietra
di luna" intervenì l'altra ragazza dai capelli rossi.
" Ma se Stefan scopre che Elena e stata rapita potrebbe anche non
consegnarmela e questo complicherebbe tutto "
" Non preoccuparti, nell'attimo in cui saprà che Elena
è in pericolo te la darà senza fare storie, tiene
troppo alla sua ragazza, farebbe di tutto per lei " affermò
la rossa ingelosendola.
" Allora prima gliela consegniamo meglio è, Elijah
spezzerà la sua maledizione ed Elena finalmente
morirà " concluse irritata Katherine.
" Hai già provveduto per il licantropo e il vampiro che
servono per il sacrificio? "
" Kristina, tutto a suo tempo... Piuttosto ho una spiacevole notizia da
darvi, indovinate chi è ancora viva - disse Katherine alle
due vampire in attesa che lei glielo rivelasse: - La schiava di Bran "
" Julia? Cosa stai dicendo!? " Infuriò la rossa
con sdegno.
" Controllati Selena, smettila di agitarti e pensiamo a un modo per
eliminarla definitivamente " ribattè Katherine decisa.
" Com'è possibile che sia sopravvissuta? Io stessa le ho
dato fuoco e l'ho fatta precipitare giù dal palazzo "
affermò la vampira bionda.
" Non saprei Krystina forse dovevi impegnarti di più? Ma
stavolta non dobbiamo fare lo stesso errore dobbiamo ucciderla e
assicurarci che stavolta ci resti secca "
" Quella maledetta è una spina nel fianco, lasciala a me, ti
assicuro che farò meglio di questa incapace "
affermò Selena con convinzione.
" Per ora preferisco che non vi veda, intralcerebbe i nostri piani... A
proposito, dove porterete la dolce Elena una volta rapita? "
" Nella vecchia villa abbandonata fuori città "
affermò la rossa.
" La moglie del sindaco sta organizzando una fiera per raccogliere
fondi, le solite festicciole ridicole di questa cittadina, Elena ci
andrà e appena potete rapitela e portatela alla villa poi mi
contatterete ed io vi raggiungerò " affermò
Katherine con aria di vendetta.
" Mai avrei immaginato che esistesse un altra doppleganger,
è incredibile "
" Beh Kristina, piuttosto che meravigliarti immagina dove hai sbagliato
quando hai ucciso, anzi "no" la Tzigana, accidenti stai per ritrovarti
davanti la tua peggiore nemica in amore, la prediletta del conte "
derise la rossa con ghigno perfido.
" Era anche la prediletta di Armand se non sbaglio, cara Selena "
controbattè la vampira bionda irritandola.
" Ora smettetela tutte e due e pensate a fare le cose per bene senza
distrazioni, se stavolta finisce male non finisce male solo per me "
affermò Katherine lasciando la cripta.
Julia si dileguò non appena avvertì i passi della
vampira lasciando anch'essa la chiesa, camminando per la strada che la
conduceva alla piazza della cittadina mentre pedinava Katherine alle
sue spalle si ritrovò lo sceriffo Forbes con la sua auto.
" Non è un pò tardi per andare in giro da sola? "
" Sceriffo, mi ha... Spaventata " rispose ironica Julia portandosi una
mano al petto.
" Se ti spaventi cosi facilmente hai una ragione in più per
tornartene a casa prima "
" Ha ragione, ma sa com'è io sono una notturna "
" Questo spiegherebbe perchè non ti ho mai incontrata di
giorno "
" La luce del sole non mi dona " ironizzò la vampira.
" Damon ti ha detto che ti cercavo? "
" Non ho visto Damon... Come mai mi cercava? "
" Dovevo parlarti di una questione privata "
" Sceriffo, io e lei non abbiamo questioni private "
" Non direi visto che sei a conoscenza del consiglio "
" Ah, si riferisce a quello, io pensavo ad altro "
" Perche non sali ti dò un passaggio a casa dai tuoi cugini "
" Ma io non abito con Damon e Stefan "
" E allora dov'è che abiti? "
" Al momento alloggio alla vecchia pensione della signora Flowers, la
conosce? "
" Si, la conosco... Ma perchè non abiti con i tuoi cugini?
Sei una loro parente, come fai a pagarti la pensione? "
" Provengo da una famiglia benestante, ma non amo vantarmene "
"
Allora, lo vuoi o no questo passaggio? "
" Assolutamente si, come rifiutare un invito " disse Julia
apprestandosi a salire sull'auto.
