Autore: Diana924
Fandom: RPT Storico
Titolo: Yo, la reina
Personaggi: Zaida|Isbella di Siviglia, Urraca iI di
Castiglia, baby!Alfonso Raimundez VII, baby!Sancha Raimundez, Pedro
Gonzàlez de Lara, nominati Alfonso VI di Castiglia, Costanza
di Borgogna, Sancho Alfònsez, Alfonso I d'Aragona
Rating: NC13
Note: Recentemente ho avuto l'opportunità di
poter vedere la serie tv spagnola " El Final Del Camino " che
tratta della
fondazione delal cattedrale di Santiago di Compostela e degli intrighi
della corte di re Alfonso VI, tra tutti i personaggi ( 8 puntate ma
pienissima di avvenimenti e di time jump ) quelli che mi
hanno più colpite sono sitate sicuramente Zaida|Isabella e
la piccola Urraca
Note2: Timeline? 1110
Nota3: Urraca de Leon y Castilla, detta La Temeraria dai suoi
contemporanei ( 1081 - 1126 ) è un personaggio eccezionale
della storia spagnola. Prima regina regnante della storia europea
governò sempre come un uomo non eistando
a scontrarsi con i suoi due mariti, con i suoi amanti e
soprattutto la nobiltà castigliana che le preferiva il
figlio Alfonso.
Note4: Nata forse nel 1067 Zaida era una principessa
musulmana imparentata con gli emiri di Siviglia. Dopo la presa di
Toledo da parte delel truppe spagnole la si ritrova presso Alfonso VI,
se ostaggio, preda di guerra e mandata vlontariamente ancora non si sa.
Nel 1093 diede ad Alfonso, di cui era divenuta l'amante, il sospirato
erede maschio, Sancho Alfònsez, per poter garantire un
avvenire regale al figlio si convertì al cristianesimo
assumendo il nome di Isabella, anche se taluni sostengono si fosse
già convertita e alla morte di Costanza di Borgogna, seconda
moglie d Alfonso, i due si sposarono. Alfonso riconobbe Sancho come suo
erede scatenendo l'ira di sua figlia Urraca e del marito di lei,
Raimondo di Borgogna. Cosa sia avvenuto di Zaida|Isabellal dopo la
morte
di Alfonso è un mistero, si conosce però il suo
luogo di sepoltura. Tuttora però si hanno dei
dubbi, per
alcuni Zaida morì di parto nel 1098 e dunque la regina Isabella
sarebbe un'altra donna, per altri Zaida e la regina Isabella
sono la stessa persona, per motivi di trama ho preferito la seconda
ipotesi
Note5: Sancho morì un anno dopo la morte del
padre, ucciso durante una guerra civile da lui scatenata per ottenere
il trono di cui si era appropriata Urraca, aveva 14 anni quando
morì, suo padre era ancora in vita quando morì,
per " motivi di fiction " ho deciso di far svolgere la batatglia di
Uclès un anno dopo; il suo corpo venne recuperato e inviato
a re Alfonso
Note6: Urraca ebbe diversi amanti, il più famoso
fu senza dubbio Pedro Gonzàlez de Lara, padre dei suoi figli
Elvira e Fernando Gonzàlez, come lei aveva
detestato il fratellastro Sancho così suo figlio Alfonso
detestava i ragazzi Gonzàlez
Dalla
finestrella filtrava appena un po’ di luce, quanto bastava
perché potesse
vedere in che stato fossero i suoi vestiti.
La
gonna di raso era ormai un groviglio di pezzi informi, il corpetto era
completamente distrutto e aveva freddo, talvolta sentiva il vento che
tentava
di entrare nella cella senza alcun risultato e aveva freddo. Aveva
implorato i
suoi carcerieri di concederle almeno una coperta ma questi si erano
limitati a
ridere chiamandola cagna, puttana e svergognata, ma tutto quello
sarebbe cambiato.
