Alone

di Arya Tata Montrose
(/viewuser.php?uid=451626)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.




Scritta tra le lacrime, confuse nella pioggia
Come il sogno si confonde nella memoria, sfumato eppure mai svanito.


 
•Alone



Jalander rallentò lentamente le sue dita, che battevano veloci sulla tastiera, fino ad interrompere il movimento. L’ultimo fu il punto fermo, alla fine della lunga, arzigogolata frase.
L’occhio, stanco e circondato da una profonda, violacea occhiaia aveva deviato il suo percorso, fuori dalle linee dritte e fitte del documento che stava redigendo, verso una delle colorate cornici di legno che balenavano come scintille sulla sua disordinata scrivania. Conteneva una vecchia fotografia che col tempo era diventata la sua preferita. La sera riprendeva in mano il suo clarinetto e si metteva a suonare un ritmo qualsiasi, formato dai suoi sentimenti trasposti in note. A volte le scriveva pure, quando ormai lasciava la fotografia al suo posto, stanca e con un sorriso un po’ amaro, dal sapore di un sogno lasciato a metà. Qualcosa che sarebbe potuto essere, ma non era stato.
 
Quella sera, Jalander tornò ad essere la piccola Jal ritratta nella fotografia, sorridente, abbracciata ad un ragazzo dagli occhi luminosi e pieni di vita.
Quella sera, Jal pianse in silenzio, senza che la musica del clarinetto le prestasse conforto.
«Fanculo
Sei sempre stato tutto quello di cui avevo bisogno, Chris.


 
[192 words]

Angolino dell'autrice
Salve! 
Baleno questa sera in un fandom che a lungo mi ha affascinato con una dei miei personaggi preferiti in assoluto, assieme ad una delle mie coppie preferite. 
E niente, ancora piango per la loro triste sorte.
Ora, solo un piccolo chiarimento che mi pare d'obbligo: nonostante l'atmosfera sia lasciata volutamente indistinta, l'immagine nella mia testa suggerisce un beckground in cui Jal, andata a trovare Cassie e Sid, si è trasferita a New York ed è diventata un'avvocatessa. La fic si colloca, sempre nella mia testa, in una sera di primavera, nera e senza stelle, nel piccolo appartamento di Jal, che non ha più voluto nessun compagno nella sua vita. 
Spero possa esservi piaciuta!
Un bacio, 
Tata




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3650577