Lo sceriffo Forbes la osservava con sospetto, non si fidava affatto di
quella sconosciuta, durante il tragitto Liz non perse occasione di
farle domande.
" Allora, giusto per sapere, esattamente Damon cosa ti ha detto del
consiglio? "
" Che date ottimi consigli su come difendere questa cittadina "
" Bella battuta, peccato che non faccia ridere, voglio solo che quello
che riguarda il consiglio resti segreto, non lo avrai detto a qualcuno
spero! "
" Sceriffo, ma lei sospetta di me per caso? Devo dirle che non
è bello essere messa sottotorchio come mi ha messo lei
stasera, e poi ad un orario così insolito "
" Ma io ti ho offerto solo un passaggio ed è normale che ti
faccia domande sul consiglio, come avrai capito siamo una cerchia
ristretta, assolutamente segreta "
" Le cinque famiglie fondatrici: Forbes, Fell, Gilbert, Loockwood e...
Salvatore, si lo so "
Lo
sceriffo restò in silenzio a fissarla, Julia era irritante
con il suo sarcasmo e non prendeva la cosa seriamente, quelle sue
risposte non erano per niente convincenti e cosi
continuò il suo interrogatorio:
" Quando sei arrivata in città? "
" La notte delle streghe... Halloween "
" Quindi eri già qui la sera del ballo? "
" Ero al ballo con Damon "
" E da quanto tempo sei al corrente del consiglio? "
" Dal primo giorno che ho messo piede a Mistyc Falls "
" E che cosa sai esattamente di noi? "
" Che uccidete vampiri " affermò Julia
con sguardo serio.
" E tu lo sai cos'è un vampiro? "
" No, non lo so me lo dica lei "
" Mi prendi in giro per caso? "
" No sceriffo, dovrei? "
" Julia questo non è uno scherzo "
" E infatti non sto ridendo, cosa vuole da me Elizabeth? "
" La verità! "
" Su cosa? "
" Su di te, sei veramente una parente dei Salvatore? "
" Perchè crede che me lo sia inventato? "
" Beh, di certo non mi dai l'impressione di essere una loro
cugina "
" Tantomeno lei mi da l'impressione di essere uno sceriffo, ma ognuno
ha le sue opinioni e sos...petti " concluse la vampira spazientendola.
" Va bene direi
che può bastare, questa conversazione e durata anche troppo,
però ti avverto Julia sapere del consiglio vuol dire anche
rendere conto ad essi e da questo momento in poi dovrai essere
disponibile ogni volta che io ti chiamo, intesi? "
" Io non sono ai
suoi comandi Liz se lo metta bene in testa e quando vorrà
qualcosa da me sà dove trovarmi o sarò io a
trovare lei sicuramente in ufficio o... Di pattuglia! "
affermò la vampira guadagnandosi uno sguardo trucido dallo
sceriffo mentre accostò alla pensione Flowers.
" Scendi dalla mia auto, siamo arrivate "
" Merci, è
stata gentilissima ad accompagnarmi, buonanotte
e... Buona caccia " concluse Julia con sorrisetto perfido provocandola,
Liz non la sopportava e quanto meno si fidava di lei.
Rimettendosi in strada mentre guidava chiamò la centrale
quando un collega rispose:
" Pronto? "
" Pronto Tom, hai fatto quelle ricerche che ti ho chiesto? "
" Ci stò lavorando sceriffo, ho trovato alcune ragazze che
corrispondono al nome di Julia salvatore ma non coincidono con
l'età "
" Continua a cercare Tom, sarò li da te appena posso "
concluse Liz pronta a scoprire la verità a tutti i costi.
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Damon
era appena risceso giù nel salone di casa
Salvatore pronto ad uscire incrociando Katherine e Stefan che
discutevano animatamente tra loro.
" Santo cielo credevo te ne fossi andata! " sfuriò il
corvino spazientito.
" Abituati perche io non me ne andrò più,
mettetevelo bene in testa tutti e due " affermò la Petrova,
ormai la vampira faceva da padrona nella loro casa dandosi arie di
superiorità e comando.
Stefan era stanco di Katherine e quanto prima doveva allontanarsi dalla
sua casa per prendere una boccata d'aria, quel posto era insopportabile
e in men che non si dica era diventato una trincea di scontri tra
vampiri.
Damon si versò un ultimo bicchiere di Bourbon prima di
anticipare il fratello ad uscire di casa ed era intenzionato
più che mai a ritirarsi la mattina seguente passando per
l'ennesima volta la notte fuori tra donne e alcool.