Non appena Sancho avrebbe deposto quella bimba intrigante tutto sarebbe
stato
come doveva essere, suo figlio avrebbe cinto la corona e lei sarebbe
stata al
suo fianco come madre e consigliera inaugurando un’era
migliore, fatta di pace,
tolleranza e accordi con Cordova.
Sentì
la porta aprirsi e alzò debolmente gli occhi, forse erano
gli uomini mandati da
Sancho a liberarla, forse era suo figlio stesso che veniva a salvarla
da quel
tormento pensò speranzosa.
Lei
era lì, algida e rigida come una regina, splendente come una
regina, riccamente
vestita e con la corona di Castiglia che mandava bagliori dorati, la si
sarebbe
detta una fata tanto la sua pelle era bianca se non fosse stato per gli
occhi,
erano duri, spietati e assetati di sangue, volevano il suo sangue come
aveva
sognato per anni.
“
La cella è di tuo gradimento, Zaida? Posso fartene preparare
un’altra anche se
questa mi sembra il luogo adatto per una cagna infedele come te
“ la salutò la
regina, algida e trionfante. Zaida, un nome che credeva di aver
dimenticato,
lei non era più Zaida da anni e quella ragazzina
impertinente la umiliava senza
motivo, le era stata vicina negli anni quando Costanza era morte, le
aveva
offerto amicizia e sostegno e ora l’altra la trattava
così, incredibile.
“
Il mio nome è Isabella, Isabella di Siviglia e tu lo sai
Urraca, dov’è mio
figlio? “ le domandò cercando di trovare un
barlume dell’autorità di un tempo,
quando ogni suo comando era legge e la servitù si inchinava
al suo passaggio, i
Grandi del regno la detestavano ma anche loro avevano dovuto piegarsi
di fronte
a lei perché lei era la madre dell’erede al trono
e la moglie del re.
“
Tuo figlio … tuo figlio giace su un campo di battaglia, la
sua testa staccata
dal corpo è invece nelle mie stanze dove posso averla in mio
completo potere.
Quale follia ha potuto persuadere un bastardo a credersi il principe
ereditario
e a levare la sua mano contro di me e i miei figli? Sicuramente le tue
chiacchere eretiche devono averlo traviato, so come funziona tra la tua
gente,
Zaida “ le rispose Urraca.
Si
ricordava fin troppo bene di quando Zaida aveva fatto il suo ingresso a
corte,
preda di guerra sulla carta ma in realtà era già
l’amante di suo padre re
Alfonso.
Suo
padre aveva delle amanti, le era stato insegnato che era normale che i
re
avessero delle amanti e lei per anni era rimasta in silenzio osservando
le
umiliazioni che quella mora, quella maomettana aveva inflitto a sua
madre,
povera Costanza di Borgogna che tanto rispettava suo padre e tanto ne
era
angariata, ogni volta che nelle occasioni ufficiali Urraca intravedeva
la mora
tremava, quando sarebbe diventata regina le avrebbe fatto pagare tutto.
La
nascita di Sancho le aveva portato via tutto, fino ad allora lei era
stata
l’erede, sua madre era giovane e avrebbe avuto altri figli si
dicevano i
cortigiani sperando nell’atteso figlio maschio. Suo padre
sembrava rassegnato e
aveva deciso di farla sua erede finché quel marmocchio non
era arrivato a
rovinare tutto. Sebbene bastardo Sancho era stato riconosciuto da tutti
come l’erede
al trono, poco importava il suo viso che denunciava le sue origini
moresche o
che Zaida fosse una concubina, lei era riuscita dove sua madre aveva
fallito:
aveva dato un erede al trono e per questo Urraca non
l’avrebbe mai perdonata.
