Una Commedia in cui c'è poco di Divino

di martina_1534
(/viewuser.php?uid=670927)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


"Or discendiam quaggiù nel cieco mondo" Vedo il volto della mia guida divenir bianco. -"Oh sommo poeta, cosa ti desta cotanta paura?" dimando quasi con un fil di voce. -"Qui siamo nel limbo dove anch'io fui condannato. E' il primo cerchio dell'Inferno, il limbo" Qui scorgo che l'anime non si lamentano e sguardi di neonati con i sorrisi sui volti. -"Qui risiedono le anime dei grandi uomini e donne che non conobbero il vero Dio e dei fanciulli non battezzati. Solo alcuni di loro raggiunsero il paradiso, i grandi patriarchi che prepararono il popolo all'avvento di Cristo." -"In vero, questa forma di giustizia divina mi rattrista, solo l'immensa fede mia spinge me stesso ad accettare ciò che l'intelletto ammetter non può." Penso che in fondo, l'unico tormento per questa anime è la privazione della gioa data dalla fede. Essi formano dinanzi a me quasi una fitta e densa foresta oltre la quale scorgo un emisfero di luce. Vedo al suo interno 4 grandi poeti, Omero, Orazio, Ovidio e Lucano, i quali salutano il mio maestro, accogliendo anche me. -"Sì ch'io son sesto tra cotanto senno" penso. La mia guida se ne compiace e il nostro gruppo prosegue conversando, finché non giungiamo ad un grande castello circondato da mura. Passiamo a piedi il fossato e le sette porte giungiamo ad un verde prato, salendo poi l'altura che si pone dinanzi a noi. -"Qui vi sono i magni spiriti, Dante."- mi mostrò il sommo poeta - "Tutti i più influenti spiriti dell'antico mondo. Osserva, Dante. Vi sono Cesare, Enea, Lavinia, Lucrezia..." Lo sguardo di Virgilio si sposta, poi, sui filosofi, raccolti in gruppi, tra cui spicca Aristotele. Appena lo noto anche io, l'emozione traspare. L'amor che io provo per la cultura antica non ha motivo d'esser nascosto. Dopo aver visto i filosofi, noto anche alcuni grandi esponenti del mondo islamico. -"Dante, riesci a vedere quell'uomo?" mi domandò Virgilio. -"No maestro, non riesco a vederlo" -"Colui che ti indico fu, a suo tempo, il Saladino, un grande e nobile sultano turco. Egli sta in disparte perché unico esempio di virtù tra quelli che furon come lui." Dopo avermi mostrato i grandi che risiedevano sul quel maestoso colle, il maestro mi conduce di nuovo nelle oscurità dell'inferno. 'Fuor de la queta, ne l'aura che trema. E vegno in parte ove non è che luca.'. Questo è il mio pensiero uscendo da questo posto.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3648072