Stefan si diresse al piano di sopra per prendere la sua giacca quando
Katherine lo seguì come un ombra intenzionata a parlare
ancora con lui:
" Stefan ascoltami, devo parlarti ed è molto
importante! "
" Certo tutto è importante quando si tratta di te,
devo andare ti ho già ascoltato abbastanza per stasera non
ti pare? " gli disse Stefan allontanandola da sè.
" E dove hai intenzione di andare, da Elena per caso? "
rispose lei con gelosia verso la sua sosia.
" Questo non ti riguarda e ora fammi passare! "
" Aspetta, non andartene Stefan e importante che io e te
parliamo adesso! "
" Katherine io non voglio ascoltarti, non capisci che non mi
interessa? E inutile insistere, ormai ti conosco e sò che
sei una bugiarda e un ipocrita "
" Hai ragione è vero sono una bugiarda e un
ipocrita, ma a te non ho mai mentito sopratutto quando ti ho detto che
ti amo "
" Smettila Katherine, di nuovo con questa storia? Ma non lo capisci che
non attacca più? Io non cadrò più
nella tua trappola, non mi ingannerai come hai fatto in passato, quei
tempi in cui amavi soggiogarmi a tuo piacimento sono finiti! "
" All'inizio era cosi ma poi non ho avuto più
bisogno di soggiogarti perchè quello che provavi per me era
diventato reale Stefan, anche tu mi hai amato... E lo sò che
mi ami ancora "
Katherine si avvicinò a Stefan portando le sue mani sul suo
viso, lentamente fece scivolare la destra sul petto mentre il suo
sguardo si perse nei suoi occhi verdi.
La vampira in quell'attimo si lasciò andare e guidare dal
suo cuore, voleva abbandonarsi tra le sue braccia cercando quel
contatto dall'uomo che amava e che ormai desiderava disperatamente.
Il desiderio di riaverlo e amarlo era sempre più forte,
l'odore della sua pelle, il colore dei suoi capelli, le sue labbra,
amava tutto di lui.
Katherine senza più difese lo strinse forte a se baciandolo,
le sue labbra si erano congiunte a quelle di Stefan dolcemente ma poi
la vampira cominciò ad accellerare il ritmo e baciare con
più foga.
Stefan consenziente ricambiò il bacio ma la messa in scena
durò poco quando il vampiro gli morse il labbro inferiore e
la spinse lontano da sè con disgusto.
" Che succede Katherine, che ti prende, non ti aspettavi un
rifiuto? D'ora in poi non avvicinarti mai più a me perche te
ne pentiresti! " gli disse Stefan mentre si puliva le labbra disgustato
da quell'intimo contatto.
" Stefan io sono ritornata per te non lo capisci? Io sono qui
solo per te amore mio, ora potremo finalmente stare insieme per sempre!
" le rispose Katherine tentando di avvicinarsi di nuovo a lui.
" Non mi interessa, sparisci! " rispose Stefan lasciando la
stanza di fretta e furia mentre lei lo seguì tentando di
fermarlo.
" Stefan ti prego amore mio guardami, lascia stare il passato
e tutto quello che è successo ora quello che conta e che noi
due restiamo insieme perchè io lo so che anche tu mi ami! "
" E invece no! Io non ti amo e non ti ho mai amata, il
sentimento che ho provato per te era solo una bugia! "
" Non è vero Stefan sei tu il bugiardo! Poco
fà anche tu mi hai baciato, metti da parte il tuo orgoglio e
ricominciamo da capo "
" Tu sei pazza Katherine! Sparisci dalla mia esistenza! "
infuriò Stefan spintonandola.
Katherine ormai era ridotta a pezzi e non sembrava nemmeno
più un vampiro ma soltanto una donna distrutta e consumata
per il suo amore.
Stefan stava raggiungendo la porta d'ingresso per uscire quando lei
cercò di impedirgli di varcare quella soglia e con un nodo
alla gola e con la poca voce ch riuscì a far uscire dalla
sua bocca tra le lacrime le gridò:
" Io ti amo! "
Stefan rimase fermo, quasi immobile per un attimo poi si
voltò e gli disse:
" Ma io no, io non ti amo il mio unico amore è
Elena "
Detto questo Stefan uscì di casa lasciando Katherine nella
più profonda disperazione, il cuore le sembrò
andare in mille pezzi, poco dopo quella profonda disperazione si
tramutò in collera.