Raimondo
per quanto idiota e mentecatto le aveva donato suo figlio e di quello
Urraca
gli era grata, a corte nessuno aveva mai stimato suo marito ma temevano
lei e
rispettavano Alfonso, qualcuno avrebbe preferito saperla morta in
maniera tale
che il trono andasse subito a suo figlio ma li avrebbe delusi, non si
era mai
sentita così viva in tutta la sua vita. Lei sarebbe stata
regina e Alfonso il
suo erede, la corona lei se l’era guadagnata,
“
Dove … dove sono le mie figlie? “ chiese, quella
sgualdrina cristiana le stava portando
via tutto e quel che era peggio ne stava gioendo. Sancho era
suo figlio, Sancho
doveva essere re e lei glielo aveva portato via, quella donna non
meritava il
trono. Lei aveva amato Alfonso, dopo i primi mesi di rancore aveva
finito per
innamorarsi del valoroso re e per lui aveva deciso di rinunciare alla
sua
religione. Lo aveva fatto per renderlo felice e quando Costanza era
morta per
Alfonso sposarla era stato un gesto naturale, così come
aveva legittimato
Sancho, era lui il legittimo erede di Alfonso e non quella mocciosa che
la
guardava come una lupa che contempli l’agnello che sta per
sbranare.
“
Sancha la farò sposare con uno dei mie nobili, in quanto
alla tua preziosa
Elvira la renderò regina. La renderò regina di
Sicilia facendola sposare all’Altavilla,
gli stessi che hanno scacciato i tuoi correligionari da
quell’isola “annunciò
Urraca, con una mano dava e con entrambe toglieva, degna figlia di sua
madre,
il sangue freddo del nord era predominante in lei pensò con
disgusto, non le
bastava la vittoria ma bramava anche la sua umiliazione.
“
Fammele vedere, Elvira non ha nemmeno un anno … ti supplico
Urraca, fammi
vedere le mie figlie “ la supplico, aveva freddo, fame e quel
che era peggio
non si era mai sentita così sola e sconfitta in tutta la sua
vita.
“
Le tue figlie cresceranno come devote cristiane servendo come ancelle
mia
figlia Sancha Raimundez senza che tu corrompa la loro anima come hai
già
corrotto questa corte e il cuore di mio padre. Ti saluto Zaida, la
prossima
notizia che ascolterò su di te sarà quella della
tua morte “ la salutò prima di
uscire, ancora un istante e si sarebbe scagliata su di lei, lo voleva
così
tanto, voleva farle male solo la metà di quanto lei stava
soffrendo in quel
momento.
Chiuse
gli occhi lasciandosi cullare dal gocciolio dell’acqua che
filtrava dal
terreno, era come se fossero con lei: Alfonso, Sancho, la sua bella
Cordova,
doveva solo dormire e non smettere di sognare, le erano rimasti solo i
sogni
adesso.
***
Entrò
nella sala del trono senza farsi annunciare e vide Alfonso assieme a
Sancha
vicini al suo trono, troppo vicini.
“
Cosa pensi di fare? “ urlò e suo figlio si
alzò di scatto, era colpa dei suoi
maestri che non gli avevano insegnato a rispettare i genitori, nemmeno
lei
aveva rispettato Raimondo ma il rispetto ai genitori era dovuto,
specialmente
nel suo caso essendo lei la regina regnante di Castiglia e
Leòn. Follie di
vecchi convinti che avrebbe abdicato a favore di Alfonso, il trono era
suo e
tale sarebbe rimasto fino alla morte, aveva sopportato troppo per
perderlo
così.
“
Madre … io … dovrebbe essere mio “ le
rispose Sancho abbassando però lo
sguardo, avrebbe dovuto far punire quel moccioso arrogante, era
così simile a
Raimondo che solo quel pezzente di suo marito poteva essere suo padre,
doveva
ordinare ai suoi insegnanti di picchiarlo per quella sua sfrontatezza.
“
E lo sarà, quando io sarò morta, non avere fretta
Alfonso, sei solo un bambino
ma quando sarà il momento avrai la mia corona “
dichiarò prima di fargli segno
di allontanarsi, doveva anche far picchiare la sua balia, che Alfonso
fosse
arrivato a pensare che il trono fosse suo era pura follia e la colpa
poteva
essere solo della balia, certe ragazze dovevano imparare il proprio
posto nel
mondo.
