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Oh eccolo, il mio amato sposo.
Viene qui, viene a riprendermi, non riesce a darsi pace
povero amore, io sono la sua unica ragione di vita, neanche la vendetta contro
Aristeo, colui che involontariamente ha provocato la mia morte riesce a
distrarlo, il mio amore non è un vendicativo, è un artista e come tale vive nel
suo mondo fatto di bellezza ma ora che io, la sua ragione di vita, sono andata
via neanche la sua musica riesce a distrarlo.
Sta pregando Proserpina di lasciarmi andare. Suona, la sua
melodia è così commuovente che persino Cerbero versa calde lacrime.
Nelle sue note odo lo strazio, il dolore che lui prova, io
so che non riuscirà mai ad andare avanti senza me. Lui mi ha amato come non
mai, mi adora mi vuole ancora con se ma non può capire.
Io non voglio tornare, io non lo amo più io non esisto più,
sono un ombra, una piccola povera ombra che non ha più sentimenti.Io non posso più amarlo perché anche se
tornassi sulla terra il mio cuore non sarebbe più capace di battere. Io non
sono più in grado di amare, sonomorta.
Non voglio tornare indietro, non ho la forza di continuare a vivere.
Ecco Proserpina è commossa e ha dato il permesso ad Orfeo di
riportarmi sulla terra, l’unica condizione è che finchè non saremo sulla terra
lui non si volti a guardarmi. Io non voglio tornare però anche perché una volta
fuori lui vedrà che non sono più la sua Euridice, sono un fantasma, sulla terra
ritornerà un fantasma di Euridice che nonpuò provare né amore né qualunque altro sentimento.
Io posso fare solo una cosa, con la mia flebile voce da
fantasma lo chiamo, imploro il mio Orfeo di voltarsi… e lui non può fare a meno
di ascoltare la mia preghiera, si volta, mi guarda ed io sorrido, una piccola
lacrima scende sulla mia guancia, lo guardo per l’ultima volta.
Ecco scendo verso le ombre. Libera, finalmente morta!
Ho letto il libro “Lei dunque capirà” e mi ha affascinato l’idea
che sia Euridice a chiedere ad Orfeo di voltarsi e dunque è nata questa fanfic.
Spero che vi piaccia, lasciate un commentino se potete.