La vampira era profondamente indignata, i sentimenti che Stefan le
aveva appena confessato di provare per Elena la facevano nascere dentro
una rabbia incontrollabile covando vendetta.
Elena non poteva rubarle Stefan il solo pensiero le faceva nascere una
furia omicida in ogni fibra del suo essere, quel ragazzo era la parte
più bella di una vita vissuta nel dolore, nella paura e
nell'oscurità, la Gilbert rappresentava un grande ostacolo
per lei e se voleva riconquistarlo doveva trovare il modo di
allontanarla da lui una volta per tutte.
Katherine iniziò a frugare nella stanza di Stefan alla
disperata ricerca che ci fosse quello che con tanta speranza credeva
conservasse il minore dei fratelli Salvatore sapendo quanto teneva a
custodire oggetti del suo passato.
Dopo ore di ricerca riuscì nel suo intento ritrovando
nascosto nell' armadio ciò che le serviva e cioè
un vecchio diario di Stefan.
" Ora voglio proprio vedere mio caro Stefan se farai quello che dico
io, ormai non puoi sfuggirmi " concluse con ghigno perfido e con aria
di vendetta.
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"
Bonnie adesso ne possiamo parlare? " domandò Elena prima di
scendere dall'auto dell'amica.
"
Ascolta Elena: Vorrei andare a casa se non ti dispiace " rispose la
strega cupa.
" A me dispiace tantissimo averti messo in questa situazione,
però vorrei che non te la prendessi con Stefan per quello
che è successo a tua nonna Bonnie, lo sai bene che e
successo per colpa mia "
" Ma che dici Elena, smettila anzi per favore chiudiamo questo
argomento perchè non mi và di parlarne mi fa
troppo male! "
Bonnie era presa dalla rabbia rivivendo quei momenti ed Elena si era
sentita profondamente in colpa vedendo l'amica soffrire ancora per la
perdita di Sheila cosi le si avvicinò abbracciandola.
" Perdomi ti prego, non voglio che tu sia triste, so benissimo
cosa si prova a perdere le persone che ami "
Bonnie si senti improvvisamente lei in colpa capendo di aver
risvegliato in Elena il dolore per la morte dei suoi genitori, era
già cosi difficile accettare la sua situazione con il
ritorno di Katherine ed ora lei le aveva dato ulteriori dolori.
" Bonnie ma cos'hai qui, cosa ti è successo? "
domandò la ragazza notando l'avambraccio destro fasciato da
una garza.
" Nulla Elena non preoccuparti e che mi sono ferita
scottandomi in cucina "
" Spero non sia grave perchè dalla fasciatura
sembra più che una scottatura "
" Ad ogni modo cosa hai pensato di fare per la fiera
organizzata dal liceo, di cosa ti occuperai? " le domandò
Bonnie cambiando completamente discorso sperando anche di farla
rilassare.
" La fiera? Ma lo sai che me ne ero dimenticata? Ma non credo
che possa andarci, ora la mia testa e affollata da altri pensieri "
" Elena ti prego non farti vincere dalle tue paure, pensi che
restando in casa non corri pericoli? Non lo dico per spaventarti ma
devi reagire ed e per questo che devi aiutarmi a trovare un incantesimo
per proteggerti da Katherine ma avremo bisogno anche dell'aiuto di
Stefan "
"
Cosa? Mi stai dicendo che hai cambiato idea? Ma sei sicura? "
"
Assolutamente si, pensavi davvero che non mi importasse niente di te?
Mi sono fatta prendere dalla rabbia ma non ho mai pensato a quello che
ho detto e poi mi fido di Stefan " affermò la strega quando
le due amiche si abbracciarono.
"
Grazie per avere fiducia in Stefan e anche... Per Damon " disse Elena
disturbandola.
"
Ah, no, non osare nominarmi quell'idiota questa cosa la faccio per te e
non per assecondare i piani di vendetta di quel donnaiolo "
"
Ehi! Ma che state facendo? " domandò Jeremy spuntando
improvvisamente facendole spaventare.
"
Razza di stupido ci hai fatto prendere un colpo! " affermò
Elena scendendo dall'auto.
"
Non vorrai svenirmi di nuovo tra le braccia... Ciao Bonnie, ti fermi da
noi stanotte? " domandò il giovane Gilbert con sorriso
impacciato.
"
Sta attento stai sbavando " rispose Elena prendendolo in giro.
"
Sai che ti dico? Penso proprio di si, d'altronde ci avevamo organizzate
giorni fa che dovevo dormire a casa tua no? " domandò Bonnie
fissando Jeremy.
