Bloody tears
Era
successo ancora.
La mia
anima era stata soggiogata nuovamente dalla rabbia.
Porto una
mano all’altezza del cuore, la stringo in un pugno
così tanto da avvertire un lieve e fastidioso formicolio
causato dagli artigli conficcati nelle carni e la riapro vedendo il
palmo leggermente sporco di sangue.
Mi odio
per ciò che ho fatto, mi odio per aver tolto la vita a degli
esseri umani e, soprattutto, mi odio perché quello era
ciò che volevo essere, ciò che volevo fare.
Un
demone, ecco cosa volevo essere.
Quel
mostro che uccide, strappa la vita a gente innocente per
appagare solamente i suoi sadici desideri, la sua sete di sangue.
Ringhio,
con la voce bassa rauca resa tale da un pianto invisibile.
Perché
invisibile? Perché non piangere? Le lacrime ti fanno paura
Inu Yasha? O forse questo non è altro che un falso
pentimento, infondo non era ciò che volevi?
No!
Assolutamente no, il mio pentimento non si sfoga in lacrime, ma nel
dolore.
La mia
mente è già tormentata dalle urla e da quel fiume
di sangue sorgente dai miei artigli demoniaci.
Lo vedevo
vivido, tangibile nella mia mente: un torrido torrente di rosso che
trasportava ossa e cadaveri squarciati di briganti che imprecavano
contro il loro assassino.
Scuoto il
capo con decisione.
Sospiro.
I miei
occhi ora fissano i miei arti superiori con disprezzo.
Porto
quest’ultime al naso: sento ancora quell’odore.
E mi odio
ancora di più.
La rabbia
sale così come il dolore che impregna l’atmosfera.
Prendo a
pugni l’acqua con rabbia, nel vano tentativo di sfogarmi, nel
vano tentativo di cancellare le prove di un delitto commesso
inconsciamente.
Sfrego la
destra sulla sinistra e viceversa eppure continuo a vedere rosso e
senza che me ne accorga lancio un urlo.
Agghiacciante,
frustrato, disperato.
Passano
gli attimi, ma lo sporco che ho dentro non vuole sparire.
Le mani,
pulite, celano la mia colpa molto bene, più di quanto io
riesca a fare.
Tsk.
Ghigno
divertito da me stesso.
Sono
ridicolo e pietoso, lo so, ma ormai non posso far più nulla,
non posso tornare indietro, tuttavia è concesso a me poter
evitare il ripetersi di quest’accaduto.
Mi
è concesso proteggere da me stesso ciò che mi sta
a cuore…
E senza
che me ne accorga la mia mente mi mostra la tua immagine, colei per cui
vale la pena di continuare a lottare.
E ti
avvicini, ti accosti a questo mezzo demone ormai pazzo furioso con
l’intento di consolarlo.
Va bene,
ti ascolto.
Nel
frattempo il mio cuore piange per me, versa lacrime di
sangue…
Emh,
non c'è molto da dire su questa flash...
E' nata riguardando la puntata "L'
inarrestabile aspetto del demone"
Della seconda stagione di Inu Yasha ed ho pensato di immaginarmi i suoi
pensieri ed ecco qui! ^^
Non è un granchè, ma almeno ci ho provato, no?
Beh, aspetto il vostro giudizio!
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