“
Le Cortés vogliono un re guerriero, non una regina
“ la contraddisse suo
figlio, quasi non se ne accorse, il movimento in lei fu istintivo, un
istante
Alfonso la guardava con aria di sfida e il momento dopo si toccava la
guancia
con occhi colmi di lacrime.
“
Le Cortés e i nobili vogliono solo spogliarci del nostro
potere, se dipendesse
da loro farebbero a meno della monarchia, non credere a quello che
dicono e non
piangere. Non ti azzardare a piangere Alfonso: sei l’erede al
trono di
Castiglia non un contadino! “ lo rimproverò e
Alfonso cercò di trattenere le
lacrime.
“
Don Pedro Gonzalez de Larà! “ annunciarono e lei
sorrise, Pedro era sicuramente
migliore di Gomez e di Raimondo ma doveva scoprire se amava Urraca o la
regina
di Castiglia e lo avrebbe scoperto. Fece segno ad Alfonso e a Sancha di
sedersi
ai suoi piedi e i due bambini obbedirono, la guancia di Alfonso ancora
gonfia.
“
Mia regina “ si inchinò Pedro quando fu vicino al
trono e lei sorrise, era
certamente un uomo attraente, degno di poter avere l’amore di
una regina
straordinaria come era lei, la prima reina proprietaria al mondo.
“
Don Pedro, avvicinatevi, non mordo mica “ lo
salutò lui e Alfonso le lanciò uno
sguardo sorpreso, per fortuna in quanto a intelligenza suo figlio aveva
preso
da lei. Pedro le obbedì prima di rivolgere un piccolo
inchino ad Alfonso e a
Sancha. “ Don Pedro, dovete raccontarmi tutto della battaglia
e … sono sicura
che questa notte avrete molti dettagli che non potete dividere con i
miei due
bambini “ lo provocò e lui sorrise malizioso prima
di farle il baciamano, se
credeva di essere lui a comandare si sbagliava di grosso, lei era come
suo
padre e lui era la sua Zaida.
“
Sono sicuro che sarete soddisfatta di quello che udirete questa notte,
mia
regina “ le rispose Pedro facendola ridacchiare, forse lui
era l’uomo giusto,
quello a cui avrebbe potuto donare non solo il suo corpo ma anche il
suo cuore.
Alfonso
la guardò sorpreso prima di stringersi a lei possessivo
mentre Sancha giocava
con le pieghe del suo abito quando entrò un paggio.
“
Spero che abbiate notizie importanti per interrompermi mentre sono in
udienza
con don Pedro e ci sono i miei figli! “ urlò, che
imparassero a temerla dato
che non avrebbe mai avuto il loro rispetto e il loro amore in quanto
donna.
“
È arrivato un messaggero da Barcellona, sostiene di venire
da parte del re in
persona “ le annunciò il ragazzo facendola
sorridere mentre Pedro sbiancava,
lui aveva capito tutto: aveva provato a opporsi ma se doveva
… lei era un re e
ogni re aveva bisogno di una regina, e la sua regina sarebbe stato
Alfonso
d’Aragona, Pedro poteva essere la sua puttana, la sua Zaida.
Urraca
sorrise trionfante, avrebbe realizzato tutto quello che sua madre aveva
sognato
per lei e che suo padre aveva desiderato per Sancho e lo avrebbe fatto
con
l’aiuto del suo amante e del suo futuro marito, il loro
matrimonio avrebbe
unito i regni cristiani e quello era più di quanto suo padre
avrebbe mai
sognato, insieme avrebbero sferrato l’offensiva definitiva
agli almoravidi di
Cordova e il suo nome sarebbe stato ricordato per sempre.
Urraca
I, reina proprietaria de Castilla y Leòn, reina consorte de
Aragòn,
conquistatrice di Al Andalus … suonava bene, veramente bene
e così a distanza
di mille anni si sarebbero ricordati di lei.
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