"
Certamente... Allora vogliamo entrare? " concluse Elena capendo che
stava nascendo qualcosa tra loro e ne era contenta.
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Casa
Salvatore
Damon era appena rientrato a
casa, quando incrociò Katherine con aria nervosa al centro
del salone che andava ininterrottamente avanti e indietro sorseggiando
un abbondante bicchiere di whisky.
" Chi ti ha dato il permesso di bere il mio liquore? Se vuoi
del whisky vattene in un bar cosi mi eviti anche di incontrarti "
infuriò Damon alla vista di quella maledetta con
atteggiamenti da padrona in casa sua.
" Perche non la smetti, l' ultima cosa che adesso mi serve e
il tuo sarcasmo, non incominciare! " rispose seccata la vampira mentre
si lasciò cadere sul divano stanca di dover restare in piedi
aspettando Stefan che rientrasse.
" Che cosa ti è successo? Stefan ti ha forse
rifiutata stanotte signorina Pierce? Dall'aria che hai sembri in
collera " gli disse Damon pronto ad offenderla mentre si versava il suo
amato bourbon.
" Tu credi di sapere sempre tutto vero? Ti devo ricordare
forse che tra voi due quello che ho sempre preferito è
Stefan? "
Katherine aveva colpito su un tasto debole sapendo che questo avrebbe
provocato l'ira di Damon.
Il vampiro la guardò con profondo disgusto, la voglia di
ucciderla li in quel momento fu forte ma sapeva che era inutile,
Katherine era più forte ma avrebbe trovato il modo di
ucciderla prima o poi.
" Tu sei solo una lurida puttana! La tua faccia mi fa venire
la nausea, vattene non voglio vederti, sparisci! " esclamò
Damon agitandosi con gesto rotatorio il bicchiere tra le mani.
Katherine lo guardò con aria soddisfatta e compiaciuta per
averlo irritato, questo significava che riusciva a scatenare ancora
emozioni in lui anche se per il momento si trattasse solo dell'odio.
Katherine avanzò spavalda senza preoccuparsi della sua
collera verso di lui e con il suo bicchiere lo invitò a
versarle un pò di quel liquido ambrato invitandolo ad un
brindisi.
" Versami un bicchiere sù, brindiamo " le disse
maliziosamente mordendosi il labbro inferiore, Damon non la sopportava
e quelle avance scoprì che non avevano al momento effetto su
di lui, il suo troppo risentimento lo disgustava ma in un altra
circostanza avrebbe ceduto.
Incuriosito chiese a Katherine a cosa dovevano brindare con tanta
euforia:
" Al fatto che ci siamo ritrovati e che in futuro tu metta da
parte il tuo odio per me "
Damon la guardò accennando il suo solito sorriso mentre gli
porse il suo bicchiere facendo tintillare il suono del vetro con il
famoso cin-cin.
I due bevvero fissandosi negli occhi, Damon era più veloce a
bere e si versò un altro bicchiere più
abbondante, mentre Katherine stava ancora finendo il suo.
Il vampiro fissò per un attimo il fondo del bicchiere prima
di agitarlo nuovamente, poi sorrise di nuovo a Katherine e
improvvisamente gli riversò il liquore sulla faccia mentre
la sua espressione era cambiata in una smorfia rabbiosa.
" Te lo puoi scordare perche io ti odierò fino all'
ultimo giorno della mia dannata esistenza! "
In quel momento rientrò Stefan e Damon non perse tempo a
rimproverarlo.
" Che fine hai fatto? Non trovavi più la strada di
casa? "
" Che è successo qui? " domandò Stefan.
" Nulla fratello, ti ho solo preparato le basi e come vedi
è bagnata con del buon bourbon maltato, ora ciò
che devi fare e darle una piccola spinta verso il camino e farla
prendere fuoco, ti saluto! " concluse Damon dirigendosi al piano di
sopra nella sua camera.
Stefan guardò Katherine soddisfatto nel vederla ridotta in
quel modo, incrociò le braccia in attesa che lei lo
guardasse.
" Cos'hai da fissare? Sarai soddisfatto immagino " disse lei
sistemandosi i capelli.
" Ora lo sanno Katherine, lo sanno tutti che sei qui, Elena e
anche Bonnie, gli ho raccontato tutto "
Katherine lo fissò dritto negli occhi, ciò che
aveva fatto Stefan era un affronto e sconvolgeva tutti i suoi piani,
ora sapeva che recuperare la pietra di luna sarebbe stato
più difficile ma in
qualche modo o nell’altro doveva impossessarsene prima del
plenilunio.
Stefan vide che Katherine lo fissava con rabbia, dai suoi occhi
traspariva evidente il suo odio per lui, in quel momento lei non
riuscì a sibilare una parola ma inevitabilmente mancava poco
che scoppiasse in preda all’isterismo.
Stefan la conosceva bene, conosceva i suoi
attacchi, le sue manovre, ma nonostante tutto non riusciva a
contrastarla, Katherine era troppo furba e manipolatrice e anche se
erano stati insieme per più di trent'anni non era riuscito a
imparare molto su di lei,
riusciva
sempre ad ottenere cio’ che voleva d’altronde era
un vampiro di oltre 500 anni, aveva visto il mondo avanzare e
progredire e si era adattata ad ogni situazione, ad ogni cambiamento
riuscendo a sopravvivere.
Senza troppi giri di parole Stefan iniziò a strattonarla
deciso a sapere una volta per tutte il motivo del suo ritorno a Mistyc
Falls, non avrebbe lasciato perdere finchè lei non avesse
parlato era disposto a tutto anche ad affrontarla pur di proteggere
Elena.
Katherine si ribellò nuovamente alla sua presa non poteva
permettere più nè a lui nè a Damon di
trattarla in quel modo, era stufa di non reagire ma adesso era arrivato
il momento della resa dei conti e con un veloce scatto gli
serrò la gola stringendo fino a togliergli il respiro.
Stefan cercò di liberarsi da quella morsa ma le mani di
Katherine sembravano di acciaio non riusciva ad allentarle e si
sentì rapidamente arrivare il sangue alla testa mentre
l’ultimo filo di respiro si consumò in quell’istante.
Katherine rimase a guardarlo con sguardo inflessibile decisa a non
lasciarlo, il volto di Stefan emerse delle vene che gli percorrevano
verso gli occhi lucidi mentre sentiva il corpo dalle braccia in
giù intorpidirsi.
Katherine era davvero forte e quando aveva detto che avrebbe fatto
fuori lui e Damon con un solo gesto aveva ragione, Stefan se ne rendeva
conto ogni secondo dalla sua presa che efferrava senza alcuno sforzo,
non aveva mai avuto uno scontro aperto con lei finora e in quel momento
credeva che lo avrebbe ucciso.
Katherine aspettò ancora qualche secondo prima di
scaraventarlo a terra con violenza, il vampiro emanò un
lungo respiro trattenuto e liberato violentemente dal lascito della sua
mano che ne aveva ostruito il processo, riverso a terra
tossì e inspirò con affanno mentre la vide
avvicinarsi a lui e piantargli il tacco della sua scarpa allo stomaco.
Katherine imprimette con forza, era davvero decisa a fargli
del male e avrebbe continuato a fargliene finchè ne aveva
voglia, con sguardo fiero guardò Stefan inerte sotto i suoi
colpi ed esclamò:
" Ascoltami bene perché non te lo
ripeterò Stefan, visto che adesso hai rivelato tutto alla
strega, sarai tu a recuperare la pietra di luna per me e stavolta lo
farai e mi ubbidirai perché non ho più pazienza
nè con te nè con Damon, stavolta vi uccido sul
serio, ma prima di farlo ucciderò Elena, la sua famiglia e i
suoi amici senza alcuna pietà che ne dici? "
" La pietra di luna? Cosa sarebbe? " domandò Stefan ma la
vampira non gli concesse nemmeno il tempo di reagire che gli
rifilò un violentissimo calcio all’addome
lasciandolo dolorante a terra e poco dopo un altro, la vampira lo
osservava compiaciuta mentre agonizzava.
" Ora alzati devo dirti come recuperare quella maledetta pietra,
muoviti! " ordinò stizzata mentre con la punta del piede
spingeva Stefan ancora a terra dolorante, lui le rivolse uno sguardo
irritato mentre lei sedette poco distante sul divano e
replicò:
" Non guardarmi come se volessi reagire, hai visto che non ti
conviene, lo vedi cosa succede a tradirmi? Hai voluto sfidarmi e ora
paga le conseguenze, per domani voglio quella pietra Stefan e
non azzardarti a tornare a mani vuote "
Katherine
era decisa a sottomettere Stefan a suo volere senza che lui potesse
ribellarsi, la sua vendetta si sarebbe consumata a poco a poco e con
essa arrivare anche a designare il suo scopo: Spezzare la
maledizione del sole e della luna.
Ora più che mai doveva avere tutto sotto controllo, doveva
muoversi con cautela ora che Stefan non poteva impedirle di agire come
voleva questo andava a suo favore.
Stefan non era in grado di contrastarla ma quello che la faceva
irritare di più era che lui non la intralciava per
vendicarsi del fatto che lei lo avesse abbandonato
all’improvviso dopo che erano stati insieme per anni, tutto
questo lo faceva per proteggere Elena.
Katherine era innamorata di Stefan e lo aveva capito con il passare
degli anni mentre per Damon non provava assolutamente niente era
solamente attratta da lui per il suo bell’aspetto, ma era
Stefan quello che le aveva fatto scoprire di avere un cuore, era lui
che era riuscito a far riemergere le sue emozioni umane, le sensazioni
e i sentimenti che ormai credeva di non avere più.
Lei lo aveva reso un vampiro e con lui aveva passato più di
30 anni dopo quella notte del 1864 in cui lui e Damon persero la vita,
avevano condiviso ombre e luce di quel dono oscuro, avevano viaggiato,
vissuto, ucciso insieme, erano stati una sola cosa ed ora questo non
contava più niente?
Ora esisteva solo Elena per lui?
Katherine non avrebbe mai permesso a Stefan e Elena di amarsi e lo
aveva fatto capire più di una volta, come poteva solo
immaginare quella stupida ragazzina di prendersi il suo Stefan, sarebbe
morta prima di tentarci pensò mentre la rabbia le pervase in
corpo.
Stefan non voleva cedere ai suoi ricatti, ma in quel momento
pensò di dover recuperare quella pietra e scoprire
perchè era così importante per lei quindi finse
una resa che era già in gioco e si apprestò ad
ascoltarla nonostante sapesse che ingannare Katherine non era cosa
facile.
" Se recupererò quella pietra per te, dopo cosa
succede? "
" Questo non è un tuo problema Stefan, ma ne avrai
se non me la porti per domani " rispose Katherine inviperita mentre si
stringeva i pugni e andava avanti e indietro per la stanza.
Stefan notò quel tono aspro che usava quando era sotto
pressione accompagnato da uno sguardo basso e gli venne alla mente la
notte in cui lei lo lasciò e sparì, aveva quello
stesso atteggiamento.
" Che ti succede? C'è qualcosa che vuoi dirmi
Katherine? " domandò Stefan cercando di dimostrarsi
arrogante e di farla confessare ma lei era furba e gli
replicò:
" La pietra Stefan, quì per domani sera e questa
è l'ultima volta che te lo dico "
" E se non ci riuscissi per domani? Se avessi bisogno di
più tempo? Non è una cosa facile "
ribattè lui cercando di farla ragionare ma Katherine
tagliò corto.
" Allora vedrai di cosa sono capace " concluse lasciando
furiosa casa Salvatore.
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Pensione Flowers
Julia era
appena rientrata alla pensione Flowers dopo che lo sceriffo Forbes
l'aveva accompagnata, la vampira si diresse al piano di sopra nella sua
stanza.
I
passi sul vecchio pavimento in legno scricchiolante irrompevano il
silenzio circostante, lo stretto corridoio con le luci fioche rendevano
un atmosfera un pò lugubre, arrivata alla porta la vampira
prese la chiave dalla tasca interna della giacca e la infilò
nella serratura, aprendo la maniglia fece un rumore stridulo.
Julia
accese la luce della lampada che era di fianco al comodino poi si
diresse allo specchio quando si accorse che qualcuno era seduto su una
delle vecchie poltrone in pelle.
"
Finalmente "
" Mon
dieu!
Se
non fossi già morta sarei deceduta per infarto! Ma cosa
avete tutti quanti stasera, serpeggiate nell'ombra? "
domandò la vampira stizzata.
"
Che fine avevi fatto? Dove diavolo sei stata? "
"
Ho pedinato la cara sorellina come mi avevi chiesto "
"
Hai pedinato Katherine o ne hai aproffittato per riavvicinarti al tuo
caro maritino? "
"
Tutte e due le cose, ne ho aprofittato " affermò Julia con
sorriso perfido.
"
Io ti avevo ordinato soltanto di tenere d'occhio Katherine e non di
avere a che fare ancora con quel miserabile e addirittura farti vedere
in giro! " infuriò l'imponente uomo alzandosi dalla poltrona
dove era seduto.
"
Uhm! Non sarai mica geloso, ah! mi fai ribollire il sangue nelle vene
quando assumi l'atteggiamento da padrone "
"
Smettila, non incominciare, piuttosto cosa sai della pietra di luna? "
"
Che al momento non è ancora nelle mani di Katerina, ma
questo e l'ultimo dei tuoi problemi quando saprai cosa sta
architettando e con chi " disse la vampira togliendosi la giacca .
"
Ti ascolto, parla una buona volta! " ordinò impaziente lo
statuario vampiro.
"
Come sei stizzoso! Te lo hanno mai detto che hai un carattere
impossibile? "
"
Vuoi parlare si o no! " ribatte furioso il vampiro.
"
E va bene! La cara sorellina domani vuole rapire Elena e consegnarla ad
Elijah in una vecchia villa ai confini di Richmond "
"
Cosa? Sei sicura che si tratti di Elijah? " domandò il
vampiro agitato.
"
Questo e quanto affermano Krystina e Selena " affermò Julia
prendendolo alla sprovvista.
"
Come sarebbe? Krystina e Selena si trovano qui? Come lo hai scoperto? "
"
Santo cielo ma te l'ho detto, ho pedinato Katerina fino al suo alloggio
segreto dove si incontra con le due comari di Windsor, la chiesa
di Mystic Falls il reverendo Sulz reggeva il gioco anzi, " Le
" reggeva il gioco"
"
Perche parli al passato, cosa hai combinato? "
"
L'ho ucciso, che dovevo fare era li che mi fissava e prima che potesse
proferire parola gli ho spezzato il collo " affermò la
vampira giustificandosi come se si trattasse di una cosa qualsiasi.
"
Hai ucciso il prete! Tu la devi smettere con questa fissazione! "
infuriò il vampiro dandole una spinta.
"Lo sai che non sopporto i preti, predicano bene e razzolano male,
altro che Bibbia e Vangelo, quel peccatore! " concluse Julia buttando
sul letto il rosario del reverendo.
"
A proposito, quasi dimenticavo... " accennò il vampiro
quando con scatto fulmineo afferrò Julia serrandole una mano
alla gola sollevandola da terra, poi le prese il rosario che
portava al collo.
"
Questo e mio! Non ti azzardare mai più a prendertelo
altrimenti te ne pentirai miserabile! " concluse spintonandola da se.
"
Mi serviva e me lo sono preso, tienitelo pure, adesso ho un altro
gingillo più prezioso da indossare " rispose la vampira
quando si infilò al dito l'anello di Damon che aveva rubato
a Katherine durante il loro scontro a casa Salvatore.
"
Come fai ad avere l'anello di uno dei Salvatore? A che diavolo ti
serve? "
"
Ma a ricattarlo Monsieur, sarebbe
disposto a tutto pur di riaverlo e quindi devo sfruttare la situazione "
"
Immagino quale sia la natura del tuo ricatto " affermò il
vampiro conoscendola.
"
Non ho bisogno del ricatto per sedurre Damon Salvatore, sono una
femmina e tanto basta a farmi ottenere ciò che voglio da voi
maschi... Anche da voi Conte di Yakriev " affermò con
assoluta convinzione Julia incominciando a insinuare le mani su di lui.
"
Non ho tempo adesso per le tue sudicie provocazioni, toglimi le mani di
dosso e datti da fare a recuperarmi quella pietra! "
"
Io non prendo ordini, non sono la tua schiava, sono passati quei tempi,
vuoi quella pietra? Manda la taroccara al mio posto, quella zingara
setenziosa "
"
Ascoltami una volta per tutte: Questa è la nostra occasione
per vendicarci di Katherine, non dobbiamo perdere tempo perche quando
Elijah saprà dell'esistenza della doppleganger
vorrà spezzare la maledizione e questo sai che non deve
accadere "
"
La conosco già la storia non devi ripetermela in
continuazione e ora se non ti dispiace visto che non sei propenso a
soddisfarmi vorrei che mi lasciassi da sola "
"
Recupera quella pietra per me Julia e ti prometto che ti
ricompenserò come tu vorrai " propose il vampiro con sguardo
seduttore provocandola.
"
La tua proposta indecente non mi alletta ma se rubare quella
pietra a Katherine sconvolgerà i suoi piani beh! Allora...
Che il gioco abbia inizio! "
"
E con se la vendetta! " concluse il vampiro con sorriso perfido che
Julia rimandò anch'essa.
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